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  • Lunedì 3 marzo 2014

Le ultime sulla crisi in Crimea

I soldati russi controllano strade e aeroporti, Yanukovych ha chiesto a Putin di invadere l'Ucraina, la borsa di Mosca è crollata dell'11 per cento

Russian solders walk as a local resident waves with Russian flag outside of a Ukrainian military base in the village of Perevalne, outside of Simferopol, Ukraine, on Sunday, March 2, 2014. Hundreds of armed men in trucks and armored vehicles surrounded the Ukrainian military base Sunday in Crimea, blocking its soldiers from leaving. (AP Photo/Ivan Sekretarev)
Russian solders walk as a local resident waves with Russian flag outside of a Ukrainian military base in the village of Perevalne, outside of Simferopol, Ukraine, on Sunday, March 2, 2014. Hundreds of armed men in trucks and armored vehicles surrounded the Ukrainian military base Sunday in Crimea, blocking its soldiers from leaving. (AP Photo/Ivan Sekretarev)

La penisola ucraina della Crimea è stata occupata completamente delle forze armate russe, che ne controllano gli aeroporti, le vie di accesso e le comunicazioni. I russi continuano a “tenere in ostaggio” i militari ucraini delle basi in Crimea che rifiutano di arrendersi. Finora i ministri degli Esteri dell’Unione Europea non hanno trovato alcun accordo sulle sanzioni da imporre alla Russia, considerata responsabile di un “atto di aggressione”; anche il vertice del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stato molto teso, e non si è raggiunta un’intesa sulla possibile presenza di osservatori internazionali in Crimea. Nel resto dell’Ucraina in almeno tre città – Donetsk, Odessa, e Lugansk – gruppi pro-russi hanno preso il controllo di parte dei rispettivi edifici del governo locale, chiedendo diverse forme di autonomia da Kiev e sventolando molte bandiere russe. Obama questa sera ha detto: «La Russia è dal lato sbagliato della Storia».

23.40 – Al Consiglio di Sicurezza dell’ONU si sta discutendo sull’opzione di far entrare alcuni osservatori dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Osce, organizzazione internazionale per la promozione della pace, del dialogo politico, della giustizia e della cooperazione in Europa) in Crimea questa notte, in modo da monitorare la situazione di crisi. Gli Stati Uniti hanno chiesto al rappresentante russo all’Onu Vitaliy Churkin di assicurare che il suo governo permetterà agli osservatori l’accesso alla penisola di Crimea (ad oggi bloccato: lo spazio aereo è chiuso e sulle strade che uniscono la Crimea e l’Ucraina ci sono posti di blocco di forze pro-russe). Churkin ha rifiutato però la richiesta statunitense. L’intervento di Samantha Power, ambasciatrice Onu per gli Stati Uniti, si può trovare qui. Il CdS è stato aggiornato.

23.10 – Altro sul Consiglio di Sicurezza Onu in corso ora. L’inviato ucraino all’Onu, Yuriy Sergeyev, ha risposto molto duramente alla lettera di Yanukovych letta dal russo Vitaliy Churkin (aggiornamento delle 22.10): ha detto che il suo governo sta ancora aspettando una risposta formale da Mosca sul “perché le forze militari russe stanno occupando illegalmente la Crimea”. Riferendosi alle proteste di Kiev e alla cacciata di Yanukovych, Sergeyev ha detto a Churkin: «Voi potete chiamarlo un colpo di stato, nel mondo democratico noi la chiamiamo rivoluzione della dignità».

Churkin

L’ambasciatore francese Gerard Araud ha detto che gli eventi attuali gli ricordano di quando aveva 15 anni e ascoltava le notizia sull’invasione sovietica in Cecoslovacchia. «La Russia sembra essere tornata indietro ai suoi vecchi fantasmi, giocando un ruolo passato in un ambiente obsoleto».

