Siamo più o meno a metà tra gli Oscar di quest’anno e quelli dell’anno prossimo, che saranno nel febbraio 2017: è finita l’estate (almeno per il cinema) ed è anche finito il festival di Venezia, quello che apre la nuova stagione del cinema, quella in cui arrivano i film più belli e interessanti, dopo un’estate fatta soprattutto di blockbuster (spenti, quest’anno). A guardare le nuove uscite di questa settimana si capisce però che siamo ancora a metà: non sono usciti nuovi filmoni di fantascienza tipicamente autunnali ma nemmeno film che puntano all’Oscar. C’è però Alla ricerca di Dory, il nuovo film Pixar che farà di sicuro ottimi incassi, ci sono due film italiani “on the road” – uno di Gabriele Muccino e uno di Giuseppe Piccioni – e Trafficanti, il nuovo film dal regista di Una notte da leoni. La cosa di nicchia della settimana è il documentario di Ron Howard sui Beatles; la cosa molto di nicchia della settimana è Figli dell’uragano, un documentario in bianco e nero di Lav Diaz, il regista che ha vinto il Leone d’oro al festival di Venezia.
Alla ricerca di Dory (da giovedì)
È il nuovo film della Pixar ed è il sequel di Alla ricerca di Nemo, che nel 2004 vinse l’Oscar per il miglior film d’animazione. Dory è un pesce chirurgo blu con molti problemi di memoria: nel primo film era co-protagonista e aiutava il padre di Nemo a cercare suo figlio; nel sequel Dory, Nemo e suo padre partono per la California per cercare i genitori di Dory ma ovviamente gliene succede di ogni: Dory, per esempio, finisce in quarantena in un istituto oceanografico. Tra i vari nuovi personaggi ci sono il polpo Hank, che vive in un acquario ma prova sempre a fuggire, Bailey, un beluga con problemi di orientamento, e Destiny, uno squalo balena miope. Nella versione originale Dory è doppiata dall’attrice e conduttrice Ellen DeGeneres; la doppiatrice italiana è la comica Carla Signoris. Alla ricerca di Nemo piacque molto e incassò tantissimo; sono ottime anche le recensioni di Alla ricerca di Dory, che negli Stati Uniti è il film d’animazione che nel suo primo weekend nei cinema ha fatto i maggiori incassi di sempre. Su Screen International, Tim Grierson ha scritto: «Alla ricerca di Dory è un sequel estremamente piacevole. Anche se non raggiunge mai le vette del primo, che sta nel pantheon dei film Pixar, in questo secondo capito c’è tutto quello che rende la Pixar quello che è: molte risate, geniali scene d’azione e tante e profonde emozioni».
Il primo andrebbe visto perché è considerato da quasi tutti uno dei migliori della Pixar – «La lezione del film sull’importanza di lasciare i bambini liberi di vivere la propria vita è rafforzata dalla capacità del film di spaventare», ha scritto Vulture – ma per vedere il secondo non è fondamentale aver visto Alla ricerca di Nemo. Per capire una scena del film con protagonisti Dory e Bailey bisognerebbe però aver visto Alien, il film di fantascienza del 1979. Non a caso una delle doppiatrici originali del film è Sigourney Weaver, la protagonista del film. In italiano quella voce diventa quella di Licia Colò.
L’estate addosso (da mercoledì)
È il decimo film di Gabriele Muccino, il regista di Come te nessuno mai, L’ultimo bacio e La ricerca della felicità. Parla di un ragazzo e una ragazza tra loro molto diversi che finiscono per fare un viaggio in California insieme a due ragazzi gay. È un film on the road ma anche un romanzo di formazione. Ha un budget piuttosto basso (circa cinque milioni di euro) ed è girato con attori poco noti. È difficile che piaccia a quelli a cui non piacciono i film italiani di Muccino (soprattutto Come te nessuno mai). Potrebbe piacere agli adolescenti e ai quasi coetanei dei protagonisti, anche se molti critici – che però sono di un’altra generazione – dicono che Muccino non è stato capace di cogliere bene “gli adolescenti di oggi”. La colonna sonora è stata fatta da Jovanotti, autore della canzone che dà il titolo al film.
MyMovies ha scritto che in certi momenti il film ricorda il recente Tutti vogliono qualcosa, il film di Richard Linklater (quello di Boyhood) che parla di un gruppo di studenti di un college americano degli anni Ottanta. Un altro film che assomiglia un po’ a L’estate addosso è Che ne sarà di noi: è del 2004, è diretto da Giovanni Veronesi e uno dei protagonista è Silvio Muccino, fratello di Gabriele e protagonista di Come te nessuno mai. Parla di un gruppo di ragazzi che dopo la maturità fa una vacanza in Grecia.
