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  • Giovedì 9 agosto 2018

Un fotogiornalista spagnolo è tornato in Siria per incontrare i suoi ex carcerieri dell’ISIS

Lui è Ricardo Vilanova, rapito nella provincia di Raqqa nel 2013, loro sono due membri della cellula dell'ISIS nota come "i Beatles"

Ricardo Vilanova in un'immagine presa dal video realizzato da BBC
Ricardo Vilanova in un'immagine presa dal video realizzato da BBC

Il 16 settembre 2013 il fotogiornalista spagnolo Ricardo García Vilanova fu sequestrato dallo Stato Islamico (o ISIS) nella provincia di Raqqa, in Siria, insieme al giornalista del Mundo Javier Espinosa. I due furono tenuti prigionieri per più di sei mesi e furono liberati solo il 29 marzo 2014 dopo il pagamento del riscatto da parte del governo spagnolo. Ora Vilanova, che ha 46 anni ed è originario di Barcellona, è tornato in Siria, accompagnato dal corrispondente di BBC Quentin Summervile. Ha mostrato i luoghi dove fu tenuto prigioniero e ha incontrato due dei suoi carcerieri, foreign fighters britannici membri della cellula di miliziani dell’ISIS nota come “i Beatles”.

BBC ha prodotto un video di pochi minuti che mostra il ritorno di Vilanova a Raqqa, accompagnato dai curdi siriani che ora controllano la città.

Nel video Vilanova ricorda dove si trovava la casa in cui fu tenuto prigioniero per un periodo insieme a Espinosa, sulle rive del fiume Eufrate. La casa fu poi distrutta dai bombardamenti della coalizione alleata ai curdi siriani nella riconquista della provincia di Raqqa. Le immagini mostrano anche l’incontro di Vilanova con i due suoi ex carcerieri dell’ISIS, rinchiusi oggi in una prigione gestita dai curdi. I due si sono rifiutati di rispondere alle domande di Vilanova, che li ha definiti «psicopatici» e «codardi».

“I Beatles” erano diventati noti tra il 2014 e il 2015 per essersi resi responsabili della prigionia e decapitazione di alcuni ostaggi occidentali, tra cui il giornalista statunitense James Foley. Il membro del gruppo di cui si era parlato di più era Mohammed Emwazi, conosciuto dalla stampa occidentale con il soprannome di “Jihadi John”, l’uomo con il volto coperto che compariva nei video di decapitazione diffusi dallo Stato Islamico su Internet. Emwazi è stato ucciso da un drone a Raqqa, in Siria, nel 2015, mentre i due carcerieri di Vilanova, Alexandra Kotey ed El Shafee Elsheikh, sono stati catturati dai curdi siriani che hanno liberato Raqqa lo scorso febbraio: Kotey è stato accusato di avere preso parte alle torture sugli ostaggi occidentali e di avere agito come reclutatore dello Stato Islamico, mentre Elsheikh, ha detto il dipartimento di Stato americano, «si fece una reputazione con il waterboarding, le esecuzioni simulate e le crocifissioni». Il quarto e ultimo membro del gruppo, Aine Davis, è stato condannato in Turchia per terrorismo. “I Beatles” vengono ritenuti responsabili dell’uccisione di 27 occidentali.