22.40 – Riepilogo del Guardian da Donetsk, Lugansk e Odessa, dove oggi ci sono state manifestazioni pro-russe e assalti agli edifici governativi locali. A Donetsk un centinaio di persone sono entrate nell’edificio dell’amministrazione regionale e hanno issato una bandiera russa sul tetto. Diverse centinaia di persone hanno sventolato bandiere russe urlando slogan separatisti e poi hanno annunciato la creazione di una loro amministrazione regionale guidata da Pave Hubarev. A Lugansk circa 400 persone sono entrate nella sede dell’amministrazione locale con bandiere della Russia e del partito Russia Unita, dicendo di non riconoscere il nuovo governo di Kiev e chiedendo l’intervento armato di Putin. A Odessa circa 3000 pro-russi hanno manifestato fuori dall’edificio del governo: alcuni sono entrati e hanno interrotto una sessione del parlamento locale, rotto finestre e ferito alcuni impiegati. Anche qui i manifestanti hanno issato la bandiera russa sul tetto. Poi ci sono stati scontri tra i manifestanti pro-russi e centinaia di attivisti pro-ucraini che nel frattempo erano arrivati alla sede del parlamento. Il New York Times ha pubblicato un video che raccoglie alcune immagini girate oggi a Donetsk e Odessa.

22.25 – Ritornando in tema di disegni significativi di questa crisi, il Twitter del sito americano Politico ha mostrato come le opzioni di Obama in Ucraina vengano considerate per lo più limitate: in particolare, Politico si prende gioco del fatto che l’amministrazione Obama non sia stata in grado di mantenere la promessa dell’intervento armato in Siria una volta superata la famosa “linea rossa” da parte dell’esercito siriano (che, ricorderete, era l’uso delle armi chimiche sui civili: ma questa è un’altra storia, che gli appassionati e i curiosi possono trovare qui). Quindi, i critici dicono: come fanno oggi le minacce statunitensi a essere prese sul serio da Putin?

 

22.15 – Davide Maria De Luca, giornalista del Post, ha scritto un post sul suo blog per smentire alcuni luoghi comuni sulla crisi in Ucraina che sono stati tirati in ballo in questi giorni. Ad esempio, sul fatto che le proteste di questi ultimi mesi e il nuovo governo ucraino che ne è uscito siano formati in maggioranza da neo-nazisti, oppure che la strategia del presidente Vladimir Putin si possa considerare efficace, mentre l’occidente sia debole e irresoluto. Ecco, non è vero. Qui c’è spiegato il perché.

22.10 – Il giornalista del Guardian Ed Pilkington ha raccontato che all’incontro del Consiglio di Sicurezza dell’ONU Vitaly Churkin, rappresentante della Russia, ha presentato agli altri membri del CdS una lettera dell’ex presidente Viktor Yanukovych, ora in esilio in Russia. Nella lettera, Yanukovych invita il presidente Putin a usare l’esercito per invadere alcune parti dell’Ucraina. La lettera dice:

«Come legittimo presidente eletto, dico che gli eventi a Kiev hanno portato sull’orlo di una guerra civile. I diritti della popolazione della Crimea sono minacciati. Sotto l’influenza dei paesi occidentali, vengono compiuti atti di terrore. Dovrei chiedere al presidente russo Putin di usare le forze armate della Federazione Russa per stabilire la pace e difendere la popolazione dell’Ucraina.»

21.50 – L’ex primo ministro ucraino Yulia Tymoshenko ha dato un’intervista esclusiva a Christiane Amanpour, giornalista di CNN, per parlare dell’attuale crisi in Crimea. Tymoshenko ha toccato diversi punti: ha detto, tra le altre cose, che se l’Ucraina finirà sotto il controllo della Russia non saranno solo la vita e la politica dell’Ucraina a cambiare, ma anche quelle di molti altri paesi del mondo. Tymoshenko ha parlato inoltre della debolezza dell’esercito ucraino, mentre non ha sciolto le riserve per una sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali del 25 maggio (qui i punti più importanti dell’intervista).

Il punto della situazione, ora che sono le 18:00 – La giornata è trascorsa tra notizie contrastanti e difficili da confermare su quanto sta accadendo in Crimea. La repubblica autonoma meridionale dell’Ucraina è passata almeno informalmente sotto il controllo delle forze militari russe: anche se non c’è una conferma esplicita della Russia, ci sono sul territorio truppe e milizie locali di autodifesa pro-russe. I due principali aeroporti della Crimea, Sebastopoli e Simferopoli, sono sotto il controllo russo e lo spazio aereo sulla penisola è stato chiuso. Nel pomeriggio è circolata la notizia di un possibile ultimatum della Russia nei confronti delle forze militari ucraine in Crimea, ma il ministero della Difesa russo ha negato questa possibilità.

