• Sabato 2 luglio 2016

È iniziato il Tour de France

Chris Froome è il favorito, ma alla maglia gialla puntano anche Quintana, Contador e i due italiani dell'Astana: Nibali e Aru

di Gabriele Gargantini – @GGargantini

(Bryn Lennon/Getty Images)
(Bryn Lennon/Getty Images)

Il Tour de France, il più importante evento annuale del ciclismo su strada, inizia oggi con la prima delle 21 tappe in cui i corridori percorreranno 3.535 chilometri. La tappa di oggi è in pianura: la partenza è da Mont Saint-Michel – il paese della Bassa Normandia che a volte è un’isola e a volte no, dipende dalle maree – e l’arrivo è alla Utah Beach di Sainte Marie du Mont, dove nel 1944 ci fu lo sbarco in Normandia. Il Tour de France finirà il 24 luglio a Parigi e come sempre dal 1975 l’arrivo dell’ultima tappa sarà sul viale degli Champs-Élysées, che porta all’Arco di Trionfo. Anche l’ultima tappa sarà in pianura: in mezzo ci sono invece tante salite, più che negli ultimi anni.

tour

Nel Tour de France di quest’anno ci sono una cronometro individuale, una cronoscalata (una cronometro, però in salita) e nove tappe di montagna, quattro delle quali con arrivo in salita. La prima tappa con arrivo in salita sarà il 4 luglio: la Saumur-Limoges, che è anche la tappa più lunga (237 chilometri). L’8, il 9 e il 10 luglio ci saranno invece le sempre molto attese “tappone pirenaiche”: nel sud-ovest della Francia, con un paio di capatine in Spagna e in Andorra. Il 14 luglio – il giorno della presa della Bastiglia – c’è invece la tappa che arriva sul Mont Ventoux, una salita bella e famosissima, dove nel 2000 vinse Marco Pantani: è lunga 15,7 chilometri e ha una pendenza media dell’8,8 per cento. L’ultima tappa in cui si potrebbe decidere chi arriverà a Parigi in maglia gialla è quella di sabato 23 luglio: 146 chilometri da Megeve aMorzine, con quattro difficili salite, l’ultima delle quali è il Col de Joux Plane.

Quella di quest’anno è la 103esima edizione del Tour de France: ci sono 198 corridori divisi in 18 squadre. La più forte è la Sky, dove corre Chris Froome, il vincitore dell’ultimo Tour de France: molti commentatori hanno detto che la Sky di questo Tour de France è forse la più forte squadra che si sia mai iscritta a una corsa a tappe. Froome, il capitano della Sky, è il ciclista che negli ultimi anni è sembrato averne quasi sempre un po’ più degli altri ed è il favorito anche quest’anno. Tra quelli che possono ragionevolmente provare a giocarsela con lui per vincere la maglia gialla del Tour ci sono Alberto Contador, Nairo Quintana e i due italiani dell’Astana: Vincenzo Nibali e Fabio Aru. Qualche possibilità potrebbero averla anche Riche Porte, Tejay Van Garderen e i due francesi Thibaut Pinot e Romani Bardet. La nazione con più corridori (38) è la Francia: l’Italia ne ha 13. Il più anziano al via è Mauro Tosatto, che ha 42 anni. Il più giovane è il norvegese Sondre Holst Enger, che ne ha 22.

I favoriti per la maglia gialla

Froome è britannico, ha 31 anni ed è il favorito perché oltre ad avere la squadra più forte è spesso stato il più forte sia a cronometro che in salita. Nel Tour del 2012 Froome arrivò secondo dietro Wiggins, suo compagno di squadra e suo capitano: l’opinione generale è che Froome fosse più forte ma rispettò le gerarchie, altrimenti avrebbe vinto lui. Nel 2013 Froome fu capitano – un ruolo formale ma molto importante – e vinse; nel 2014 partì da favorito ma si ritirò per problemi fisici e vinse Nibali. L’anno scorso Froome ha vinto il secondo Tour della sua carriera, con un minuto di vantaggio su Quintana e più di otto minuti su Nibali e Contador.

Contador è spagnolo e ha 33 anni: è il ciclista più esperto del Tour de France ed è quello con più talento. Contador è elegante nel pedalare – molto più di Froome, che è invece famoso per la sua pedalata a mulinello – e molto creativo nel decidere cosa fare e quando farlo. Anche Contador ha vinto il Tour de France, però quelle due volte sono un po’ lontane: nel 2007 e nel 2009.

Quintana è colombiano, ha 26 anni e la vittoria più importante della sua carriera è stata la maglia rosa al Giro d’Italia del 2014. Da almeno un paio d’anni è però uno dei pochi che è riuscito a giocarsela in salita con Froome. Il problema è che Quintana a cronometro è più lento di quasi tutti i suoi principali avversari per la maglia gialla: per vincere ha bisogno di guadagnare minuti in salita per bilanciare quelli che perderà a cronometro, e non sarà facile.

Nibali ha 31 anni e nella sua carriera ha vinto la Vuelta di Spagna (nel 2010), il Giro d’Italia (nel 2013 e nel 2016, dopo una grande impresa) e il Tour de France (nel 2014). È uno dei sei ciclisti che nella storia del ciclismo sono riusciti a vincere in carriera Giro, Tour e Vuelta. Gli altri sono Jaques Anquetil, Felice Gimondi, Eddy Merckx, Bernard Hinault e Alberto Contador. In teoria il vero capitano della sua squadra – l’Astana – è però l’altro italiano, Fabio Aru.

