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  • Martedì 23 ottobre 2012

Il Daily Mirror è nei guai?

Quattro persone, tra cui l'ex allenatore Sven-Goran Eriksson, hanno depositato cause civili per la storia delle intercettazioni

Quattro persone, tra cui l’ex allenatore della nazionale britannica di calcio Sven-Goran Eriksson, hanno depositato ieri quattro cause civili contro Trinity Mirror, società che pubblica, tra l’altro, i giornali Daily Mirror, Sunday MirrorSunday People. I quattro denunciano violazioni della loro privacy e presunte intercettazioni illecite praticate dai giornalisti per reperire informazioni e scoop. Il procuratore Mark Lewis, che ha presentato le richieste, ha precisato che, oltre a Eriksson, l’azione è stata avviata da un’ex baby sitter della famiglia Beckham, Abbie Gibsonsaid, dall’attrice televisiva Shobna Gulati e dall’ex calciatore Gary Flitcroft. Le vicende che avrebbero spinto Eriksson a intraprendere un’azione legale farebbero riferimento alla rivelazione, nel 2002, di una sua relazione con la presentatrice televisiva Ulrika Jonsson.

Nel luglio dell’anno scorso, un giornalista che lavorava al Sunday Mirror aveva rivelato durante un programma radiofonico della BBC l’uso frequente, nella redazione del giornale, di intrusioni telefoniche come quelle che erano all’origine dello scandalo del News of the WorldL’indagine su quel caso aveva portato alla chiusura dello storico tabloid britannico e all’apertura da parte del governo di un’inchiesta parlamentare sulla pratica e l’etica della stampa, la “Leveson Inquiry” che aveva coinvolto un vasto numero giornali, oltre a quelli pubblicati dal gruppo Murdoch.

In particolare, la polizia aveva chiesto alla Commissione britannica per l’Informazione il rapporto di un’indagine condotta su un investigatore privato che aveva venduto informazioni ottenute illegalmente (telefonando e fingendosi qualcun altro) a 31 giornali e riviste britanniche. Tra questi c’erano il Daily Mail, il Sunday Mail, il Daily Mirror e il Sunday People. Il rapporto faceva riferimento al 2006, quando al Daily Mirror era direttore Piers Morgan, che ora presenta un programma in prima serata alla CNN. Morgan, già a quel tempo, aveva respinto le accuse: «Quando lavoravo al Mirror e al News of the World non ho mai intercettato una telefonata, non ho mai detto a qualcuno di farlo, né pubblicato una storia basata su un’intercettazione».