La crisi in Crimea ha condizionato la giornata delle principali borse europee, che hanno quasi tutte chiuso in negativo. La borsa di Mosca ha perso circa l’11 per cento e la banca centrale russa ha speso l’equivalente di 10 miliardi di dollari di proprie riserve per sostenere il rublo.

Sul fronte diplomatico proseguono i contatti tra i ministri degli esteri europei a Bruxelles. Il vicepresidente degli Stati Uniti Joe Biden si è sentito con il primo ministro russo Dimitri Medvedev. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha espresso al presidente statunitense Barack Obama le sue preoccupazioni per le decisioni assunte fino a ora dal presidente russo Vladimir Putin: Merkel avrebbe riferito a Obama di non essere sicura che Putin “sia a contatto con la realtà” dopo avergli parlato e che sembra “viva in un altro mondo”, ha riferito il New York Times.

Sette membri del G8 hanno diffuso un comunicato, annunciando all’ottavo componente del gruppo, la Russia, che saranno sospesi i lavori di preparazione per il meeting previsto per il prossimo giugno a Sochi.

17:51 – Il sito di Vedomosti, uno dei più importanti giornali economici della Russia, riferisce una dichiarazione del portavoce del ministero della Difesa della Russia in cui viene definita una “sciocchezza assoluta” la notizia di un ultimatum nei confronti dell’Ucraina per le forze militari in Crimea.

17:39 – Qualche dettaglio in più sul lancio di AP sull’ultimatum russo alle due navi militari dell’Ucraina in Crimea. Secondo il portavoce del ministro della Difesa ucraino, Maksim Prauta, quattro navi militari russe starebbero bloccando la nave ucraina Ternopil’ e la nave Slavutych nel porto di Sebastopoli. È stata richiesta la loro resa, con la minaccia di condurre un assalto se non sarà rispettato l’ultimatum.

17:27 – Associated Press riferisce che sarebbe stato diffuso un ultimatum da parte russa indirizzato a due navi da guerra ucraine in Crimea.

17:16 – Qualche estratto dalla dichiarazione dei capi di Stato e di Governo del G7, qui la versione integrale.

Noi, i leader di Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti, il Presidente della Commissione Europea ed il Presidente del Consiglio Europeo, ci uniamo oggi nel condannare la chiara violazione da parte della Federazione Russa della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina, in contravvenzione agli obblighi russi originanti dalla Carta delle Nazioni Unite e dall’accordo russo con l’Ucraina del 1997 sulle basi. Ci appelliamo alla Russia perché affronti qualsiasi preoccupazione corrente di sicurezza o in tema di diritti umani, rivolta all’Ucraina, attraverso negoziati diretti, e/o attraverso osservatori internazionali o la mediazione sotto gli auspici delle Nazioni Unite o dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa. Siamo pronti ad assistere tali sforzi. […]

Notiamo inoltre che le azioni russe in Ucraina contravvengono ai principi ed ai valori sulla base dei quali G7 e G8 operano. In tale quadro, abbiamo deciso per il momento di sospendere la nostra partecipazione a qualsiasi attività associata alla preparazione del programmato Vertice G8 di Sochi a giugno, sino a che la situazione torni a consentire al G8 di dialogare produttivamente.

Siamo uniti nel sostenere la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina, ed il suo diritto a scegliere il proprio futuro.

17:06BBC ha contattato l’ufficio stampa del ministro della Difesa ucraino per avere qualche informazione in più sull’ultimatum che sarebbe stato inviato dalla Russia. C’è la conferma di un ultimatum per le 4 del mattino di domani da parte delle forze navali russe nel Mar Nero, ma mancano ancora conferme da altre fonti.

17:03 – Le cose non vanno meglio per buona parte dei principali indici di borsa mondiali. Il FTSE MIB italiano perde il 2,60 per cento, il tedesco DAX 30 il 2,94 per cento, mentre il britannico FT-SE 100 perde l’1,40 per cento. Lo statunitense Dow Jones ha aperto in negativo ed è a -0,88 per cento.

