Cosa è successo fra Bonino e Tabacci

L'ex deputato democristiano ha offerto il simbolo del suo partitino – Centro Democratico – alla lista +Europa, che quindi non dovrà più raccogliere 25mila firme in una settimana

(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)
(ANSA/RICCARDO ANTIMIANI)

Ieri pomeriggio si è risolta, un po’ a sorpresa, una delle questioni politiche che più aveva attirato le attenzioni dei giornali in questi giorni: la necessità della nuova lista +Europa, guidata da Emma Bonino, di raccogliere 25mila firme in una settimana per potersi presentare alle elezioni, come previsto da una clausola della nuova legge elettorale. La soluzione trovata è questa: dato che l’obbligo di raccogliere le firme vale solo per i partiti che non hanno nessun legame con quelli eletti nella legislatura uscente, per evitare di farlo bisognava allearsi o essere politicamente collegati a un partito oggi in Parlamento. Il partito in questione è stato trovato e sarà Centro Democratico – che nel 2013 era in coalizione col PD – il cui leader Bruno Tabacci ha offerto un’alleanza a +Europa dopo aver saputo che rischiava di non potersi nemmeno candidare.

Ora +Europa non dovrà più raccogliere le firme, e deciderà insieme a Centro Democratico se entrare in coalizione col PD in un’assemblea convocata per il 13 gennaio. L’alleanza sembra quasi scontata: se ne parla da mesi e converrebbe sia al PD, che al momento è distante di parecchi punti dalla coalizione di centrodestra e dal Movimento 5 Stelle, sia alla nuova lista +Europa-Centro Democratico, che quasi certamente non entrerebbe in Parlamento se si presentasse da sola.

I giornalisti presenti alla conferenza stampa in cui è stata annunciata la nuova lista hanno raccontato che è stato tutto piuttosto teatrale. Quasi nessuno sapeva dell’offerta di Tabacci e qualcuno si era anche chiesto perché fosse seduto in prima fila. Bonino ha iniziato come ci si aspettava, attaccando il governo per non aver modificato la legge elettorale per semplificare le cose a +Europa, e poi ha improvvisamente chiamato Tabacci a parlare. Arrivato sul palco, Tabacci ha annunciato che avrebbe messo a disposizione di +Europa il simbolo di Centro Democratico; alla fine Tabacci e Bonino si sono dati delle pacche sulle spalle e hanno posato insieme per i fotografi.

«Consideriamola una scelta di servizio alla democrazia», ha spiegato Tabacci durante la conferenza stampa. Lui e Bonino in effetti provengono da storie molto diverse, e in superficie l’alleanza può sembrare un po’ forzata: Bonino è stata una storica leader dei Radicali, il partito che ha combattuto decine di battaglie per la laicità dello Stato; Tabacci, prima di avvicinarsi al centrosinistra e a Giuliano Pisapia – che lo nominò assessore al bilancio del Comune di Milano – fu consigliere regionale e deputato con la Democrazia Cristiana. Ma Tabacci e Bonino ormai da tempo frequentano una variegata area di centro-centrosinistra che raccoglie chi non si riconosce completamente nel PD ma non è disposto a stare più a sinistra o ad allearsi col centrodestra.

Il PD rimane comunque l’alleato naturale per la nuova lista, e per alcuni la formazione di una coalizione non è mai stata in discussione; dentro al PD molti hanno accusato Bonino e +Europa di avere esagerato il problema della raccolta firme per ottenere condizioni più favorevoli nei negoziati delle prossime settimane. «Stanno facendo il loro mestiere, anche domani avranno i titoli dei giornali», ha detto allo Huffington Post un alto dirigente del PD che ha voluto rimanere anonimo. Dopo l’assemblea del 13 gennaio, +Europa-Centro Democratico avrà tempo fino al 20 per chiedere al PD di presentarsi ufficialmente insieme, mentre la scadenza per presentare le candidature – fra cui quelle nei collegi uninominali, dove ciascuna coalizione presenterà un solo candidato – sarà il 29 gennaio.