• Domenica 26 marzo 2017

Oggi ricomincia la MotoGP: cosa c’è da sapere sulla nuova stagione

Il Motomondiale del 2017 inizia stasera in Qatar: le cose da sapere su regole, circuiti, moto e piloti (un nome soprattutto: Viñales)

(Robert Cianflone/Getty Images)
(Robert Cianflone/Getty Images)

La nuova stagione della MotoGP inizierà questa sera: la prima delle 18 gare del Mondiale di MotoGP si correrà domenica sera sul circuito di Losail, in Qatar, e in Italia si potrà seguire in diretta, dalle 20, su Sky Sport MotoGP e in differita (ma in chiaro) su TV8, dalle 22.

Questa sarà la 16esima stagione di MotoGP – il più importante campionato mondiale di moto da corsa su circuito – e la 69esima edizione del Motomondiale: come sempre prima delle gare di MotoGP ci saranno quelle di Moto2 e Moto3 (cambiano la cilindrata e il tipo di motore). Le gare di gran lunga più seguite saranno però quelle di MotoGP: quelle italiane saranno come al solito al Mugello (il 4 giugno) e a Misano (il 10 settembre), e il Motomondiale finirà il 12 novembre a Valencia, in Spagna. Ci sarà una pausa estiva particolarmente lunga: dal 2 luglio (giorno del GP di Germania) al 6 agosto (quando si correrà in Repubblica Ceca).

Tra il 2015 e il 2016 la MotoGP aveva cambiato diverse regole (era cambiata l’elettronica ed era arrivato un nuovo fornitore di pneumatici: Michelin al posto di Bridgestone); quest’anno le novità principali riguardano invece i piloti. Negli ultimi mesi c’è infatti stato un moto-mercato particolarmente vivace, che potrebbe aver cambiato molte cose. Limitandoci per ora ai tre più importanti cambi di scuderia: lo spagnolo Jorge Lorenzo è passato dalla Yamaha alla Ducati (dove ha una moto potentissima ma che bisogna saper domare); il giovane spagnolo Maverick Viñales è passato dalla Suzuki (una moto buona ma non ottima, con cui l’anno scorso ha vinto una gara e fatto quattro podi) alla Yamaha, dove c’è ancora Valentino Rossi; Andrea Iannone (pilota di gran talento ma spesso troppo irruento) è andato in Suzuki.

Due anni fa il Mondiale di MotoGP era stato vinto da Lorenzo (a fatica, con un memorabile finale di stagione che aveva riguardato lui ma soprattutto Marquez e Rossi) e l’anno scorso aveva vinto Marquez (con più tranquillità), che continua a essere considerato favorito anche per il 2017. Ma nei test delle ultime settimane Viñales è sempre andato fortissimo, ed è al momento considerato il suo principale sfidante. Ma anche Lorenzo, Pedrosa (alla Honda con Marquez), Iannone e l’italiano Andrea Dovizioso (sempre in Ducati) dovrebbero essere della partita.

Sì, c’è ovviamente anche Valentino Rossi: ha 38 anni, è alla sua 22esima stagione mondiale e punta alla decima vittoria di una stagione del Motomondiale (contando anche quelle in 125, 250 e 500: i nomi delle classi fino a qualche anno fa) e alla settima in MotoGP. Rossi non vince il Motomondiale dal 2009, negli ultimi tre anni è arrivato sempre secondo e nei test prima del GP del Qatar è andato male, in certi casi molto male. È però vero che Rossi è spesso riuscito a trovare piuttosto rapidamente il modo di rimettere a posto le moto che guida e che, comunque, la sua moto è pur sempre simile – anche se non uguale – a quella di Viñales. In estrema sintesi, quindi: ci si aspetta un’intera stagione di Marquez-contro-Viñales, ma sarà probabilmente un Mondiale aperto e combattuto. Giocandosi ora una vittoria finale di Rossi nel Mondiale si prenderebbero per esempio 7 euro per ogni euro giocato: tanto ma non tantissimo.