16:44 – L’incertezza per la crisi in Crimea ha avuto notevoli ripercussioni sui mercati, soprattutto su quello russo. La borsa di Mosca ha perso oltre l’11 per cento, bruciando l’equivalente di circa 60 miliardi di dollari. La banca centrale ha speso l’equivalente di 10 miliardi di dollari di proprie riserve per sostenere il rublo. La reazione degli investitori potrebbe condizionare le scelte delle prossime ore del governo russo, spiegano gli analisti.

16.39 – Intanto, il primo ministro russo Dimitri Medvedev ha avuto contatti telefonici con il vicepresidente statunitense Joe Biden, riferisce l’agenzia di stampa Interfax.

16.33 – Shaun Walker del Guardian spiega di avere parlato con una sua fonte presso il ministero della Difesa dell’Ucraina: dice di non avere avuto alcuna notizia su un possibile ultimatum da parte della Russia.

 

 

16.20 – Il New York Times ha un lungo articolo su come Barack Obama sta gestendo, e intende gestire, la crisi in Crimea. Il presidente degli Stati Uniti si è sentito domenica con il cancelliere tedesco Angela Merkel: durante la telefonata Merkel avrebbe riferito a Obama di non essere sicura che Vladimir Putin “sia a contatto con la realtà” dopo avergli parlato e che sembra “viva in un altro mondo”. Si tratta naturalmente di notizie non ufficiali.

16.11 – Il ministro della Difesa dell’Ucraina parla di un ultimatum da parte della Russia, in cui si richiede all’esercito ucraino di arrendersi in Crimea entro le 4 di domani mattina (ora italiana). Se non sarà rispettato l’ultimatum le forze ucraine dovranno aspettarsi l’uso della forza. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Interfax, per ora non ci sono altre conferme.

16.01 – In seguito agli ultimi sviluppi in Crimea, molti paesi appartenenti al G8, cioè il gruppo degli otto paesi più industrializzati, ha sospeso i preparativi per l’incontro previsto per il prossimo giugno a Sochi, in Russia, dove si sono tenute da poco le Olimpiadi invernali. Il ministro degli esteri russo ha criticato molto questa scelta, dicendo che è stata assunta “senza alcuna base” e ricordando che non danneggia solamente gli otto paesi più industrializzati, “ma tutta la comunità internazionale”.

15.40 – Negli ultimi giorni stanno girando online diversi disegni di carattere politico, fatti sia da pro-russi che da pro-ucraini, con fini più o meno propagandistici e umoristici (di un umorismo un po’ crudo a dir la verità). Uno di quelli circolati di più è un disegno diffuso su Twitter da una utente – “Ira Zak”, probabilmente un nome abbreviato, dice Global Voice – che raffigura la Morte avvolta da una bandiera statunitense con in mano una falce che bussa alla porta dell'”Ucraina”, dopo avere lasciato strisce di sangue all’uscita delle porte precedenti (Serbia, Iraq, Libia, Siria). “Ira Zak” ha twittato il disegno come risposta a un tweet del blogger russo pro-Cremlino Anton Korobkov.

 

Miriam Elder, giornalista di Buzzfeed, ha definito il disegno e la sua successiva diffusione come il «ritorno della propaganda dell’era sovietica». Ad ogni modo il disegno ha ispirato diverse risposte, tra cui quella dei critici degli interventi militari della Russia che hanno prodotto quest’altro disegno (da sinistra a destra: Caucaso, Cecenia, Daghestan, Abcasia, Ossezia del Nord e Ucraina).

 

15.10 – Circa 700 manifestanti pro-Russia sono entrati nell’edificio della provincia di Odessa, nel sudovest dell’Ucraina, mentre il consiglio locale stava tenendo una seduta di emergenza sulla situazione del paese. I manifestanti, che hanno messo una bandiera russa in cima all’edificio, hanno fatto diverse richieste al consiglio, che però sono state quasi tutte rifiutate. Per le vie della città c’è stata anche una manifestazione in favore dell’unità dell’Ucraina, e quindi a favore del nuovo governo di Kiev.

