Quando Obama passerà i suoi social a Trump

Il 20 gennaio ci sarà anche il primo grosso passaggio di profili social presidenziali da un presidente all'altro: ecco come funzionerà

Il 20 gennaio Donald Trump diventerà il 45esimo presidente degli Stati Uniti, dopo la cerimonia di insediamento che si terrà a Washington e in cui Trump farà giuramento. Da quel giorno Trump prenderà, tra le altre cose, anche tutti gli account sui social network ufficiali. Sul piano politico il passaggio da Obama a Trump sarà di certo drastico – Trump ha promesso che passerà le sue prime ore da presidente a ribaltare o cancellare molte delle scelte fatte da Obama – ma anche il passaggio sui social network sarà significativo: il New York Times ha definito Obama «il primo presidente davvero digitale» e ha scritto che «ha portato la Silicon Valley a Washington»; anche Trump usa tantissimo i social, seppur con un approccio molto diverso e spesso impulsivo (ma non per questo meno efficace).

Cosa passerà, da chi a chi

Trump “erediterà” da Obama il profilo Twitter (quello @POTUS – acronimo di President of the United States) e la stessa cosa succederà per gli account @FLOTUS (che passerà da Michelle Obama a Melania Trump) e per @VP (che passerà da Joe Biden a Mike Pence). In modo simile anche tutti gli account ufficiali della Casa Bianca (su Facebook, su Snapchat, su YouTube) passeranno dall’amministrazione Obama a quella Trump. Qualche giorno fa, prima delle elezioni dell’8 novembre, il sito ufficiale della Casa Bianca ha spiegato in un comunicato che «essendo Obama il primo presidente ad avere una presenza su molte nuove app, non c’è un meccanismo già rodato per il passaggio di profili social tra un presidente e l’altro».

La Casa Bianca ha per esempio spiegato che il profilo Twitter @POTUS, che al momento è seguito da oltre 11 milioni di utenti, sarà azzerato (cioè saranno cancellati tutti i suoi tweet) ma manterrà ovviamente tutti i suoi follower (a meno che loro non decidano di non seguire più quell’account da gennaio in poi). Tutto ciò che l’account @POTUS ha fatto e scritto in questi anni (esiste dal giugno 2013 e ha fatto più di 300 tweet, senza contare i commenti ad altri tweet) non andrà però perso: sarà salvato in archivi digitali e sarà trasferito su un nuovo account, @POTUS44. Esiste già, ma non è ancora stato attivato. Obama ha anche un account personale – @BarackObama – e quello resterà suo.

Allo stesso modo anche i profili Facebook, Instagram, Tumblr e YouTube della Casa Bianca (e quindi non proprio del presidente) saranno azzerati, per ripartire da zero (a livello di contenuti) mantenendo però tutti i loro followers o “mi piace”. Per quanto riguarda Facebook e Instagram, tutto la storia-digitale di questi anni sarà trasferita su Facebook.com/ObamaWhiteHouse e Instagram.com/ObamaWhiteHouse. Il sito della Casa Bianca ha anche spiegato che la strategia per il passaggio degli account seguirà tre regole principali, a prescindere dal sito, dall’app o dal tipo di profilo: ogni cosa sarà salvata dal NARA (National Archives and Records Administration); ogni cosa salvata resterà anche pubblica, così che la si possa consultare sul social su cui era stata pubblicata (anche se su un altro profilo); ogni account verrà passato alla nuova amministrazione (che deciderà poi se, come e quanto farne uso). La Casa Bianca ha anche spiegato che tutti i contenuti pubblici del sito e dei social si potranno scaricare in formato .zip e che è disponibile a ricevere e considerare proposte su come rendere tutti quei dati e contenuti facilmente accessibili e consultabili da tutti. La Casa Bianca ha spiegato di essere aperta a idee di vario tipo, «da bot di Twitter, a progetti artistici, passando per libri e “strumenti query”».

Un discorso un po’ diverso riguarda invece il sito ufficiale della Casa Bianca, WhiteHouse.gov. Il 20 gennaio sarà “congelato” e trasferito così come sarà quel giorno su un altro dominio, per far sì che quel dominio sia pronto per la nuova amministrazione.

Perché e quanto Obama è stato digitale

Obama è diventato presidente nel 2009: Facebook esisteva da cinque anni; Instagram e Snapchat ancora no. Oltre a essere stato il primo presidente davvero digitale Obama è anche stato, per definizione della Casa Bianca, il «first social media president». Prima di lui nessuno aveva avuto un account Twitter “personale” e presidenziale (cioè quello @POTUS), prima di lui nessuno aveva fatto una diretta su Facebook, un video in cui rispondeva su YouTube alle domande dei cittadini, una foto con un filtro Snapchat, delle playlist Spotify in cui consigliava ottima musica. Obama si è anche mostrato molto interessato alle nuove tecnologie, social a parte: girò molto la sua foto con un visore per la realtà virtuale ed è da poco stato il “direttore per un numero” dell’edizione di novembre della versione americana di Wired.

Come Trump ha usato i social

In modo apparentemente molto impulsivo ma evidentemente efficace. Soprattutto su Twitter – sia prima di essere un candidato alla presidenza che durante la campagna elettorale – Trump ha spesso scritto cose avventate, esagerate e probabilmente dettate dall’enfasi del momento, senza forse pensare troppo a eventuali conseguenze.