In Slovenia ha vinto la destra anti-immigrazione
Domenica si è votato per rinnovare il Parlamento: il partito conservatore SDS ha ottenuto il 25 per cento e ora dovrà trovare alleati per formare il governo
Domenica in Slovenia si sono tenute elezioni anticipate per rinnovare il Parlamento, dopo che la precedente legislatura era finita a seguito delle dimissioni dell’ex primo ministro Miro Cerar, che guidava un governo di centrosinistra. Il Partito democratico sloveno (SDS) – conservatore, populista e anti-immigrazione – è stato il più votato, con il 25 per cento delle preferenze. Dietro è arrivata la Lista di Marjan Šarec (LMS) – di centrosinistra e populista – che prende il nome dal suo leader, ex giornalista, attore e comico sloveno. LMS ha ottenuto il 12,7 per cento dei voti. Il partito dell’ex primo ministro Cerar, il Partito del centro moderno, è stata la forza politica che ha perso più seggi rispetto alle ultime elezioni legislative: è passato da 36 a 10 seggi.
Data la frammentazione del panorama politico sloveno, con la presenza di molti partiti, non sarà facile per il Partito democratico trovare alleati per formare un governo. Il suo leader, l’ex primo ministro Janez Janša, si è mostrato in passato un grande sostenitore delle politiche del capo del governo ungherese Viktor Orbán. Janša – che potrebbe ricevere l’incarico dal presidente per provare a formare un governo – fu primo ministro dal 2004 al 2008, e poi di nuovo dal 2012 al 2013. Nel 2014 passò sei mesi in carcere dopo essere stato condannato per corruzione. Durante l’ultima campagna elettorale, ha promesso di tagliare le tasse e di accelerare la privatizzazione di diversi settori dell’economia nazionale.
Finora l’unica forza politica che ha detto di essere disposta a lavorare con SDS è stata Nova Slovenija, di centrodestra, che ha preso il 7,1 per cento dei voti. La somma dei seggi di SDS e Nova Slovenija non sarebbe comunque sufficiente per ottenere la maggioranza in Parlamento e secondo diversi analisti sarà importante vedere cosa deciderà di fare LMS.
L’ex primo ministro Miro Cerar aveva dato le dimissioni dopo una sentenza della Corte Suprema slovena, che aveva annullato il risultato di un referendum per dare il via libera a un ambizioso progetto ferroviario sulla tratta Divaccia-Capodistria. Il progetto era stato sostenuto dal governo di centrosinistra di Cerar, che lo considerava di “importanza strategica” per il paese. Dopo le dimissioni di Cerar, le elezioni erano state anticipate di una settimana rispetto alla data inizialmente prevista.