Com’era andata l’anno scorso

Marquez era partito fortissimo con un terzo posto, due vittorie e un altro terzo posto, ma nella prima parte di stagione Rossi era comunque riuscito a tenergli testa. Durante la stagione i due avevano anche ricominciato a parlarsi e – forse, più o meno – a superare tutti i postumi del finale di stagione del 2016. Nella seconda parte di stagione Marquez è però riuscito a prendere diverse decine di punti di vantaggio su Rossi (che in tutta la stagione ha dovuto ritirarsi quattro volte, spesso per colpe non sue, lasciando per strada molti punti). Per Marquez era stata la terza vittoria in MotoGP, dopo quelle del 2013 e del 2014. Prima ancora aveva vinto il Motomondiale della classe 125 e quello della Moto2 nel 2012. La cosa particolare del Motomondiale 2016 di MotoGP è stata che a vincere i Gran Premi furono nove diversi piloti: in alcuni casi c’entra il fatto che si sia messa in mezzo la pioggia (o comunque la pista bagnata), un po’ c’entrano le nuovo regole introdotte proprio l’anno scorso, un po’ il fatto che la MotoGP non è la Formula 1.

I circuiti del Motomondiale di MotoGP del 2017

È rimasto praticamente tutto come l’anno scorso: i Gran Premi sono gli stessi ed è cambiato solo l’ordine di due Gran Premi: quello di Repubblica Ceca (il 6 agosto) sarà prima di quello d’Austria (il 13 agosto). L’inizio coinciderà con quello del Mondiale di Formula 1 (la prima gara si correrà a Melbourne, in Australia, e sarà quindi di mattina, in Italia), e poi – come sempre – capiterà solo in alcuni occasioni che MotoGP e Formula 1 capitino nello stesso weekend, e comunque mai alla stessa ora. Dopo il Qatar il Motomondiale andrà in Argentina e ad Austin, in Texas, il 9 e il 23 aprile; e poi Jerez de la Frontera (in Spagna, il 7 maggio), Le Mans (in Francia, il 21 maggio) e il Mugello (il 4 giugno). Il Gran Premio olandese sul circuito di Assen – “la cattedrale del motociclismo” – sarà il 25 giugno (cioè di domenica, che i tempi sono cambiati).

I piloti e le scuderie

Tra quelli iscritti – di gara in gara potrebbero poi arrivarne di nuovi, o magari alcuni potrebbero correre solo alcune gare – ci sono quattro italiani (Rossi, Iannone, Dovizioso e Danilo Petrucci), dieci spagnoli, quattro inglesi e due francesi. Oltre a Lorenzo-in-Ducati, Iannone-in-Suzuki e Viñales-in-Yamaha è anche successo che Alexis Espargarò sia passato all’Aprilia e Pol Espargarò alla KTM. Dopo un po’ di tempo in Superbike è tornato in MotoGP Karel Abraham, che guiderà una Ducati e dalla Moto2 sono arrivati Johann Zarco (due volte vincitore del Mondiale di Moto2), Alex Rins, Jonas Folger e Sam Lowes (ma in realtà da nessuno di loro ci si aspetta già una stagione nelle primissime posizioni).

Tornando alle previsioni su quanto visto finora: Viñales è forte ma potrebbe avere problemi sul bagnato (dove altri – Rossi, per esempio – se la cavano molto meglio di lui) e c’è da vedere come gestirà la pressione del “lottare per il titolo”. L’anno scorso si limitava a fare buone gare, magari ottime: quest’anno potrebbe doversi trovare a fare più calcoli, preferendo magari, in certi casi, un sicuro piazzamento a un eccessivo azzardo (cosa che, per esempio, l’anno scorso Marquez ha saputo fare benissimo, gestendo il suo vantaggio su Rossi).

