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  • Domenica 16 settembre 2012

La foto “vergognosa” di Sydney

Durante una protesta divenuta violenta contro il film anti-islamico, un bambino aveva un cartello che incitava a decapitare i blasfemi: il capo della polizia protesta

Il capo della polizia dello stato australiano del New South Wales, Andrew Scipione, ha definito «una vergogna» la presenza di bambini con cartelli che incitavano alla “decapitazione” degli anti-islamici a una protesta di Sydney: e le sue dichiarazioni aprono la homepage del Sydney Morning Herald, il maggiore quotidiano della città, «non è questo che insegniamo ai nostri figli». Una foto di un bambino con un cartello che dice «Decapitate tutti quelli che insultano il Profeta» è stata twittata dal giornalista Joel Tozer della rivista online australiana Global Mail, ieri alle 7.45 di mattina (le 15.45 in Australia) ed è girata molto in rete e sui media.

 

Altre foto del genere sono state pubblicate, i cartelli con quel testo erano molti: un piccolo numero di manifestanti, ha detto Scipione, ha causato la trasformazione della piccola protesta di ieri a Sydney da pacifica in violenta. Circa 300 persone si sono raccolte davanti al municipio della città per condannare il film di insulti a Maometto L’innocenza dei musulmani: la protesta si è poi spostata verso il vicino consolato degli Stati Uniti, ma a Hyde Park alcuni manifestanti si sono scontrati con oltre 150 agenti di polizia. In totale ci sono stati 23 feriti, ha detto il capo della polizia, tra cui 6 poliziotti.

Foto: GREG WOOD/AFP/GettyImages