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  • Giovedì 13 settembre 2018

Migliaia di minorenni sono stati molestati dai preti in Germania

Lo dice un nuovo rapporto sui casi di pedofilia degli ultimi settant'anni nella Chiesa cattolica tedesca: e senza che ci fossero gravi conseguenze per i preti coinvolti

Il campanile della chiesa cattolica di Riekofen, Germania (Johannes Simon/Getty Images)
Il campanile della chiesa cattolica di Riekofen, Germania (Johannes Simon/Getty Images)

Tra il 1946 e il 2014 oltre 3.600 minorenni hanno subìto molestie e violenze sessuali da parte di preti cattolici in Germania. Lo ha rivelato un nuovo rapporto realizzato da tre università nel paese e commissionato dalla Conferenza episcopale tedesca. La pubblicazione ufficiale del documento era prevista per fine settembre, ma il giornale tedesco Spiegel ne ha anticipato i contenuti dopo averne ottenuto una copia. La notizia sta facendo molto discutere in Germania e apre un nuovo fronte nell’annoso problema delle molestie e dei casi di pedofilia nella Chiesa cattolica, che negli ultimi mesi ha messo in difficoltà lo stesso Papa Francesco.

Secondo il rapporto, 1.670 preti avrebbero abusato sessualmente di 3.677 minori nel periodo di 70 anni esaminato. Lo studio dice che almeno un caso su sei ha riguardato episodi di stupro e violenza sessuale. La maggior parte dei minori erano maschi, più della metà aveva meno di 13 anni quando subì le violenze.

Solo il 38 per cento dei casi fu affrontato dalle autorità ecclesiastiche, spesso con provvedimenti disciplinari di modesta portata. In alcuni casi i preti accusati di pedofilia furono trasferiti in altre diocesi o assegnati ad altri incarichi, senza che venissero denunciati alle autorità. Qualcosa di analogo è avvenuto per anni in molti altri paesi, dove gli episodi di pedofilia venivano nascosti, con forti pressioni nei confronti delle famiglie coinvolte per non diffondere la notizia e presentare denuncia.

Lo studio è stato realizzato analizzando circa 38mila documenti prodotti in 27 diocesi tedesche. Gli autori della ricerca dicono che l’estensione dei casi di pedofilia potrebbe essere molto più grande, considerato che nel tempo numerosi documenti furono distrutti oppure manipolati per ridurre la gravità dei fatti raccolti.

Il vescovo Stephan Ackermann, portavoce della Conferenza episcopale tedesca, ha detto che la Chiesa in Germania “è sconcertata e prova vergogna” per quanto emerso dalla ricerca. Ha poi aggiunto che lo scopo dello studio era fare luce su questi episodi “per il bene delle persone interessate, ma anche per noi stessi per venire a conoscenza degli errori commessi e fare in modo che non possano essere ripetuti”. Ackermann ha detto che la ricerca non era ancora circolata nella Chiesa e di averla letta per la prima volta sullo Spiegel.

Il Vaticano non ha ancora commentato direttamente la notizia, che si aggiunge a una lunga serie di casi e segnalazioni su episodi di pedofilia, maltrattamenti, molestie e violenze sessuali sui minori. Mercoledì 12 settembre la Sala Stampa vaticana ha annunciato che il Papa, sentiti i membri del Consiglio dei Cardinali, ha convocato per il prossimo febbraio una riunione con i presidenti delle Conferenze episcopali proprio sul tema della protezione dei minori.

A fine agosto, Papa Francesco è finito al centro delle polemiche sulla scarsa reazione della Chiesa ai casi di pedofilia in seguito alle dichiarazioni di Carlo Maria Viganò, ex ambasciatore vaticano negli Stati Uniti, che aveva accusato il Papa di avere saputo degli abusi sessuali commessi da un cardinale per cinque anni e di non essere intervenuto. Papa Francesco non ha commentato in alcun modo la notizia, mentre diversi suoi sostenitori hanno messo in dubbio l’attendibilità delle dichiarazioni di Viganò.

Sempre ad agosto, Papa Francesco ha pubblicato una lettera rivolta a tutti i cattolici del mondo promettendo maggiore impegno per contrastare il problema della pedofilia nella Chiesa. La lettera è stata diffusa a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione di un rapporto sugli abusi sessuali in Pennsylvania, negli Stati Uniti, durati oltre 70 anni e che hanno coinvolto più di 1.000 bambini. Nella sua visita in Irlanda qualche giorno dopo, Papa Francesco ha condannato gli abusi sessuali e ha ammesso che la Chiesa non li ha affrontati nel modo giusto e che: “Questo rimane causa di sofferenza e di vergogna per la comunità cattolica”.