Il divorzio breve in Italia

Ieri è stato fatto il primo passo, con l'approvazione in commissione Giustizia alla Camera (e coi voti sia del PD che del PdL)

La commissione Giustizia della camera ha approvato il cosiddetto divorzio breve, che accorcia da tre a un anno – due se ci sono figli – il tempo che deve passare dalla separazione alla richiesta di divorzio.

Divorzio in un anno, in due anni se ci sono figli minori. Il primo «sì» al cosiddetto «divorzio breve» è arrivato grazie a un’intesa bipartisan, in particolare di Pdl e Pd, nella commissione giustizia della Camera. Il testo è costituito da due soli articoli, ed era stato messo in «lavorazione» in commissione il 18 gennaio scorso (dopo che nel 2003 un analogo tentativo di introdurre il divorzio breve era fallito). Il primo articolo del testo abbassa appunto di due terzi il tempo di «attesa» tra separazione e divorzio. Il secondo prevede che in ogni caso la comunione tra marito e moglie si sciolga nel momento in cui il magistrato, in sede di udienza, li autorizzi a vivere separati.
Sono stati respinti tutti gli emendamenti presentati su fronti opposti da Lega e Radicali: dal Carroccio erano arrivate proposte del tutto soppressive delle modifiche. I radicali volevano invece introdurre il divorzio «lampo», senza nessun tempo di separazione. La scorsa settimana la commissione aveva anche respinto un emendamento della centrista Paola Binetti che chiedeva di mantenere il termine di tre anni in caso di coppia con figli piccoli e di abbassarlo a due anni per chi ha figli maggiorenni o è senza prole.
Sarà la capogruppo di Montecitorio (insieme al presidente Gianfranco Fini) a dover decidere quando il provvedimento arriverà in Aula.

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