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  • Mercoledì 19 ottobre 2016

L’Ecuador ha limitato l’accesso a Internet di Julian Assange

Per avere interferito nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti con la diffusione di documenti ed email riservati di Hillary Clinton

Julian Assange (STEFFI LOOS/AFP/Getty Images)
Julian Assange (STEFFI LOOS/AFP/Getty Images)

Il governo dell’Ecuador ha confermato di avere limitato l’accesso a Internet a Julian Assange, il fondatore e coordinatore del sito WikiLeaks, per avere interferito nelle elezioni presidenziali degli Stati Uniti con la pubblicazione di email e documenti riservati sul conto di Hillary Clinton. Assange dall’estate del 2012 vive nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra, che gli ha offerto ospitalità e asilo in seguito a una richiesta di estradizione da parte della Svezia, che lo vuole interrogare circa episodi di presunte violenze sessuali nei confronti di due donne avvenuti nel 2010. Formalmente, Assange è libero di lasciare l’ambasciata quando vuole, ma nel farlo rinuncerebbe alla protezione del governo dell’Ecuador e potrebbe essere arrestato dalla polizia britannica e trasferito in Svezia.

Negli ultimi mesi, Wikileaks ha iniziato la pubblicazione di decine di documenti ed email riservati sulle attività del Partito Democratico negli Stati Uniti, e la corrispondenza di John Podesta, uno dei consulenti della campagna elettorale di Clinton. Il governo dell’Ecuador ha diffuso martedì 18 ottobre un comunicato, con il quale ha spiegato di volere “rispettare il principio di non ingerenza negli affari interni di altri stati”, con la conseguente decisione di limitare l’accesso a Internet per Assange, proprio per avere pubblicato dati che interferiscono con la campagna elettorale per le presidenziali del prossimo 8 novembre. L’Ecuador ha comunque riconfermato la propria disponibilità per fornire diritto di asilo ad Assange presso la sua ambasciata britannica. Stando alle informazioni raccolte dal Guardian, le limitazioni a Internet sono state avviate nella sera di lunedì scorso, ma non è chiaro con quali modalità tecniche né su quali siti e servizi in particolare.

WikiLeaks sostiene da sempre di essere semplicemente un tramite, un mezzo per diffondere le informazioni riservate ottenute da altre organizzazioni. Non si sa chi abbia condotto gli attacchi informatici contro il Partito Democratico e Clinton per ottenere i dati diffusi in questi mesi, ma secondo diversi esperti informatici le tracce trovate finora portano verso gruppi di hacker legati al governo russo. Alcuni politici e analisti ritengono che la Russia stia sfruttando WikiLeaks per interferire nel processo elettorale statunitense, cercando di favorire il candidato repubblicano Donald Trump.

Nonostante le limitazioni imposte dall’Ecuador, nelle ultime ore WikiLeaks ha proseguito la pubblicazione di nuove email provenienti dalla corrispondenza di Podesta. In pochi giorni ne sono state diffuse centinaia, contenenti per lo più informazioni sulle attività della campagna elettorale nei mesi scorsi e alcuni discorsi, tenuti privatamente da Hillary Clinton ad alcune grandi organizzazioni finanziarie. I documenti non hanno per ora fatto emergere nulla di così compromettente per Clinton, che questa sera alle 21 (le 3 di notte di domani in Italia) incontrerà Trump per l’ultimo dibattito in vista delle elezioni.