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  • Giovedì 5 gennaio 2017

Il wrestling vuole piacere ai cinesi

La federazione WWE ci sta provando, con i primi lottatori cinesi e qualche tentativo di aggirare le rigide regole statali

I wrestler Wang Bin e Triple H (WWE/YouTube)
I wrestler Wang Bin e Triple H (WWE/YouTube)

Lo scorso settembre il primo wrestler cinese della World Wrestling Entertainment (WWE), la più grande federazione americana di wrestling, ha fatto il suo esordio sul ring in un incontro a Shanghai battendo l’americano Bo Dallas: si chiama Wang Bin e il suo maggior coinvolgimento in incontri ed eventi fa parte delle strategie della WWE per far diventare il wrestling popolare in Cina. Il wrestling – una via di mezzo fra uno sport di lotta e uno spettacolo – finora non ha avuto molta fortuna in Cina, e la WWE sta da tempo cercando di sfruttare meglio il potenziale di quel mercato. Per questo ha attivato un nuovo servizio di live streaming degli incontri di wrestling con cronaca in cinese, e ha cominciato a cercare nuovi wrestler in giro per la Cina da affiancare a Wang Bin.

Prima di iniziare l’incontro con Bo Dallas, Wang Bin ha salutato il pubblico con il tradizionale saluto da kung fu, cioè battendo il pugno destro contro il palmo della mano sinistra.

In Cina vivono circa 1,4 miliardi di persone. Con l’aumento del potere d’acquisto di parte della popolazione, insieme all’apertura del paese ai mercati occidentali, sempre più aziende americane ed europee stanno cercando di espandersi nel paese. Molte società che offrono prodotti culturali e di intrattenimento, tuttavia, hanno avuto qualche difficoltà per via del controllo dello stato su internet e sugli altri mezzi di comunicazione: sia Netflix che la News Corporation di Rupert Murdoch, per esempio, non sono ancora riusciti ad aggirare le limitazioni imposte dal governo e trovare un soddisfacente modello di business, mentre Disney ha dovuto fare molti compromessi per riuscire ad operare in Cina.

L’altra difficoltà che la WWE deve affrontare per rendere il wrestling popolare in Cina è che questa forma ibrida di spettacolo e sport – il wrestling comprende performance fisiche ed è possibile che i wrestler si facciano male durante gli incontri, ma i risultati sono predefiniti e le mosse seguono una coreografia – è quasi sconosciuta ai cinesi. Jay Li, direttore della WWE in Cina, cerca di spiegare cosa sia il wrestling ai propri amici facendo un confronto con un genere letterario cinese, il “wuxia“, un equivalente dei romanzi di cappa e spada europei in cui i protagonisti combattono a colpi di kung fu. La strategia della WWE per superare questi due problemi, per il momento, sembra essere aggirare il controllo dello Stato sulle televisioni sfruttando internet e far crescere lentamente la popolarità del wrestling in Cina puntando su atleti locali.

La WWE ha stipulato un accordo con la piattaforma di streaming cinese PPTV per raggiungere gli spettatori attraverso computer e smartphone e trasmettere i suoi due show più famosi, SmackDown e RAW, con cronaca in cinese. La WWE ha anche assunto dei social media manager che si occupano a tempo pieno delle pagine della federazione sui social network cinesi, comprese quelle dei wrestlers, e organizza feste in cui vengono trasmessi incontri di wrestling a pagamento o si può giocare all’ultimo videogioco della WWE per Xbox. Per aiutare a diffondere i programmi della WWE in Cina il famoso wrestler John Cena, rappresentante della federazione dal 2005, ha imparato un po’ di mandarino e lo parla spesso in pubblico ad eventi promozionali.

Parallelamente, per aiutare la diffusione del wrestling in Cina, la WWE sta puntando sulla crescita di altri atleti cinesi. Wang Bin ha iniziato a fare wrestling tre anni fa dopo essere stato notato dalla Inoki Genome Federation, un’agenzia giapponese che organizza anche incontri di wrestling, ed è stato messo sotto contratto dalla WWE solo pochi mesi prima del suo debutto di Shanghai, prima del quale aveva passato qualche mese ad allenarsi negli Stati Uniti. La sua pagina su Weibo, il più importante social network cinese, ora viene gestita direttamente dalla WWE; il suo account è stato verificato, è molto seguito e ogni giorno propone diversi video e foto dei suoi incontri e allenamenti. Quando è salito sul ring a settembre, ha raccontato il New York Times, è stato accolto da applausi e incoraggiamenti, mentre il suo avversario americano è stato fischiato da tutta l’arena. A gennaio altri sette wrestler cinesi – sei uomini e una donna – cominceranno ad allenarsi nelle palestre della WWE a Orlando, in Florida.