• Mercoledì 11 luglio 2012

Il Tour de France e il doping

L'arresto di un ciclista ieri è l'ultimo di una lunga serie di scandali e squalifiche, anche a intere squadre, accadute nelle ultime 15 edizioni della gara

(FILES) A picture taken on July 13, 2008 in Bagneres-de-Bigorre, shows Super-Besse and Bagneres-de-Bigorre winner Italian Riccardo Ricco (Saunier Duval/Spa) leaving the anti-doping control bus after undergoing urine tests, after his victory in the 224 km ninth stage of the 2008 Tour de France cycling race run between Toulouse and Bagneres-de-Bigorre. Ricco has tested positive for blood booster erythropoietin (EPO), French sports daily L'Equipe reported on their website today. AFP PHOTO PASCAL PAVANI (Photo credit should read PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images)
(FILES) A picture taken on July 13, 2008 in Bagneres-de-Bigorre, shows Super-Besse and Bagneres-de-Bigorre winner Italian Riccardo Ricco (Saunier Duval/Spa) leaving the anti-doping control bus after undergoing urine tests, after his victory in the 224 km ninth stage of the 2008 Tour de France cycling race run between Toulouse and Bagneres-de-Bigorre. Ricco has tested positive for blood booster erythropoietin (EPO), French sports daily L'Equipe reported on their website today. AFP PHOTO PASCAL PAVANI (Photo credit should read PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images)

Il ciclista francese Rémy Di Grégorio è stato arrestato ieri con l’accusa di “presunto doping” durante il giorno di riposo della novantanovesima edizione del Tour de France. Il ciclista è stato portato nel carcere di Marsiglia dopo la perquisizione della polizia nell’hotel Mercure di Bourg-en-Bresse, dove alloggiava insieme al suo team, la squadra francese della Cofidis. L’indagine, ha detto il giudice istruttore Annaïck Le Goff, è iniziata nel 2011 e riguarda il periodo in cui Di Grégorio correva per il team kazako dell’Astana. La Cofidis ha sospeso il corridore francese.

(99 anni di Tour de France condensati in 30 foto)

L’Unione Ciclistica Internazionale (UCI) definisce il doping come “l’assunzione o la somministrazione di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive, non giustificate da condizioni patologiche, allo scopo di alterare le prestazioni degli atleti”. Negli ultimi vent’anni il ciclismo italiano e internazionale è stato toccato da molti scandali sul doping. La maggior parte di questi hanno riguardato l’Epo, cioè l’eritropoietina, una sostanza che regola la produzione di globuli rossi nel corpo, e il cosiddetto doping ematico, cioè le trasfusioni e le autoemotrasfusioni di sangue. L’eritropoietina e le trasfusioni di sangue accrescono il flusso di ossigeno ai muscoli, migliorando le prestazioni degli atleti.

Il primo elenco delle sostanze dopanti è stato scritto dal Comitato Olimpico Internazionale nel 1968 e conteneva una serie di stimolanti e stupefacenti. Negli anni Settanta all’elenco sono stati aggiunti gli steroidi di sintesi e negli anni Ottanta le sostanze contenenti testosterone. Nel 2004 è stata istituita la WADA (World Anti-Doping Agency) che aggiorna l’elenco delle sostanze dopanti.

(L’infografica di IL e del Post sul Tour de France)

Il primo controllo anti doping venne fatto al Tour de France del 1966 al ciclista francese Raymond Poulidor. Un anno dopo, durante il Tour del 1967, il ciclista inglese Tom Simpson fu il primo corridore a morire a causa dell’uso di sostanze dopanti. Nel 1998 c’è stato il primo scandalo che ha riguardato un’intera squadra del Tour de France: la Festina. Willy Voet, medico della squadra, fu arrestato l’8 luglio per il possesso di droghe illegali, tra cui stupefacenti, Epo, ormoni della crescita, testosterone e anfetamine, distribuite a tutti i corridori. Negli ultimi dieci anni per due volte, nel 2006 e nel 2010, il titolo di vincitore del Tour è stato revocato e riassegnato al secondo classificato.

Dieci clamorosi casi di doping