Gianni Cuperlo dice che voterà Sì al referendum costituzionale

Ha detto di averlo deciso dopo l'accordo raggiunto nel PD per la modifica della legge elettorale

(ANSA)
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Dopo settimane di lunghe trattative all’interno del Partito Democratico su come modificare la legge elettorale, Gianni Cuperlo, uno dei leader della minoranza del partito, ha detto di aver trovato un accordo e che di conseguenza voterà Sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Riporta Repubblica:

«Sono un uomo di dubbi, però poi mi assumo la responsabilità. Non sono io l’incoerente. Evidente che non si può essere completamente soddisfatti, ma abbiamo ottenuto quello che come minoranza abbiamo chiesto per mesi. Quindi da parte mia firmare un documento su queste modifiche all’Italicum – i collegi per eleggere i deputati, il no al ballottaggio, il premio di governabilità, oltre all’elezione diretta dei nuovi senatori – è stato un atto di coerenza.

Coerentemente come voterà al referendum costituzionale?

Voterò Sì».

Come diversi altri esponenti dell’ala sinistra del PD, Cuperlo spiegava da mesi che il “combinato disposto” – cioè gli effetti combinati – della nuova riforma elettorale e della riforma costituzionale creavano una situazione eccessivamente favorevole verso il partito vincitore delle elezioni, e aveva subordinato il proprio voto favorevole al referendum a una modifica della legge elettorale. La minoranza chiedeva che l’Italicum – la legge attualmente in vigore, ma solo per la Camera – fosse cambiata in senso più rappresentativo e proporzionale, diminuendo il numero di parlamentari eletti con le liste bloccate e l’entità del premio di maggioranza.

Alla fine le modifiche contenute nel documento approvato dal PD riguardano l’elezione dei senatori secondo il ddl Fornaro-Chiti, un diverso sistema di collegi per eleggere i deputati e un premio di governabilità (ancora da definire) che superi il ballottaggio (che di fatto sarebbe eliminato). La trattativa sull’Italicum era importante per capire quanto il PD sarebbe arrivato unito al referendum costituzionale del 4 dicembre. Non è ancora chiaro quanti membri della minoranza si comporteranno come Cuperlo: l’ex segretario del PD Pier Luigi Bersani, ad esempio, ha partecipato proprio questa settimana al primo evento dei comitati per il no, mentre in passato era stato abbastanza ambiguo sulla possibilità di tornare a votare sì in caso di successo dell’accordo.