Dove si vota il 10 giugno

Tra due settimane 6,7 milioni di italiani andranno a votare per scegliere i sindaci di 760 comuni, tra cui quelli di città come Catania, Vicenza, Siena, Treviso e Ancona

(NSA/LUCA ZENNARO)
(NSA/LUCA ZENNARO)

Il prossimo 10 giugno si voterà per eleggere i sindaci e rinnovare i consigli comunali di 760 comuni, mentre l’eventuale secondo turno, previsto nei comuni sopra i 15 mila, si svolgerà il 24 giugno. Tra i comuni dove si vota ci sono 20 capoluoghi di provincia (Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Brindisi, Catania, Imperia, Massa, Messina, Pisa, Ragusa, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Terni, Trapani, Treviso, Vicenza e Viterbo), sette dei quali (Ancona, Brescia, Catania, Messina, Siracusa, Terni e Vicenza) hanno più di centomila abitanti e uno è anche capoluogo di regione (Ancona). Qui trovate l’elenco dei comuni sul sito del ministero dell’Interno.

Quelle di domenica 10 giugno saranno le prime grandi elezioni dopo le politiche del 4 marzo e porteranno al voto 6,7 milioni di italiani, circa un sesto dell’intero elettorato. Ci si aspetta che il centrodestra, e in particolare la Lega, vada bene un po’ dovunque. Sembra che invece il Movimento 5 Stelle possa avere difficoltà a confermare gli ottimi risultati ottenuti alle elezioni politiche (sono storicamente sempre in difficoltà alle elezioni locali, come ha dimostrato di recente il voto in Molise, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta). Saranno elezioni difficili anche per il centrosinistra, che ha molto più da perdere che guadagnare, visto che attualmente governa gran parte delle principali città che andranno al voto.

Il centrosinistra governa per esempio Catania, che con 311 mila abitanti è la città più grande tra quelle dove si voterà il 10 giugno. Il sindaco uscente, Enzo Bianco del PD, si candida per la quinta volta alla guida della città, dopo la sua ultima vittoria ottenuta nel 2013 al primo turno (il PD, che lo sostiene, ha deciso di non presentare il suo simbolo in città). I principali avversari di Bianco sono Salvo Pogliese, sostenuto da tutto il centrodestra, e Giovanni Grasso, professore di liceo e candidato del Movimento 5 Stelle, che alle elezioni del 4 marzo ha raccolto in città il 47 per cento dei voti (un risultato che sarà molto difficile da mantenere).

Un’altra sfida importante sarà quella di Siracusa, dove lo scorso 4 marzo il Movimento 5 Stelle ha raccolto più del 55 per cento dei voti, uno dei risultati più alti di tutto il paese. La candidata del Movimento è Silvia Russoniello. Il compito del Movimento potrebbe risultare più facile a Siracusa, visto che i suoi avversari corrono divisi: ci sono in tutto sette candidati diversi tra cui due del centrosinistra (uno appoggiato dal PD, un altro dal sindaco uscente) e due di centrodestra, uno dalla Lega e l’altro dal resto del centrodestra.

In Sicilia si voterà anche a Messina, dove si ricandida il sindaco uscente Renato Accorinti, storico attivista contrario al ponte sullo stretto ed eletto nel 2013 con l’appoggio di alcune liste civiche e movimenti. Accorinti avrà sei concorrenti, tra cui il candidato del Movimento 5 Stelle Gaetano Sciacca. Il centrosinistra si presenta unito dietro ad Antonio Saitta, mentre il centrodestra appoggia Dino Bramanti. Nel resto del Sud la situazione è simile a quella siciliana: il Movimento 5 Stelle ha ottenuto ottimi risultati alle politiche e deve cercare di mantenerli anche a queste elezioni locali, dove fino ad oggi ha sempre fatto fatica.