 

14.50 – Il Wall Street Journal riporta i temi su cui discuteranno oggi i ministri degli Esteri dell’Unione Europea:
– Congelamento dei conti degli ucraini responsabili di corruzione;
– Definizione delle azioni della Russia in Crimea un'”invasione”;
– Raccomandazione per una risposta dell’Ucraina in relazione all’azione russa;
– Sospensione dei negoziati sui visti con la Russia;
– Imposizione alla Russia di un embargo riguardo le armi, nel caso in cui non cambi atteggiamento;
– Preparazione di “misure mirate” future contro la Russia, nel caso in cui non cambi atteggiamento.

Il WSJ aggiunge: «I ministri degli Esteri hanno condannato all’unanimità il dispiegamento delle forze militari russe nell’Ucraina orientale, suggerendo che è improbabile che le sanzioni siano imposte immediatamente, ma potrebbero essere imposte in futuro se non ci sarà un cambio di atteggiamento da parte della Russia».

14.35Aggiornamento su Donetsk, dal Kiev Post. Circa 20 giornalisti sono bloccati al quarto piano dell’edificio del governo regionale a Donetsk, nell’Ucraina nordorientale, mentre un centinaio di manifestanti pro-russi ha occupato il piano terra. I giornalisti si trovano nell’edificio dalle 10 di questa mattina per seguire una sessione di emergenza del parlamento locale. Secondo Oleksiy Matsuka, direttore del giornale locale Novosti Donbassa, e altri due giornalisti bloccati nell’edificio, hanno raccontato che la polizia avrebbe creato un “corridoio” per permettere ai pro-russi di entrare nell’edificio. Donetsk si trova qui:

mappadonetsk

14.00 – Parentesi-curiosità-pausa-pranzo. Negli ultimi giorni in Crimea si sono visti molti gruppi pro-russi: miliziani locali, Berkut (corpi speciali responsabili della repressione a Kiev delle scorse settimane) e la banda di motociclisti russi “Lupi della notte”, che conta al suo interno circa 5mila membri. «Dovunque siano i Lupi della notte, lì dovrebbe essere considerata Russia», dicono i Lupi di loro stessi. Sabato scorso i Lupi della notte hanno organizzato un corteo in motocicletta dal nordest dell’Ucraina alla Crimea, per portare rifornimenti e aiuti vari alle milizie pro-russe impegnate a protestare contro il nuovo governo di Kiev.

UKRAINE-POLITICS-UNREST-RUSSIA-BIKERS

Una delle cose più curiose dei Lupi della notte è che sono molto vicini al presidente Putin, nonostante rivendichino il rifiuto di qualsiasi legge – scritta e non scritta – e di qualsiasi movimento politico o religioso. Dal 2009 Putin ha stretto una personale amicizia con il leader del gruppo, Alexander Zaldostanov, soprannominato “il chirurgo”. Come ha raccontato il Telegraph, una volta Putin è arrivato quattro ore in ritardo a un incontro con l’ex presidente ucraino Yanukovych perché stava facendo un tour per la Crimea con Zaldostanov. L’obiettivo che i due condividono è “ricostruire la grandezza russa”.

13.47– Nella mattina di lunedì 3 marzo la borsa russa è crollata di più del 10 per cento (qui potete vedere in tempo reale l’andamento del MICEX, il principale indice della borsa russa) e il rublo ha perso valore contro il dollaro arrivando a uno dei minimi storici. Secondo quasi tutti gli analisti questa situazione è dovuta alle recenti tensioni con l’Ucraina e al timore che la Russia entri in una vera e propria guerra. Alcuni esperti intervistati da AFP sostengono che la Russia – dopo le spese affrontate per le Olimpiadi di Sochi – non è in grado di affrontare i costi di operazioni militari prolungate.

13.42 – Il Guardian ha pubblicato un video che mostra il ministro degli Esteri britannico, William Hague, depositare un mazzo di fiori in piazza Indipendenza a Kiev, per ricordare i morti negli scontri tra attivisti anti-Yanukovych e forze di polizia.




13.20 – Diversi giornalisti riportano di una grande manifestazione a Donetsk, nell’Ucraina orientale, dove l’appoggio per Yanukovych alle elezioni presidenziali del 2010 era stato tra i più alti di tutto il paese (qui una mappa con la distribuzione del voto). Diverse centinaia di manifestanti pro-russi hanno occupato i piani inferiori dell’edificio del governo regionale.

