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  • Domenica 3 giugno 2012

Gli scontri di ieri ad Amburgo

Migliaia di persone hanno provato a fermare una marcia neonazista: il risultato è in queste foto piuttosto violente, oltre a decine di arresti e feriti

Axel Heimken/dapd
Axel Heimken/dapd

Ieri ad Amburgo ci sono stati scontri violenti tra un corteo di manifestanti di estrema destra e un gruppo di partecipanti a una contromanifestazione di sinistra, alla quale ha preso parte anche il sindaco della città, Olaf Scholz. Decine di persone sarebbero rimaste ferite (tra questi almeno 38 poliziotti), mentre almeno altre 17 sono state arrestate.

Tutto è nato da una marcia neonazista nella città, dal titolo “Il giorno del futuro della Germania”, alla quale hanno partecipato circa un migliaio di persone. Il percorso della marcia è stato subito ridotto, tuttavia, per via delle intimidazioni di alcuni gruppi di sinistra o antinazisti. Oltre alle 10mila persone della contromanifestazione pacifica alla quale ha partecipato il sindaco nella Piazza del Municipio di Amburgo, nel quartiere di Wandsbeck migliaia di manifestanti antinazisti hanno cercato di bloccare la marcia neonazista sedendosi in strada o costruendo barriere di fortuna con cassonetti dell’immondizia e altri oggetti.

La polizia ha provato a fermare i manifestanti antinazisti ma, come ha poi detto un portavoce degli agenti, non ce l’ha fatta perché “erano in troppi”. Ci sono stati scontri tra gli agenti e alcuni manifestanti che hanno tirato pietre alla polizia, mentre i due gruppi opposti di manifestanti non sono venuti quasi mai a contatto. Alcune barriere erette dagli oppositori alla marcia neonazista sono state anche incendiate.

Il 2 giugno, tra l’altro, è una data storica per i movimenti antagonisti e di estrema sinistra tedeschi. Il 2 giugno 1967, infatti, venne ucciso lo studente tedesco Benno Ohnesorg durante una manifestazione di protesta contro l’Iran e lo Scià di Persia Reza Pahlavi, che quella sera era ospite all’Opera di Berlino. A ucciderlo fu Karl-Heinz Kurras, poliziotto di Berlino Ovest, sospettato successivamente di essere una spia della STASI, i servizi segreti della Germania Est. Nel manifesto che annunciava la formazione della RAF, settembre 1967, la sua leader Ulriche Meinhof citava l’omicidio di Benno Ohnesorg tra le prove della svolta a destra, “fascista”, della Germania Occidentale.

foto: Axel Heimken/dapd