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  • Mercoledì 25 dicembre 2013

Il Natale dopo Haiyan

Le foto dei preparativi e dei festeggiamenti, tra macerie, tende, chiese danneggiate e volontari che distribuiscono regali ai bambini senza casa

TACLOBAN, LEYTE, PHILIPPINES - DECEMBER 25: A girl holds up a teddy bear she found among piles of debris discarded by a grocery store on Christmas day on December 25, 2013 in Tacloban, Leyte, Philippines. Haiyan has been described as one of the most powerful typhoons ever to hit land, leaving thousands dead and hundreds of thousands homeless. Countries all over the world have pledged relief aid to help support those affected by the typhoon. With Christianity being the predominant religion in Philippines, the people of Tacloban will try to find a way to celebrate Christmas despite the incredibly difficult circumstances. (Photo by Dondi Tawatao/Getty Images)
TACLOBAN, LEYTE, PHILIPPINES - DECEMBER 25: A girl holds up a teddy bear she found among piles of debris discarded by a grocery store on Christmas day on December 25, 2013 in Tacloban, Leyte, Philippines. Haiyan has been described as one of the most powerful typhoons ever to hit land, leaving thousands dead and hundreds of thousands homeless. Countries all over the world have pledged relief aid to help support those affected by the typhoon. With Christianity being the predominant religion in Philippines, the people of Tacloban will try to find a way to celebrate Christmas despite the incredibly difficult circumstances. (Photo by Dondi Tawatao/Getty Images)

Un mese e mezzo dopo il passaggio del tifone Haiyan nelle Filippine – che ha ucciso oltre 5.900 persone ed è considerato da molti meteorologi il più potente che abbia mai toccato la terraferma – la situazione nelle zone più colpite è ancora molto difficile. La maggior parte delle persone vive ancora nelle tende, tra macerie e detriti, e soltanto in alcune zone sono state ripristinate l’elettricità e l’acqua corrente. Il governo filippino, le Nazioni Unite e molte organizzazioni internazionali sono al lavoro per aiutare chi è rimasto senza casa: hanno costruito abitazioni temporanee, distribuito cibo, materiale di prima necessità e denaro, mentre il governo sta assumendo le persone rimaste senza lavoro con il compito di raccogliere i detriti e sgomberare le strade dalle macerie. La situazione è particolarmente precaria nella provincia di Leyte e soprattutto nella città di Tacloban, dove prima di Haiyan abitavano quasi 220 mila persone: è stata quasi completamente rasa al suolo dal tifone.

Nonostante le difficoltà, la maggior parte dei filippini – che per il 90 per cento sono cattolici – sta cercando di reagire e organizzarsi per trascorrere al meglio il Natale: sono stati costruiti un po’ ovunque alberi di Natale, spesso con oggetti raccolti tra le macerie, molti hanno speso i risparmi per comprare piccoli addobbi e regali, mentre volontari da tutto il mondo stanno distribuendo doni ai bambini nelle zone colpite. Le chiese sono piene di fedeli, che in alcuni casi devono ripararsi dalla pioggia che entra dai tetti danneggiati. Nella chiesa di Gesù Bambino a Tacloban c’è stata una grande messa celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Pinto – appositamente inviato da Papa Francesco – e il 24 dicembre nella cattedrale di Palo si è tenuto un matrimonio di massa per le persone danneggiate dal tifone. Molti hanno visitato, portando fiori e candele, le tombe delle persone care uccise dal tifone, per ricordarle durante le feste.