I leader europei trattano sulla Grecia
È ancora in corso la riunione dei leader dell'eurozona: una delle ultime occasioni per trovare una soluzione prima dell'uscita della Grecia dall'euro
Oggi alle 16 i leader dei paesi dell’area euro hanno cominciato una riunione a Bruxelles per discutere della crisi greca. La Grecia ha bisogno di un nuovo piano di aiuti entro i prossimi sette giorni oppure sarà costretta a uscire dall’euro. I creditori della Grecia, cioè i paesi dell’area euro, la BCE e il Fondo Monetario Internazionale, chiedono un preciso piano di riforme per concedere il prestito. Secondo le stime la Grecia avrebbe bisogno di una cifra compresa tra gli 82 e gli 86 miliardi di euro. Il clima è molto incerto al momento, con Italia e Francia che spingono per raggiungere un accordo, mentre Germania e Finlandia sono piuttosto scettiche. La riunione di oggi potrebbe portare al raggiungimento di un accordo per aiutare la Grecia, per farla uscire dall’euro in maniera ordinata oppure potrebbe rimandare la soluzione definitiva ai prossimi giorni.
The #EuroSummit on #Greece has just started. pic.twitter.com/X115x0qc2l
— Charles Michel (@eucopresident) July 12, 2015
Il tempo comunque sta per scadere: il 20 luglio il governo greco dovrà restituire un prestito da 3,5 miliardi alla BCE e non ha i soldi per farlo. Se per quella data non dovesse essere raggiunto un nuovo accordo, la BCE sarà costretta a sospendere il piano straordinario di aiuti con cui tiene in piedi le banche della Grecia. L’incontro di oggi, quindi, potrebbe essere l’ultimo o forse il penultimo prima che la Grecia sia costretta a uscire dalla moneta unica. Dalle ultime indiscrezioni uscite dal vertice, sembra che i leader europei vogliano chiedere alla Grecia di approvare una serie di misure entro mercoledì prima di incontrarsi di nuovo e discutere nei dettagli un nuovo piano di aiuti.
Prima dei capi di stato e di governo, si sono riuniti i loro ministri delle Finanze. La riunione è durata quasi 24 ore tra sabato e domenica, ma a causa delle divisioni tra i ministri non ha portato ad alcun accordo. I ministri delle Finanze hanno elaborato una bozza, che contiene una serie di alternative possibili per la Grecia che ora saranno discusse dai leader europei. Il sito Politico è stato il primo a leggere e riassumere il documento.
CNN: "The place where [the leaked Eurogroup draft document] first came out was @POLITICOEurope" #BOOM pic.twitter.com/qRNHsB1O4n
— Gabe Brotman (@gbrotman) July 12, 2015
La proposta di cui si parla di più al momento è una richiesta di approvare una serie di riforme particolarmente dure e complesse entro mercoledì. Solo allora i creditori concederanno gli aiuti alla Grecia, i cui dettagli saranno discussi negli ultimi giorni prima del 20 luglio. Un’altra possibilità è che il governo greco trasferisca 50 miliardi di proprietà pubbliche a un fondo di proprietà dell’Unione Europea che si occuperà di privatizzarle. Dall’inizio del programma di aiuti, nel 2010, la Grecia ha privatizzato poco più di 5 miliardi di euro. L’alternativa più dura è stata proposta dal ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, considerato da molti il più intransigente tra i vari ministri delle Finanze. La proposta di Schäuble prevede un’uscita temporanea dall’euro della durata di cinque anni. Molti leader politici, tra cui il presidente francese François Hollande, hanno già detto che questa strada non è praticabile.
If no agreement Greece should be offered swift negotiations on a time out from the euro via @IdafeMartin pic.twitter.com/HYnsn3BZ8q
— Bruno Waterfield (@BrunoBrussels) July 12, 2015
Durante la riunione dei ministri delle Finanze il clima era piuttosto pessimista mentre i capi di stato e di governo che si sono riuniti dopo sono sembrati più ottimisti e hanno quasi tutti espresso la volontà di trattare fino a che non sarà raggiunto un risultato. Arrivando alla riunione a Bruxelles, il primo ministro greco Alexis Tsipras ha detto che «un accordo è raggiungibile questa notte se tutte le parti lo vorranno». Il presidente della Commissione Europea, Jean-Claude Juncker, favorevole a un accordo, ha detto prima di entrare al vertice: «Sono in modalità da battaglia». Angela Merkel, la cancelliera tedesca, è stata fino ad ora uno dei leader più prudenti e ha detto che non bisogna raggiungere un accordo «a tutti i costi». A quanto pare alla riunione sarà presente anche Schäuble, le cui posizioni sono considerate in genere più dure di quelle di Merkel.
Molti si aspettavano che il governo greco conducesse i negoziati da un punto di forza dopo che domenica scorsa un referendum popolare aveva bocciato il piano di aiuti proposto dai creditori e dopo che il parlamento greco aveva approvato a larga maggioranza il nuovo piano che è stato portato a Bruxelles (i due piani in realtà sono molto simili). In questi giorni molti leader europei hanno però detto di non avere più fiducia nella capacità del governo greco di implementare le riforme promesse.
La Grecia si trova al momento in una difficilissima crisi economica. Le banche sono chiuse oramai da quasi due settimane, i trasferimenti di capitali all’estero sono vietati e c’è un limite di 60 euro al giorno al denaro che si può prelevare dal proprio conto in banca. Il governo greco ha bisogno di trovare un accordo con i suoi creditori per ricevere aiuti con cui riaprire le banche e continuare a pagare pensioni e stipendi ai dipendenti pubblici. Sarebbe il terzo piano di aiuti che la Grecia riceve dall’inizio della crisi. I negoziati per il nuovo piano vanno avanti oramai da sei mesi.