• Mondo
  • Giovedì 19 dicembre 2013

Mikhail Khodorkovsky è a Berlino

L'ex uomo più ricco della Russia è uscito dal carcere graziato da Putin, dopo un processo molto controverso e dieci anni in Siberia, e ha già lasciato il paese

Yukos oil company chief executive officer Mikhail Khodorkovsky stands behind a glass wall at a courtroom in Moscow on May 24, 2011. A Moscow appeals court reduced the jail term of former oil tycoon Khodorkovsky and his former business partner Platon Lebedev by one year, meaning the fierce Kremlin critic may now be released from prison in 2016. AFP PHOTO/ ALEXEY SAZONOV (Photo credit should read Alexey SAZONOV/AFP/Getty Images)
Yukos oil company chief executive officer Mikhail Khodorkovsky stands behind a glass wall at a courtroom in Moscow on May 24, 2011. A Moscow appeals court reduced the jail term of former oil tycoon Khodorkovsky and his former business partner Platon Lebedev by one year, meaning the fierce Kremlin critic may now be released from prison in 2016. AFP PHOTO/ ALEXEY SAZONOV (Photo credit should read Alexey SAZONOV/AFP/Getty Images)

Il presidente russo Vladimir Putin ha graziato Mikhail Khodorkovsky, il prigioniero russo più famoso e politicamente influente. Khodorkovsky ha presentato una richiesta di grazia per motivi familiari – sua mamma è malata – ma ha precisato che la richiesta non comportava ammissione di colpevolezza. La grazia era stata annunciata il 19 dicembre ed è arrivata il giorno dopo. Khodorkovsky è stato liberato poco dopo la firma del decreto ed è arrivato a Berlino, come ha confermato il ministero degli Esteri della Germania.

La prima foto di Khodorkovsky libero:

20-mbk-free

Di Mikhail Khodorkovsky negli ultimi anni si è parlato molto. Era l’uomo più ricco della Russia e il sedicesimo più ricco del mondo. Possedeva la Yukos, una delle più importanti compagnie petrolifere del mondo, unica “rivale” della compagnia di stato russa Gazprom. Nel 2003 fu arrestato e nel 2005 condannato per frode fiscale. Il suo fu considerato dalla maggior parte degli analisti e dei media internazionali un processo politico, voluto da Putin per sbarazzarsi di uno degli uomini più potenti della Russia, che prima di finire in carcere progettava di scendere in politica. Khodorkovsky fu spedito in Siberia, ma la sua storia è diventata un simbolo della gestione reazionaria e arbitraria del potere da parte di Vladimir Putin.

Le organizzazioni per i diritti umani hanno in numerose occasioni denunciato le modalità scorrette con le quali Khodorkovsky è stato processato. Nel 2010, quando stava finendo di scontare gli otto anni di lavori forzati in Siberia che gli erano stati inflitti, fu nuovamente processato e poi condannato a ulteriori 7 anni di prigione. Questa volta fu accusato di aver rubato petrolio alla sua stessa compagnia e di aver riciclato del denaro sporco. Durante il processo Mikhail Khodorkovsky pronunciò un famoso discorso, in cui spiegò perché si vergognava di quello che la Russia era diventata. Nel 2010 dal carcere era riuscito a essere intervistato dalla CNN: definì le accuse contro di lui assurde, e le motivazioni del suo processo politiche. Nel 2012 uscì anche un libro con i suoi scritti dal carcere. La pena fu successivamente ridotta: Khodorkovsky sarebbe dovuto uscire di prigione nell’agosto del 2014.

I reati per cui Khodorkovsky era in carcere non erano stati inclusi nel provvedimento di amnistia votato mercoledì 18 dicembre dalla Duma (di cui hanno beneficiato i 30 attivisti di Greenpeace e le Pussy Riot). Putin ha però detto che i dieci anni che ha scontato Khodorkovsky sono una “pena pesante”. Secondo la stampa straniera, questi improvvisi provvedimenti di clemenza dell’amministrazione Putin sono strumentali a dare un’immagine diversa del paese in vista dei Giochi Olimpici Invernali che si svolgeranno a Sochi, al confine con la Georgia, il prossimo febbraio.

foto: Alexey SAZONOV/AFP/Getty Images