Al Nord sono attese invece sfide più tradizionali tra centrodestra e centrosinistra, con il Movimento 5 Stelle quasi ovunque in posizioni non competitive. A Brescia, per esempio, la scontro sarà tra il sindaco uscente Emilio Del Bono, sostenuto dal centrosinistra, e la candidata del centrodestra Paola Vilardi​. Il Movimento 5 Stelle candida invece Guido Ghidini che però difficilmente avrà qualche possibilità. Discorso simile per Vicenza, dove il sindaco uscente Achille Variati è di centrosinistra e non può candidarsi perché ha raggiunto il limite dei mandati. Al suo posto si candida Otello Dalla Rosa che dovrà battere il candidato del centrodestra unito, Francesco Rucco. Per ragioni che non sono state spiegate, il Movimento 5 Stelle ha deciso di non dare l’appoggio al candidato sindaco scelto dagli attivisti locali e quindi di non partecipare alle elezioni locali.

In Veneto si vota anche a Treviso, storica città della Lega dove però nel 2013 ha vinto Giovanni Manildo, sostenuto dal centrosinistra (che però ha ottimi rapporti con il suo predecessore della Lega, Giancarlo Gentilini, sindaco con forti simpatia di estrema destra). Manildo si ricandida anche quest’anno e dovrà battere il suo principale avversario, Mario Conte, appoggiato da tutto il centrodestra, uno schieramento che ha stravinto alle ultime elezioni politiche raccogliendo in città il 44 per cento dei voti (i sondaggi fatti in vista delle comunali, invece, danno i due candidati molto vicini). Il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Domenico Losappio ha l’obiettivo, molto difficile, di mantenere il risultato delle elezioni politiche, quando il suo partito riuscì, per pochi voti, a battere la coalizione di centrosinistra.

Nel Centro Italia la città più grande dove si vota è Ancona, che è anche l’unico capoluogo di regione dove si sceglierà il nuovo sindaco. Ad Ancona si ricandida la sindaca uscente sostenuta dal centrosinistra, Valeria Mancinelli, che sarà affrontata da Stefano Tombolini, candidato di una lista civica che ha ricevuto il sostegno di tutto il centrodestra, e da Daniela Diomedi, del Movimento 5 Stelle. Alle ultime elezioni politiche il Movimento 5 Stelle aveva ottenuto in città il 35 per cento dei voi, mentre centrodestra e centrosinistra avevano raccolto rispettivamente il 28 e il 27 per cento.

Anche le elezioni a Siena sono considerate molto interessanti. Il sindaco uscente, Bruno Valentini, è del centrosinistra e ha deciso di ricandidarsi. Il suo principale avversario è il candidato del centrodestra Luigi De Mossi. Come a Vicenza, il Movimento 5 Stelle ha preferito non presentare alcuna lista senza spiegare la sua decisione. Siena è una delle non moltissime città di dimensioni rilevanti dove, stando ai risultati dello scorso 4 marzo, il centrosinistra ha buone possibilità di vincere. Alle politiche il centrosinistra è riuscito a conservare la città raccogliendo il 36 per cento, contro il 32 per cento del centrodestra. Siena e le altre città del centro Italia saranno un importante banco di prova per il centrosinistra, per decenni forza politica egemone di quest’area, ma oggi insidiato tanto dalla Lega quanto dal Movimento 5 Stelle.

Pisa è un caso emblematico di questa situazione. Da 47 anni la città è governata dalla sinistra e quest’anno rischia per la prima volta di veder vincere un candidato della destra. Per evitarlo, il PD sostiene l’ex assessore al bilancio Andrea Serfogli, che però non ha l’appoggio di tutto il centrosinistra. MDP non lo sostiene e ha deciso di non presentare una lista in città. Il principale avversario di Serfogli sarà probabilmente Michele Conti, dirigente del consorzio agrario, ex consigliere comunale con Alleanza Nazionale, oggi candidato a capo di una lista civica sostenuta da tutto il centrodestra e in particolare dalla Lega, che in Toscana è cresciuta molto negli ultimi anni.