Come ha scritto il sito ufficiale della MotoGP, Viñales «ha dominato i test invernali, impressionando per attitudine, metodo, determinazioni e crono», e il suo stile di guida sembra essere perfetto per le Michelin e la sua nuova Yamaha. Come ha scritto Massimo Brizzi sulla Gazzetta dello Sport, «la Yamaha ha la moto più versatile e pronta del gruppo» e Viñales «è spavaldo, pronto, sicuro di sé e pure animato da una rivalsa personale con Marquez, rivale fin da quando erano bimbi». Per ora la Honda sembra invece meno ordinata e performante rispetto al passato, ma il fatto che Pedrosa stia andando forte potrebbe aiutare Marquez (perché Pedrosa potrebbe piazzarsi dietro a Marquez, rubando punti ai rivali di Marquez). Per capire cosa potrebbero fare Lorenzo e Iannone potrebbero invece volerci un paio di gare, perché le loro nuove moto sono difficili da guidare: bisogna capirle, “settarle”, adattarcisi. Dovizioso conosce invece molto bene la sua Ducati e dopo anni in cui sembra poter essere al livello dei migliori, e poi invece no (o comunque non in modo costante), questo potrebbe essere quello buono. Intanto, la Aprila sta andando bene, grazie soprattutto a Aleix Espargaro, e c’è da vedere cosa farà il Red Bull KTM Factory, al suo primo anno in MotoGP.

Ci sono nuove regole?

Non cambia niente nell’assegnazione dei punti – 25, 20, 16, 13, 11, e così via fino all’1 (dal 16esimo posto in poi non si prendono punti) – e nelle regole principali. Sono state però vietate le cosiddette alette (delle parti aerodinamiche messe dalla Ducati e poi da altre moto), che contribuivano a non far alzare da terra la gomma anteriore, è stata eliminata la gomma intermedia da pioggia e ora si saprà da subito chi avrà scelto quali gomme: più chiarezza, meno effetto sorpresa, in breve.

La Moto2 e la Moto3, anche

Se ne parla poco e sono oggettivamente corse seguite solo dai grandi appassionati, visto che molti seguono solo la MotoGP. Se tra i buoni propositi per l’anno nuovo avevate messo “guardare più gare di MotoGP in tv”, però, sappiate che quest’anno ci sono molti italiani per cui tifare: tra i favoriti per il Mondiale di Moto3 ci sono Romano Fenati, Enea Bastianini e Nicolò Bulega, che è nato nel 1999 e corre per lo Sky Racing Team VR46, la squadra creata da Valentino Rossi insieme a Sky. Tra i favoriti per la vittoria finale in Moto2 c’è invece Franco Morbidelli, che dovrà vedersela soprattutto con Thomas Lüthi, Takaaki Nakagami e Álex Márquez, fratello minore di uno che in moto se la cava piuttosto bene.

E dove si vede, la MotoGP?

Su Sky sempre, e sempre in diretta; su TV8 qualche volta in diretta e qualche volta in differita. Le gare che si potranno vedere in chiaro saranno otto su 18 e saranno quelle al Mugello e a Misano, quelle dell’11 giugno e del 12 novembre in Spagna, quella di Assen, quelle in Austria e Repubblica Ceca e quella a Motegi, in Giappone. Tutte le altre saranno in diretta su Sky e un paio d’ore dopo su TV8. Se non volete sapere com’è andata staccate il cellulare e spegnete la radio, ché nel 2017 non si può chiedere al resto del mondo di non dirvi per due ore com’è finita.

Su Sky le gare di MotoGP saranno commentate da Guido Meda e Mauro Sanchini e nella squadra che si occuperà dei gran premi ci sarà anche Vera Spadini. La sigla della MotoGP su Sky sarà cantata dal giornalista Alessandro Bonan, che si occupa di calcio e da qualche anno ha iniziato a scriversi e cantarsi le sigle dei suoi programmi.