Il Movimento 5 Stelle non candiderà nessuno a Vicenza

A meno di 48 ore dal termine per depositare le liste – e senza dare nessuna spiegazione - i dirigenti del partito hanno deciso di non concedere l'uso del simbolo agli attivisti locali

Alle elezioni comunali di Vicenza che si terranno il prossimo 10 giugno il Movimento 5 Stelle non presenterà alcun candidato. Ieri, quando mancavano meno di 48 ore alla scadenza per presentare le liste e i candidati, il Movimento ha negato agli attivisti vicentini il diritto di utilizzare il simbolo del partito, di fatto impedendo loro di candidarsi. I dirigenti non hanno fornito alcuna spiegazione per la loro scelta e nessun comunicato è stato pubblicato sui siti del Movimento. Il Post ha chiesto ulteriori chiarimenti, ma non è ancora stato possibile ricevere una risposta.

Gli attivisti del “meetup di Vicenza” (la sezione locale del Movimento 5 Stelle) hanno saputo della loro esclusione quando nel canale Telegram dedicato agli enti locali del Movimento è stata pubblicata la lista dei comuni alle cui elezioni il Movimento avrebbe partecipato. Nell’elenco, Vicenza non compariva. La stessa lista è stata poi pubblicata sul sito del Movimento 5 Stelle. Gli attivisti vicentini sostengono di non aver ricevuto nessun’altra comunicazione o spiegazione da parte del Movimento.

Il Movimento 5 Stelle aveva scelto il suo candidato sindaco lo scorso 22 febbraio, nel corso delle cosiddette comunarie che però, contrariamente al solito, si sono svolte dal vivo e non sulla piattaforma Rousseau come avviene in questi casi. Alla fine è risultato vincitore Francesco di Bartolo, scrittore, giornalista ed ex coordinatore locale dell’Italia dei Valori. Alla votazione erano presenti i tre consiglieri comunali uscenti del Movimento, Enrico Cappelletti, Liliana Zaltron e Daniele Ferrarin, eletti nel 2013. Tra i tre, Ferrarin, che in passato era stato polemico con il resto del Movimento, rischiando anche un’espulsione, è stato l’unico a commentare l’esclusione della lista vicentina.

Vicenza è governata da dieci anni dal sindaco PD Achille Variati. Alle politiche del 4 marzo il centrodestra ha ottenuto il 41 per cento dei voti, il centrosinistra il 27,3 per cento e il Movimento 5 Stelle è arrivato al 22,8 per cento. Per questa ragione, il candidato del centrodestra Francesco Rucco è dato largamente per favorito per diventare il prossimo sindaco. Otello Dalla Rosa, candidato del centrosinistra, dovrebbe arrivare dietro di lui e a una certa distanza. Le possibilità del Movimento 5 Stelle di ottenere buoni risultati erano quindi piuttosto basse.

Non è la prima volta che il Movimento 5 Stelle esclude arbitrariamente delle liste dalle competizioni locali, proibendo loro l’utilizzo del simbolo. In genere, si tratta di una scelta dettata dalla volontà di evitare scontri e divisioni tra gli attivisti locali. Piccole città i cui iscritti al Movimento si dividano su candidati e organizzazione delle attività elettorali hanno ottime possibilità di vedersi escluse dalla competizione. Altre volte singoli candidati sono stati esclusi senza molte spiegazioni, in genere perché ritenuti poco affidabili o in contrasto con candidati ritenuti più vicini alla dirigenza del Movimento.

Il quotidiano Repubblica ha ipotizzato che dietro la scelta di proibire l’utilizzo del simbolo a Vicenza ci sia la volontà di non ostacolare il candidato della Lega e del centrodestra, per via degli accordi nazionali che stanno venendo trattati in queste ore. Questa è anche la spiegazione utilizzata dagli attivisti vicentini esclusi dalla competizione. L’accordo di governo, però, non è stato ancora realizzato e il candidato del Movimento non sembrava essere in grado di minacciare seriamente la coalizione del centrodestra.