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  • Martedì 26 giugno 2018

La Lifeline sbarcherà a Malta

La nave della ong tedesca bloccata da giorni in mare con 224 migranti attraccherà nella piccola isola del Mediterraneo: l'Italia si farà comunque carico di alcune persone soccorse

(EPA/HERMINE POSCHMANN / MISSION LIFELINE)
(EPA/HERMINE POSCHMANN / MISSION LIFELINE)

Il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte ha annunciato che la nave della ong tedesca Lifeline, che da cinque giorni si trova in alto mare con a bordo 224 migranti, sbarcherà in un porto di Malta.
Sembra però che la nave stia avendo ancora qualche problema a ottenere l’autorizzazione a entrare nelle acque territoriali maltesi. Poco prima delle 20 sull’account della missione è stato pubblicato un tweet che diceva: «Alle 18 abbiamo ricevuto da Malta un messaggio che diceva che non siamo autorizzati a entrare nelle sue acque territoriali. Per ora quindi non possiamo confermare quello che stanno dicendo i media».

Il governo italiano ripeteva da giorni che non avrebbe reso disponibili i propri porti alla nave, per effetto di una nuova politica di contrasto alle attività delle ong che compiono operazioni di soccorso nel Mediterraneo. Ieri sera il portavoce di Lifeline aveva fatto sapere che la nave era stata ufficialmente respinta dalle autorità di Italia, Paesi Bassi e Germania.

Conte ha anche annunciato che l’Italia si farà carico di una parte dei migranti a bordo della nave, «con l’auspicio che anche gli altri Paesi europei facciano lo stesso». Sbarcare i migranti in un paese per poi trasferirli in un altro che si renda disponibile a valutare la richiesta d’asilo è una soluzione finora poco praticata, anche per i costi notevoli di trasportare decine di persone da una parte all’altra d’Europa. Il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini ha commentato la notizia della Lifeline annunciando che verrà sequestrata dalle autorità maltesi (anche se non sappiamo ancora cosa sceglierà di fare il governo maltese).

Ieri una troupe di SkyTg24 era riuscita a salire a bordo della nave e aveva descritto un «silenzio irreale» a bordo. Dei due migranti intervistati, uno aveva raccontato di essere scappato dal Sudan per via della povertà diffusa, mentre una ragazza aveva detto di essere stata prigioniera per tre anni in Libia prima di riuscire a imbarcarsi. Nelle immagini diffuse da Sky si vedono anche moltissimi bambini e ragazzi: si stima che a bordo della nave ci siano 77 minori non accompagnati e 4 bambini molto piccoli.

Ancora ieri il governo italiano non aveva cambiato la propria linea. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, di ritorno da una visita in giornata in Libia, ha spiegato che la Lifeline è «una nave fuorilegge» e che «va sequestrata». Anche Luigi Di Maio, leader del M5s e ministro del Lavoro, ha detto che se l’Italia dovesse ipoteticamente aprire i porti alla Lifeline, la nave andrebbe poi sequestrata. Va detto che nessuno dei due ha il potere di approvare un provvedimento del genere, che spetta all’autorità giudiziaria.

Il governo italiano contesta a Lifeline sostanzialmente due cose: il fatto che in origine intendesse portare i migranti che ha soccorso in Italia, e che batta bandiera olandese nonostante sia di un’associazione tedesca. Sulla prima critica non c’è molto da discutere: tutte le ong che soccorrono i migranti seguono la cosiddetta convenzione di Amburgo del 1979 e altre norme sul soccorso marittimo, che prevedono che gli sbarchi di persone soccorse in mare debbano avvenire nel primo “porto sicuro” sia per prossimità geografica sia dal punto di vista del rispetto dei diritti umani. È per questo che le ong trasportano in Italia, e solo in Italia, tutte le persone che soccorrono nei pressi della Libia: i porti italiani sono semplicemente i più vicini e sicuri.

Nei giorni scorsi la bandiera battuta dalla nave era stata al centro di un piccolo caso europeo. I Paesi Bassi avevano detto di non avere traccia della nave nei propri registri ufficiali, mentre Lifeline, contattata da Reuters, aveva spiegato che la sua nave era troppo piccola per poter essere iscritta nel registro “ufficiale”, e aveva diffuso un documento che sembra provare un legame con le autorità olandesi.

Da qualche settimana la strategia del governo italiano sembra quella di rendere sempre più complicato il lavoro delle ong, spingendole a sospendere le attività (il governo precedente aveva cercato di “regolamentare” la loro attività con un cosiddetto “codice di condotta”). Salvini ha detto che se dipendesse da lui, istruirebbe i centri della Guardia Costiera italiana a non rispondere alle comunicazioni delle ong con a bordo gruppi di migranti.