I congiurati di Ottobre

Antonio Polito sulle sventate intenzioni di una parte del PdL

Sulla prima pagina del Corriere della sera di oggi, Antonio Polito parla delle “manovre per il voto anticipato” che sarebbero particolarmente intense in una parte del Popolo della Libertà.

Mentre Sagunto brucia, a Roma si succedono riunioni di congiurati per decidere come buttare giù il governo prima dell’estate e provocare così le elezioni anticipate a ottobre.La voglia di far saltare tutto, si sa, serpeggia da tempo in entrambi i maggiori partiti. Ma se nel Pd Bersani ha l’autorità per zittire un Fassina, nel Pdl pare che Alfano non ne abbia abbastanza per mettere a tacere una folta schiera di sediziosi, ex ministri berlusconiani ed ex colonnelli finiani. Come dice sconfortato uno dei dirigenti più vicini alla segreteria, «qui è rimasto un piccolo gruppo di partigiani che rischia di finire appeso a testa in giù, questa volta dai fascisti».

I congiurati propongono di usare il vertice europeo di fine mese come un ultimatum per Monti: se da Bruxelles il premier non tornasse con una valigia carica di eurobond o con altre misure in grado di salvare miracolosamente l’Italia, allora verrebbe il momento di farlo cadere. Come? Sfruttando il casus belli preparato da Di Pietro e dalla Lega con la mozione di sfiducia contro Elsa Fornero. Così la destra silurerebbe il ministro più inviso alla sinistra, in una sorta di grande coalizione antieuropea che sembra un preludio perfetto del caos greco. Ma del resto ogni occasione è buona: luglio, si dice in Transatlantico, sarà il mese dei cecchini.

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