Quattro lavoratori e l’articolo 18

Che cosa accade in quattro situazioni-tipo con le attuali norme sul lavoro, e cosa accadrebbe se le proposte del governo diventassero legge

Luigi Marattin, ricercatore universitario in economia politica a Bologna, scrive sul sito dei Mille un articolo che descrive in che modo la normativa vigente sul lavoro e quella proposta dal governo affronterebbero le situazioni di quattro diversi lavoratori.

Ci sono quattro lavoratori.

Marco e’ un ingegnere di una grande impresa automobilistica, ed e’ gay. Il suo rendimento sul lavoro e’ sempre stato ottimale, ed e’ una persona discreta e riservata. Recentemente si e’ assentato dal lavoro per un periodo considerevole, per assistere la madre malata. Un giorno, la donna delle pulizie trova per sbaglio nel suo ufficio delle fotografie che ritraggono Marco in atteggiamenti intimi col suo compagno. La donna delle pulizie, una anziana signora molto conservatrice, sottrae queste foto e le consegna al direttore del personale. Il quale, dopo una settimana, invia a Marco una lettera di licenziamento adducendo, come giusta causa, il fatto che non tutti i suoi giorni di assenza dal lavoro sono esattamente stati documentati dall’attività di assistenza alla madre.

Francesca lavora come art designer in un piccolo studio professionale. La crisi ha colpito duro particolarmmente duro il settore, e il titolare dello studio non riesce a mantenere il rapporto di lavoro con tutti i suoi collaboratori. Francesca, anche se ha 35 anni, è la più giovane, e non ha famiglia; così, il datore di lavoro si trova costretto a licenziare lei, per non andare a colpire suoi colleghi con una famiglia da mantenere e che avrebbero maggiori difficoltà a ricollocarsi. Il datore di lavoro dimostra, bilanci alla mano, che la riduzione dell’organico è l’unico modo per tenere aperto lo studio: negli ultimi due anni, infatti, hanno avuto solo sei lavori commissionati, che a malapena ripagano l’affitto dei locali e lo stipendio di due dei quattro collaboratori a tempo indeterminato. E non ci sono, sfortunatamente, lavori commissionati entro i prossimi sei mesi. Una fredda mattina di febbraio, Francesca viene chiamata nell’ufficio del titolare il quale, a malincuore, le comunica che è costretto a licenziarla.

Giulio e Antonello sono due gemelli. La loro somiglianza è impressionante, sembrano due gocce d’acqua. E sono molto simili anche per gli aspetti caratteriali, la loro attitudine nei confronti del lavoro e le competenze tecniche acquisite durante il loro percorso di formazione professionale. Sono entrambi operaii metalmeccanici, un lavoro che svolgono con passione e diligenza. Lavorano in due aziende diverse, ma che operano sullo stesso mercato e producono la stessa tipologia di prodotto. Differiscono, in pratica, solo per il numero di addetti: l’azienda in cui lavora Giulio ha 16 dipendenti, quella di Antonello, invece, 14 persone. Curiosamente, le due aziende stanno affrontando la stessa situazione contingente: entrambe stanno soffrendo pesantemente delle conseguenze di un investimento sbagliato nell’acquisto di nuovi macchinari. Le imprese si sono infatti fidate di una nota azienda produttrice di macchine da imballo che aveva diffuso un prodotto all’apparenza rivoluzionario, in grado di abbattere i costi di produzione di oltre il 30%. Sfortunatamente, si trattava di una truffa; il titolare è già stato arrestato, ma si è dichiarato nullatenente e non c’è nessuna possibilità che il tribunale fallimentare risarcisca i clienti del danno subito, perlomeno in tempi congrui. La dinamica dei costi delle aziende di Giulio e Antonello, ora, è impietosa: in entrambe le aziende si impone il licenziamento di un’unità lavorativa. La scelta, curiosamente, cade sui due gemelli. Sia Giulio che Antonello ricevono dai rispettivi datori di lavoro la lettera di licenziamento, in cui vengono evidenziate le difficoltà economiche e organizzative delle due imprese.

COSA ACCADE A QUESTI QUATTRO LAVORATORI OGGI, CON L’ART. 18

Tutti questi casi finiscono davanti al giudice del lavoro, tal Calogero Latino, caratterizzato da un’enciclopedica conoscenza del diritto, ma che non ha mai messo piede in un’azienda nella sua lunga vita (Calogero ha 75 anni, e grossi problemi alla prostata). Dopo sei anni e quattro mesi – e migliaia di euro spesi dalle parti in causa – comunica le sue sentenze.

(continua a leggere sul sito dei Mille)

Che cos’è l’articolo 18
L’articolo di oggi sul Wall Street Journal contro l’articolo 18