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  • Mercoledì 26 settembre 2018

C’è un accordo sui migranti dell’Aquarius

Francia, Spagna, Portogallo e Germania accoglieranno le persone a bordo della nave, bloccata da giorni nel Mediterraneo: il governo italiano ne è rimasto fuori

L'Aquarius a Malta (Raphael Satter/AP photo)
L'Aquarius a Malta (Raphael Satter/AP photo)

È stato trovato un accordo tra quattro paesi dell’Unione Europea per accogliere le 58 persone a bordo dell’Aquarius, la nave gestita dalle ong Medici senza Frontiere e SOS Mediterranée che da giorni si trova nel Mediterraneo senza un porto dove attraccare. I quattro paesi sono Francia, Portogallo, Spagna e Germania: è la seconda volta che viene trovato un accordo di questo tipo tra paesi europei da quando il governo italiano ha chiuso i porti alle ong che soccorrono i migranti nel tratto di mare che divide la Libia dall’Italia.

Il primo paese a confermare l’accordo è stato il Portogallo, che ha accettato di accogliere 10 dei 58 migranti a bordo dell’Aquarius. Martedì sera il governo di Malta ha annunciato che i migranti saranno trasferiti su una motovedetta in acque internazionali, portati in territorio maltese e poi mandati nei quattro paesi che hanno raggiunto l’accordo. Una fonte del governo francese ha detto che la Francia potrebbe accogliere 18 migranti, mentre non è chiaro quante persone saranno mandate in Spagna e in Germania.

Il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini, promotore tra le altre cose del decreto “immigrazione e sicurezza” approvato lunedì in Consiglio dei ministri, aveva sostenuto domenica che l’Aquarius avesse ostacolato il lavoro della Guardia costiera libica; Salvini aveva inoltre ribadito che i porti italiani sarebbero rimasti chiusi per i migranti soccorsi dalle ong. Secondo altre ricostruzioni, però, la Guardia costiera libica non avrebbe risposto ad alcune delle chiamate di soccorso, come già è successo altre volte in passato e come continua a succedere anche oggi. Come ampiamente documentato, nella Guardia costiera libica ci sono miliziani di gruppi armati e trafficanti di essere umani.

La Guardia costiera libica non esiste

Non è chiaro cosa succederà ora all’Aquarius, visto che nei giorni scorsi le autorità di Panama avevano annunciato la revoca dell’iscrizione della nave dal proprio registro navale, impedendole di continuare a svolgere le attività di soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale. L’Aquarius è rimasta l’unica nave privata a soccorrere i migranti nel tratto di mare tra Italia e Libia, dopo la decisione di agosto della ong spagnola Proactiva Open Arms di spostare le proprie operazioni tra Spagna e Marocco, nel Mediterraneo occidentale. Aquarius non potrà continuare a navigare fino a che non troverà un altro paese disposto a iscriverla nei propri registri navali.