The Beatles – Eight Days a Week (da giovedì)
È un documentario su Beatles diretto da Ron Howard, il regista di Apollo 13, A Beautiful Mind e Rush. Sarà nei cinema fino al 21 settembre ed è una raccolta – con alcune immagini inedite – di concerti, interviste e dietro le quinte dei Beatles. La novità più interessante sono gli oltre 30 minuti inediti del concerto che i Beatles fecero il 15 agosto 1965 allo Shea Stadium di New York. I critici hanno apprezzato il modo in cui Howard ha saputo mostrare come i Beatles si confrontavano tra loro e prendevano decisioni e alcuni hanno scritto che sebbene non ci sia in realtà molto di nuovo per “i vecchi” fan, è un’ottima occasione per i giovani interessati a saperne qualcosa di più su quei quattro che negli anni Sessanta riempivano stadi, facevano urlare migliaia di ragazzine e cambiavano la storia della musica.
Per continuare la decennale disputa, basta aspettare un po’ e il 23 settembre uscirà (non in molti cinema, in realtà) The Rolling Stones – Havana Moon in Cuba, il documentario sullo storico concerto a Cuba dei Rolling Stones.
Trafficanti (da giovedì)
Il titolo originale è War Dogs, “cani da guerra”: è diretto da Todd Philips – il regista di Una notte da leoni (uno, due e tre) – e i due protagonisti sono Miles Teller e Jonah Hill, l’attore comico che interpreta l’amico del protagonista in The Wolf of Wall Street. Trafficanti è sia un film d’azione che una commedia. Con le dovute proporzioni si potrebbe dire che sta al traffico d’armi come The Wolf of Wall Street stava al mondo della finanza. È tratto da una storia vera e Teller e Hill interpretano due amici che si arricchiscono vendendo armi, fino a firmare un contratto da 300 milioni di dollari con il Pentagono. Wendy Ide ha scritto sul Guardian che i due protagonisti sono formidabili, ma che la storia lascia molto a desiderare, e l’idea generale è che sia un buon film “da popcorn”, con qualche divertente trovata qua e là.
Il più famoso film recente sul traffico d’armi è Lord of War: uscì nel 2005, con Nicholas Cage protagonista. In Lord of War non ci sono però battute e, anzi, alcune scene sono piuttosto forti. Altre invece sono particolarmente originali e ricercate, con inquadrature e scelte di montaggio non comuni. Il regista è Andrew Niccol, quello di Gattaca e S1m0ne.
Questi giorni
È un film drammatico di Giuseppe Piccioni, uno dei tre film italiani in concorso al festival del cinema di Venezia. Nel cast ci sono Margherita Buy, Filippo Timi e alcuni giovani attori semisconosciuti, come nel film di Muccino. Come nel film di Muccino anche qui c’è un viaggio, a farlo sono quattro ragazze: vanno a Belgrado, in Serbia. Fulvia Caprara ha spiegato sulla Stampa che Questi giorni ha una struttura narrativa volutamente irregolare, che «oscilla tra passato, presente, assopimenti e risvegli, usando sequenze che rimandano a pensieri e cose vissute altrove».
Questi giorni è il decimo film di Piccioni: il suo film più famoso – e uno dei più apprezzati – è Giulia non esce la sera, del 2009, con Valerio Mastandrea e Valeria Golino. La colonna sonora la fecero i Baustelle, che per il film incisero con Valeria Golino la canzone “Piangi Roma”.
Figli dell’uragano
Una manciata di cinema italiani proietteranno per alcuni giorni Figlii dell’uragano, un documentario del 2014 di Lav Diaz, il regista che grazie a The Woman Who Left ha vinto il Leone d’oro al festival di Venezia. Diaz è famoso per fare dei film lunghissimi, in bianco e nero e con inquadrature fisse che durano diversi minuti. Figli dell’uragano dura solo 142 minuti – molto poco, per i suoi standard – e parla delle Filippine dopo che furono colpite dal tifone Yolanda, nel 2013.
E gli altri
In questa settimana in cui escono film interessanti ma non d’azione o di fantascienza si fa ancora in tempo a trovare nei cinema alcuni dei blockbuster più di successo dell’estate: Independence Day: Rigenerazione, Suicide Squad e Jason Bourne. I critici hanno parlato piuttosto male di tutti e tre, molti spettatori sono però andati a vederli comunque. Il film più visto degli ultimi giorni è però stato Io prima di te, con Emilia Clarke, quella di Game of Thrones. Sta andando molto bene anche L’era glaciale – In rotta di collisione, il quinto film della saga d’animazione iniziata nel 2002. Ma appena uscirà Alla ricerca di Dory i biglietti per L’era glaciale diventeranno improvvisamente molti, molti di meno.