La Grecia intransigente e la Germania indebitata

Leonardo Maisano sul Sole 24 Ore racconta un precedente storico che capovolge situazioni e definizioni del nostro tempo

Leonardo Maisano sul Sole 24 Ore racconta un precedente storico che capovolge situazioni e definizioni del nostro tempo. Era finita da pochi anni la Seconda guerra mondiale. Il tratto comune tra la vicenda di allora e quella attuale è che la linea a passare fu anche allora quella della Germania.

Il riferimento porta la firma di Marcello De Cecco, storico dell’economia (Normale e Luiss), al convegno Aspen Italia sul futuro del capitalismo che si è svolto a Londra. Insaporisce il suo intervento con lampi di aneddotica della crisi, ricorda di debiti accesi e mai pagati, di Germania e di Grecia, di tempi andati, come sono quelli del 1953 quando alla «dimenticata – ammette De Cecco – Conferenza di Londra» furono gettate le basi per una storia che non ritorna.

Fu deciso in quella sede che il debito tedesco della prima metà del ventesimo secolo avrebbe goduto di straordinarie agevolazioni che si risolsero, in realtà, nella sostanziale cancellazione. Haircut totale, rapata a zero. «Nonostante l’opposizione greca, anzi la duplice, perché reiterata nel tempo, opposizione greca», precisa Albrecht Ritschl, 52 anni, tedesco, docente di storia dell’economia alla London School of Economics.

Ritschl è studioso di un caso che riemerge, declinando, al tempo stesso, l’intransigenza e la “smemoratezza” di Berlino. E il contrappasso di Atene.

Grecia e Germania, Germania e Grecia non incrociano le lame per la prima volta. Alla crisi innescata dalla moneta unica aveva fatto da prologo, a ruolo invertiti, un’altra querelle internazionale incentrata sul debito tedesco accumulato fino al 1933 e poi su quello ammassato in epoca nazista. «Il London debt agreement del 1953 – ricorda Ritschl – divise l’esposizione tedesca globale in due capitoli. Il primo precisava che il debito accumulato fino al 1933 andava pagato subito, ma a condizioni di straordinario vantaggio, con interessi così bassi da determinare uno sconto che alcuni hanno fissato nella metà, circa, del totale dovuto. Il secondo, quello su debito e riparazione dei danni dell’epoca nazista e della guerra, era messo in correlazione con la riunificazione tedesca».

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