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  • Mercoledì 25 gennaio 2017

Che cos’è un “avviso di garanzia”

Il nome corretto, intanto, è "informazione di garanzia": serve a garantire il diritto alla difesa in determinati atti di indagine

(FRANCO SILVI/ANSA)
(FRANCO SILVI/ANSA)

L’avviso di garanzia – il cui nome corretto è “informazione di garanzia” – è un istituto che serve a garantire il diritto alla difesa, durante le indagini, sia della persona nei confronti della quale sono in corso le indagini preliminari sia della persona offesa: si tratta dunque di un istituto per un’effettiva e anticipata tutela dei diritti. È regolato dall’articolo 369 del codice di procedura penale, che dice:

«Solo quando deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere, il pubblico ministero invia per posta, in piego chiuso raccomandato con ricevuta di ritorno, alla persona sottoposta alle indagini e alla persona offesa una informazione di garanzia con indicazione delle norme di legge che si assumono violate, della data e del luogo del fatto e con invito a esercitare la facoltà di nominare un difensore di fiducia».

L’informazione di garanzia è un atto che viene inviato all’indagato e alla persona offesa dal pubblico ministero, quando deve compiere degli atti di indagine a cui il difensore ha diritto di assistere, e cioè: interrogatorio, ispezione, confronto, accertamento tecnico irripetibile, perquisizione, sequestro o prelievo coattivo di campioni biologici. L’invio dell’informazione di garanzia non è dunque previsto in ogni procedimento penale e per ogni indagato, ma solamente quando il pubblico ministero deve compiere un atto al quale il difensore ha diritto di assistere.

Dal punto di vista della difesa, l’informazione di garanzia è molto importante. Non è infatti semplicemente una notifica formale, ma è anche il modo per potere assistere e partecipare con il massimo delle garanzie difensive a una parte delle indagini. Permette poi di organizzare fin da subito la propria difesa, anche svolgendo indagini investigative difensive.