 

13.10 – La base della guardia costiera ucraina a Balaklava (Sebastopoli, Crimea) è ora controllata da forze pro-russe.

13.00 – Qualche riflessione sulle opzioni che sta valutando l’Occidente per rispondere all’invasione della Russia in Crimea. Stephen Fidler ha scritto ieri sul Wall Street Journal che la risposta dell’Occidente sarà «di dimensione economica, politica e di sicurezza – ma largamente simbolica». Filder ha aggiunto che un’altra mossa della Nato potrebbe essere di sospendere parte della sua cooperazione con la Russia, come quella relativa ai missili di difesa. «Come gli Usa – scrive Fidler – anche l’Unione Europea ha invocato le sanzioni finanziarie contro istituzioni e individui – ma è molto probabile che saranno dirette contro gli alleati di Mosca in Ucraina, piuttosto che contro i russi».

Peter Baker ha scritto sul New York Times che gli Stati Uniti hanno poche opzioni praticabili in Ucraina, e in tempi recenti la Russia ha mostrato di essere disposta a “pagare il prezzo” di cui ha parlato Obama nei giorni scorsi. Nelle scorse ore l’amministrazione Obama ha detto di avere annullato la sua partecipazione al G-8 a Sochi fissato per giugno, e ha minacciato di cacciare fuori dal G-8 la Russia e di spostare alcune navi da guerra nella regione.

«Sono azioni simili a quelle che erano state considerate dal presidente George Bush nel 2008, quando la Russia fece la guerra con la Georgia, un’altra repubblica ex-sovietica. Ma anche quelle ebbero un’efficacia marginale e di breve periodo. La Russia interruppe la sua avanzata, ma quasi sei anni dopo non ha ancora adottato tutti i termini del cessate-il-fuoco.»

Baker dice che gli Stati Uniti potrebbero imporre delle sanzioni economiche e finanziarie simili a quelle imposte sull’economia iraniana da diverse anni. Ma il rischio è che i paesi europei, che mantengono dei rapporti economici significativi con la Russia, non accettino di seguire l’amministrazione americana (c’è poi la questione del ruolo che la Russia sta svolgendo nella crisi in Siria, che aggrava ancora di più l’intera situazione).

12.50 – Il ministro della Difesa ucraino ha detto che nella notte alcuni aerei da combattimento russi hanno violato lo spazio aereo ucraino.

12.35 – Il ministro degli Esteri britannico, William Hague, ha detto a BBC che la crisi in Ucraina è «la più grande crisi in Europa del 21esimo secolo». Hague si trova ora a Kiev, dove è in corso un incontro con il governo ad interim ucraino.

12.20AFP ha fatto un’infografica per mostrare i paesi in cui la Russia ha mandato le sue truppe dalla fine dell’Unione Sovietica.

 

12.20 – Molti in questi giorni si stanno chiedendo perché Putin dovrebbe avere interesse a invadere la Crimea e mettersi praticamente contro tutto il resto del mondo. Julia Ioffe, – autorevole giornalista russo-americana che si occupa di politica russa e che ha scritto su Columbia Journalism Review, Washington Post, New Yorker, Foreign Policy, Forbes, New Republic, ha risposto così: «Because he can. That’s it, that’s all you need to know», «Perché può. Questo è tutto quello che avete bisogno di sapere». Perché aveva la possibilità di farlo, di dividere e conquistare, dice Ioffe, che aggiunge che il prossimo obiettivo russo potrebbe essere l’Ucraina orientale.

12.10 – Uomini armati non identificati stanno bloccando il centro operativo della Marina ucraina a Bakhchysaray e il centro dell’intelligence della Marina a Sebastopoli, dice l’agenzia ucraina UNIAN. I militari ucraini si rifiutano di arrendersi.

