Il cinema afroamericano, nei poster

Il direttore dell'archivio “Separate Cinema” ha raccolto in un libro centinaia di locandine di vecchi film, mostrando una produzione in gran parte inesplorata

Nei prossimi giorni sarà messo in vendita negli Stati Uniti un libro curato da John Duke Kisch, direttore di “Separate Cinema”, un archivio fotografico che contiene più di 35 mila poster di vecchi film provenienti da trenta diversi paesi, principalmente legati alla ricca – ma in larga parte poco nota – produzione cinematografica afroamericana nel secolo scorso e anche in tempi più recenti. Il libro, “The First 100 Years of Black Poster Art”, raccoglie non soltanto numerose locandine dei film della storia del cinema afroamericano – molto spesso lontane dalla produzione mainstream – ma anche i poster di altre opere direttamente o indirettamente legate alla cultura afroamericana: dal musical del 1945 “Caldonia”, con il musicista blues Louis Jordan, fino al recente film “12 anni schiavo”, diretto da Steve McQueen.

Kisch ha cominciato la sua collezione nel 1973, quando un suo amico gli regalò la locandina del musical “Caldonia”, e all’epoca non ne sapeva niente di cinema afroamericano. Da lì in poi cominciò a cercare, in mercatini e negozi di fumetti, altri poster di vecchi film di produzione afroamericana, quasi tutti poco noti e scarsamente distribuiti: non era semplice trovare quei poster, ha detto Kisch, ma una volta trovati non costavano praticamente niente dato che “nessuno li voleva”.

Oltre che stilisticamente apprezzabili dal punto di vista grafico, i poster raccolti da Kisch mostrano alcuni aspetti rilevanti dell’evoluzione della cultura americana in genere, riguardo i temi dell’integrazione nel corso del secolo scorso: molti degli slogan e dei sottotesti utilizzati in quelle locandine esprimono un approccio alla questione razziale in costante evoluzione, di anno in anno. La stessa marginalità di quelle produzioni può essere letta come un fenomeno storico-culturale significativo: come ha detto al Guardian la docente di cinema Mia Mask, autrice del libro “Contemporary Black American Cinema”, «il cinema afroamericano stesso è una metafora dell’esperienza dei neri, dato che ha una storia di battaglie per l’inclusione».