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  • Sabato 9 agosto 2014

Lo sgombero di Piazza Indipendenza a Kiev

Dopo gli scontri di questa settimana volontari e impiegati hanno cominciato a rimuovere le ultime barricate e gli accampamenti dei manifestanti di Euromaidan

(SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)
(SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)

Sabato 9 agosto è ricominciato lo sgombero di barricate e accampamenti in Piazza Indipendenza e nelle vie circostanti a Kiev, capitale dell’Ucraina. Piazza Indipendenza, conosciuta anche come “Euromaidan” (che significa “Piazza Europa”), è occupata dai manifestanti dall’inverno 2013, cioè da quando migliaia di persone cominciarono a protestare contro l’allora presidente filo-russo Viktor Yanukovych. Nonostante le proteste e gli scontri che ne seguirono siano riusciti a provocare un cambio di governo a Kiev – e la nomina di un altro presidente ad interim al posto di Yanukovych – un piccolo gruppo di manifestanti non ha mai abbandonato la piazza: si tratta di poche centinaia di persone, che credono sia necessario rimanere in Piazza Indipendenza nel caso ci fosse bisogno di una nuova rivoluzione.

Gli impiegati del comune di Kiev e gruppi di volontari avevano già tentato di sgomberare la piazza giovedì 7 luglio, ma poi si erano scontrati con i manifestanti. La polizia era intervenuta mentre gli occupanti della piazza avevano dato fuoco a decine di pneumatici, lanciato sassi e mattoni e alla fine costretto polizia e impiegati del comune a ritirarsi.

Lo sgombero di sabato è stato guidato dal sindaco di Kiev ed ex pugile Vitali Klitschko, uno dei principali leader della protesta di Euromaidan negli ultimi mesi. Sono stati bruciati pneumatici e ci sono stati di nuovo scontri, ma, fino ad ora, meno violenti rispetto ad alcuni giorni fa. Una giornalista sul posto ha raccontato che a un certo punto un uomo ha cercato di difendere una barricata impugnando una pistola, ma è stato disarmato senza che venisse sparato un colpo. Anche il sindaco di Kiev Vitali Klitschko, ex pugile e leader del partito UDAR, a un certo punto si è unito alle autorità locali per le operazioni di sgombero.

 

Il giornalista di Vice News Simon Ostrovskij ha detto che lo sgombero di Piazza Indipendenza fa parte di una strategia più ampia con cui il nuovo presidente ucraino Petro Poroshenko sta cercando di aumentare il controllo del governo sul paese. Fino a poche settimane fa i manifestanti di Euromaidan (cioè gli “irriducibili” ancora accampati nel centro città) erano ancora capaci di influenzare diverse cose nell’amministrazione di Kiev. Negli ultimi mesi il rafforzamento dell’apparato centrale e delle forze di sicurezza ha portato a un crescente isolamento delle forze rimaste a Piazza Indipendenza. Per questo negli ultimi giorni sono ripresi i tentativi di sgombero definitivo delle barricate e degli accampamenti.

In un certo modo questa nuova “strategia” si è vista all’opera anche nell’Ucraina Orientale, dove dall’elezione di Poroshenko lo scorso giugno l’esercito ucraino ha condotto una nuova e più vigorosa offensiva contro le forze dei separatisti filo-russi. In circa due mesi di combattimenti l’esercito è riuscito a riconquistare il 75 per cento del territorio controllato dai ribelli. Sabato 9 luglio questa offensiva ha portato all’accerchiamento di Donetsk, la capitale dei filo-russi e la più importante città rimasta nelle loro mani.