12.00 – Negli ultimi giorni chi ha seguito la crisi in Crimea su Twitter si è sicuramente scontrato con gli account falsi di Vladimir Putin e Viktor Yanukovych, che si sono scambiati sporadicamente qualche messaggio piuttosto simpatico, tra cui questo (qui un altro, riferito alle Pussy Riot):

 

11.40 – Il sito del ministero degli Interni ucraino ha messo online la pagina di “ricercato” per l’ex presidente Viktor Yanukovych. Yanukovych fino a pochi giorni fa si trovava in Russia, dove ha tenuto una conferenza stampa per dire che è ancora il presidente legittimo dell’Ucraina, e che continuerà a combattere per il suo paese.

 

11.35 – Il primo ministro russo Dmitry Medvedev ha firmato un decreto per permettere la costruzione di un ponte sullo stretto di Kerč, che collega la Russia alla Crimea. Questa mattina, ha scritto il Guardian, la guardia di frontiera ucraina ha riportato di una concentrazione di mezzi blindati russi nei pressi di un porto sul lato russo dello stretto.

mappa

11.30 – Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha parlato di fronte al consiglio dei diritti umani dell’ONU, a Ginevra. Secondo Russia Today, ha detto che la decisione di mandare truppe russe in Ucraina ha lo scopo di dissuadere i radicali dall’ usare la violenza e facilitare la riconciliazione.

11.20 – Intanto il numero dei morti per le proteste anti-Yanukovych in Ucraina tra il 30 novembre e il 3 marzo è salito a 95, ha detto il ministro della Salute (qui le foto del giorno più violento della storia post-sovietica dell’Ucraina, il 20 febbraio)

11.15 – L’agenzia di news russa Interfax sta dicendo che in Crimea più di 5000 tra forze armate e guardie di frontiera ucraine – legate al ministero della Difesa – stanno defezionando e passando dalla parte dei pro-russi. Ora, la prudenza è d’obbligo, la stampa russa non è una fonte particolarmente indipendente e affidabile: ieri per esempio andava dicendo che moltissimi ucraini stavano oltrepassando il confine per andare in Russia, trasmettendo immagini che – come qualcuno ha fatto notare – erano state riprese al confine con la Polonia.

 

11.05 – Gazprom, la più grande società russa di estrazione del gas, ha avvertito l’Ucraina che potrebbe decidere di aumentare il prezzo del gas a causa di alcune mancanze nei pagamenti da parte del governo ucraino. La situazione non è da sottovalutare: già in passato ci sono state tra i due paesi le cosiddette “guerre del gas”. La questione dei rifornimenti di gas all’Ucraina è un punto molto discusso in questi giorni anche dalla diplomazia occidentale: l’idea è quella di rendere il paese meno dipendente dalle importazioni di gas russo, e quindi meno ricattabile.

10.40 – Nonostante le tensioni e la “quasi guerra” in Crimea, l’ambasciata ucraina in Russia sta operando in maniera regolare, e l’ambasciatore Volodymyr Yelchenko è regolarmente a Mosca, dice il Kiev Post.

10.30 – La situazione alla base militare ucraina di Perevalne, a 20 chilometri a sud est di Simferopoli, è rimasta più o meno invariata da ieri: la base è ancora circondata da militari russi, che la sorvegliano costantemente e bloccano l’uscita ai soldati ucraini che sono rimasti all’interno. Per il momento continuano ad avere l’ordine di non reagire alle provocazioni russe.

***

La Crimea, repubblica autonoma meridionale dell’Ucraina, è ora passata sotto il controllo delle forze militari russe (o milizie locali di autodifesa pro-russe, non è sempre facile distinguerle). I russi controllano gli aeroporti di Sebastopoli e Simferopoli, lo spazio aereo sopra la Crimea è stato chiuso, e anche le vie di accesso alla penisola sono praticamente bloccate. I soldati ucraini in Crimea non erano molti, e per lo più ora sono bloccati all’interno delle basi militari della Crimea, circondati da forze russe spuntate non si sa bene da dove (qui una serie di mappe del NYT che spiegano in maniera articolata il dispiegamento di forze pro-russe, le proteste in giro per l’Ucraina e le varie diramazioni dei gasdotti che passano per il territorio ucraino).

 

La crisi in Crimea è iniziata praticamente il 26 febbraio scorso con l’occupazione degli edifici del parlamento e del governo locale a Simferopoli da parte di uomini armati non identificati. Il punto sulla situazione attuale si può trovare qui.

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