Le anomalie nella temperatura media di aprile 2018 (NASA)

Il 2018 è stato l’anno più caldo registrato in Italia

Secondo i dati raccolti dal CNR e i registri tenuti dal 1800: ha fatto più caldo della media in 10 mesi su 12

In Italia il 2018 è stato l’anno più caldo mai registrato dal 1800, secondo i dati rilevati e analizzati dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). L’anomalia è stata di 1,58 °C sopra la media, rispetto al periodo di riferimento dal 1971 al 2000, superando quindi il record precedente che era stato registrato nel 2015 con +1,44 °C. Hanno fatto eccezione solamente i mesi di febbraio, con anomalia negativa, e di marzo, con un dato in media rispetto al periodo di riferimento. Nei restanti 10 mesi del 2018 ha invece fatto più caldo della media, con nove mesi in cui è stato registrato almeno 1 °C in più rispetto alla media.

Tra i mesi anomali, gennaio è stato il secondo più caldo dal 1800, con un’anomalia di 2,37 °C in più oltre alla media. Aprile è stato invece il più caldo di sempre, da quando vengono tenuti i registri, con 3,50 °C in più, sempre rispetto alla media. Michele Brunetti del CNR ha spiegato che se si inseriscono le anomalie “nel contesto degli ultimi 220 anni di storia climatica dell’Italia, è l’ennesima conferma del fatto che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante nel nostro paese”.

La serie storica mostra effettivamente un andamento verso temperature sempre più alte e concentrate in un ristretto periodo di tempo. Tra i 30 anni più caldi dal 1800 a oggi, 25 sono successivi al 1990. Un andamento simile riguarda buona parte dei paesi industrializzati e indica una correlazione con l’aumento delle emissioni inquinanti, soprattutto di anidride carbonica, la principale causa del riscaldamento globale.

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