Pochi giorni prima dell'inizio del Tour del 1998, tutto il team francese della Festina venne squalificato dall'organizzazione del Tour de France. Fu il primo caso di "doping di squadra": le sostanze proibite venivano distribuite dai medici del team a tutti i ciclisti della squadra. Abbandonarono il Tour de France del 1998, tra gli altri: Alex Zülle, vincitore di due Vuelta di Spagna; Richard Virenque, ciclista francese plurivincitore della maglia a pois di miglior scalatore del Tour; l'allora campione del mondo in carica Laurent Brochard.
Nella foto, Richard Virenque. (AP Photo/Laurent Rebours)
Nel 2005 in Spagna le autorità iniziarono a indagare sul doping a partire dalla scoperta della positività all’Epo di Roberto Heras, vincitore della Vuelta di quell'anno. Nel corso dell'inchiesta, il medico della squadra Fuentes e il direttore sportivo Manolo Saiz furono accusati di essere a capo di un'organizzazione che si dedicava alla gestione di autoemotrasfusioni e alla vendita di sostanze dopanti come Epo, ormoni della crescita, anabolizzanti. La maggior parte dei candidati alla vittoria finale del Tour furono preventivamente esclusi, comprese due squadre intere: l'Astana e la Comunidad Valenciana (che all'epoca dei fatti contestati si chiamava Kelme). Tra gli esclusi ci furono anche Sergio Paulinho (portoghese dell'Astana), Isidro Nozal (spagnolo dell'Astana), Ivan Basso (italiano della Csc), Alexandre Vinokourov (kazako dell'Astana), Allan Davis (australiano dell'Astana), Alberto Contador (spagnolo dell'Astana), Francisco Mancebo (spagnolo dell'Ag2r), Joseba Beloki (spagnolo dell'Astana), Jan Ullrich (tedesco della T-Mobile) Oscar Sevilla (spagnolo della T-Mobile), Carlos Barredo (spagnolo dell'Astana), Andryi Kaschechkin (kazako dell'Astana) e Luis Sanchez (spagnolo dell'Astana).
Il tribunale di Madrid archiviò poi l'inchiesta penale per un vizio formale. Contrariamente a quanto previsto in Italia e Francia, all'epoca dei fatti in Spagna non c’era una legge che puniva penalmente le pratiche legate al doping. La legge antidoping spagnola è stata approvata nel febbraio 2007.
Nella foto l'ex direttore sportivo della Liberty Seguros, Manolo Saiz. (AP Photo/Bernat Armangue)
Il ciclista americano Floyd Landis risultò positivo all'antidoping durante il Tour de France del 2006, per via di un un livello eccessivo di testosterone rilevato nel prelievo fatto dopo la diciassettesima tappa, vinta dopo una fuga di 130 chilometri. La vittoria del Tour de France 2006 gli venne revocata il 20 settembre 2007: Landis fu squalificato da tutte le gare per due anni.
Nella foto, Floyd Landis. (AP Photo/Jasper Juinen)
Il 24 luglio 2007 il giornale francese L'Equipe annunciò la positività all'antidoping del ciclista kazako Aleksandre Vinokourov, tra i favoriti alla vittoria finale. Tre giorni prima, il 21 luglio, Vinokourov aveva fatto il test antidoping dopo una tappa a cronometro. Nelle analisi del sangue furono ritrovati due tipi differenti di globuli rossi, sintomo di una trasfusione omologa da un donatore compatibile. La pratica è vietata dal regolamento della Wada, la World Anti-Doping Agency.
Nella foto, Aleksandre Vinokourov. (PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images)
L'organizzazione del Tour de France squalificò il 25 luglio 2007 Michael Rasmussen, ciclista olandese del team Rabobank, in quel momento primo in classifica. Il giorno prima era stato squalificato Aleksandre Vinokourov, altro favorito per la vittoria finale. Rasmussen risultò "non negativo" alla Dynepo, un tipo di eritropoietina di ultima generazione, sostanza vietata dalla World Anti-Doping Agency. Prima ancora che arrivasse il comunicato della squalifica, la sua squadra lo obbligò a ritirarsi. In seguito fu squalificato per due anni dall'Unione ciclistica internazionale.
Nella foto, Michael Rasmussen. (JOEL SAGET/AFP/Getty Images)
Riccardo Riccò, ciclista italiano della Saunier-Duval, venne squalificato alla partenza della dodicesima tappa del Tour de France, il 17 luglio 2008. La gendarmeria francese gli notificò una positività al Cera (eritropoietina di terza generazione), rintracciata nelle sue urine al termine della cronometro di Cholet. Il Cera non figurava ancora nell'elenco delle sostanze dopanti di molte federazioni, tra cui l'Uci, ma era inclusa tra le sostanze dopanti del Tour de France. Il 30 luglio 2008, nel corso della prima udienza davanti alla procura antidoping italiana, Riccò ha confessato di aver assunto la sostanza.
Nella foto, Riccardo Riccò. (LIONEL BONAVENTURE/AFP/Getty Images)
Il 18 luglio 2008 il direttore sportivo della squadra Saunier-Duval, Mauro Gianetti, licenziò il proprio corridore Leonardo Piepoli, in gara al Tour de France, per aver violato il codice etico della squadra. Piepoli abbandonò la corsa insieme al compagno di squadra Riccardo Riccò, squalificato dall'organizzazione del Tour de France il giorno prima. Il 6 ottobre 2008 Piepoli fu dichiarato positivo al Cera (eritropoietina di terza generazione), dopo aver analizzato di nuovo le sue analisi del sangue fatte durante il secondo giorno di riposo del Tour. Leonardo Piepoli risultò positivo nei controlli effettuati il 4 luglio (giorno prima della partenza) e il 15 luglio (giorno di riposo). Il 25 gennaio 2009 il Tribunale Nazionale Antidoping squalificò Piepoli per due anni, ponendo fine alla sua carriera.
Nella foto, Leonardo Piepoli. (PASCAL PAVANI/AFP/Getty Images)
Il 6 febbraio 2012 il tribunale arbitrale dello sport di Losanna ha sospeso il ciclista spagnolo Alberto Contador fino al 6 agosto prossimo, revocando le sue vittorie degli ultimi due anni, tra cui il Tour de France del 2010. Contador è risultato positivo al clenbuterolo in un controllo fatto nella seconda giornata di riposo del Tour, il 21 luglio 2010. La federazione spagnola aveva proposto un anno di squalifica e poi aveva assolto Contador, il 15 febbraio 2011, ma il tribunale di Losanna ha dato ragione all'Unione ciclistica internazionale e alla World Anti-Doping Agency, confermando la revoca delle vittorie del Tour de France del 2010 e del Giro d'Italia del 2011.
Nella foto, Alberto Contador. (AP Photo/Andres Kudacki)