Aru ha 25 anni e i migliori risultati della sua carriera sono stati il secondo posto al Giro d’Italia del 2015 e il primo posto alla Vuelta dello stesso anno. Quest’anno non ha corso il Giro e ha deciso di puntare tutto sul Tour de France, a cui in passato non ha mai partecipato. Il Tour de France è una corsa molto difficile, in cui il livello è più alto che in ogni altro giro: non bisogna andare forte solo in salita e a cronometro – due cose che di solito Aru sa fare – ma c’è anche da stare attenti a rischi, cadute, attacchi e persino folate di vento che specie nel nord della Francia finiscono a volte per fare ancora più “selezione” di una salita. C’è da vedere se Aru riuscirà a tenere botta e da capire se Nibali e Aru correranno ognuno per sé o se uno dei due finirà per diventare gregario dell’altro. È probabile che nei primi giorni di Tour saranno entrambi liberi di provarci lasciando che, come si dice nel ciclismo, «sia la strada a decidere».

Le maglie

Il più importante riconoscimento assegnato dal Tour de France è la maglia gialla, che va al corridore che percorre l’intero percorso nel minor tempo. Oltre alla maglia gialla saranno assegnate di giorno in giorno – e in maniera definitiva a fine Tour – altre tre maglie: la maglia verde, per il vincitore della classifica a punti (si guardano cioè i piazzamenti, non i distacchi); l’iconica e storica maglia a pois (rossi su sfondo bianco), assegnata al miglior scalatore; la maglia bianca, consegnata al miglior giovane (under-25). Il Tour de France assegnerà anche un premio alla miglior squadra e, di giorno in giorno, un premio al corridore più combattivo: quello che, anche senza riuscire a vincere, dimostrerà di averci provato più di tutti.

Perché il Tour ha così fascino?

Il Giro d’Italia e la Vuelta di Spagna – gli altri due Grandi Giri del ciclismo su strada – hanno percorsi e salite più difficili di quelle del Tour de France, in cui le salite sono lunghe ma mai particolarmente ripide. Eppure la maglia gialla del Tour de France è la più ambita e rinomata: questo perché il Tour esiste da più tempo di Giro e Vuelta, e poi perché dal 1930 fino agli anni Sessanta il Tour de France era corso da squadre nazionali, e questo ne aumentò di molto fascino, prestigio e attrattiva sui tifosi. Coppi e Bartali, per esempio, non andavano al Tour in quanto corridori delle loro squadre (Bianchi o Legnano) ma come corridori della squadra italiana. Il Tour de France corso da squadre nazionali aveva un’importanza tale che si dice che una vittoria di Bartali nel 1948 abbia notevolmente contribuito ad allentare il clima di tensione dopo un attentato a Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista.

Il Tour de France ha poi saputo conservare la sua importanza nei decenni successivi, come confermato dal fatto che ogni anni fosse scelto dai più forti corridori al mondo. Nella storia del Tour de France ci sono quattro corridori che sono riusciti a vincere la maglia gialla in cinque edizioni: il francese Jacques Anquetil, che vinse nel 1957 e poi dal ’61 al ’64; il belga Eddy Merckx, dal ’69 al ’72 e poi nel ’74, il francese Bernard Hinault, tra gli anni Settanta e gli anni Ottanta, e lo spagnolo Miguel Indurain, dal 1991 al 1995.

Perché proprio gialla, quella maglia?

Il Tour de France si tiene ogni anno a luglio ed esiste dal 1903, quando fu organizzato con scopi promozionali da L’Auto, il quotidiano che è poi diventato L’Equipe, il più famoso giornale sportivo francese (anche in Italia avvenne una cosa simile quando nel 1909 la Gazzetta dello Sport creò il Giro d’Italia). Proprio per questo il riconoscimento al corridore che ci mette meno tempo a fare tutto il percorso è in Italia la maglia rosa (il colore della Gazzetta) e in Francia è dal 1919 la maglia gialla (le pagine di L’Auto erano stampate su carta gialla).

Perché “la Grand Boucle”?

Il Tour de France è conosciuto anche come la Grand Boucle, un termine francese che significa “il grande circuito”: questo perché data la forma e la conformazione geografica della Francia il percorso spesso si muoveva in senso circolare sul territorio francese – andando verso Pirenei e Alpi per trovare le salite – per poi tornare a Parigi

Dove vedere il Tour de France in tv

Tutte le tappe del Tour de France saranno trasmesse dalla Rai e da Eurosport: Rai Sport seguirà parti più estese di ogni tappa, dedicando anche speciali e approfondimenti al Tour, Rai Tre trasmetterà invece i chilometri conclusivi, con modi e tempi che varieranno a seconda del giorno e della tappa. Eurosport seguirà il Tour de France con le dirette di ogni tappa e con alcuni programmi dedicati, prima e dopo la corsa. Il Tour de France si potrà seguire anche in streaming da computer, tablet e smartphone grazie al sito e all’app della Rai.