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  • Domenica 1 gennaio 2012

I laburisti contro la BBC

Il partito di Ed Miliband protesta contro l'emittente che nel palinsesto gli avrebbe concesso la «metà del tempo» dedicato ai conservatori

(AP Photo/Jon Super)
(AP Photo/Jon Super)

L’Observer (il quotidiano domenicale di proprietà del Guardian) di oggi scrive che il partito laburista inglese ha inoltrato alla BBC (British Broadcasting Corporation) una protesta scritta per la discriminazione che i Labour avrebbero subito nei confronti dei conservatori. In particolare, il partito di Ed Miliband rimprovera alla BBC di aver concesso, nel corso di telegiornali e approfondimenti, la metà del tempo concesso ai Tories, almeno secondo i calcoli dei laburisti.

Per alcuni esponenti anonimi del Labour contattati dall’Observer, la BBC sarebbe l’eco mediatico del governo al potere, anche se il partito «non vuole la guerra con la BBC, ma solo il trattamento imparziale» di tutte le entità politiche, anche perché secondo loro la maggior parte dei media britannici appoggerebbe la coalizione al governo guidata da David Cameron e supportata dal partito liberaldemocratico del vicepremier Nick Clegg. La BBC ha smentito con fermezza questa ricostruzione del partito laburista, ribadendo la sua imparzialità.

Non è la prima volta che il partito laburista attacca la BBC, in passato spesso accusata dai conservatori di essere tendente a sinistra. Nel giugno 2003, Alastair Campbell, lo spin doctor dell’ex primo ministro britannico Tony Blair, aveva accusato di parzialità l’emittente nazionale britannica a causa di un documentario che poneva seri dubbi sulla presenza di armi di distruzione di massa in Iraq, causa scatenante della guerra fortemente voluta da Blair e dall’allora presidente statunitense George W. Bush. Pochi mesi dopo, Campbell si dimise in coincidenza dell’inchiesta Hutton sulla misteriosa morte di David Kelly, lo scienziato inglese che nel citato dossier della BBC aveva dichiarato che il governo Blair «aveva gonfiato» la minaccia di Saddam Hussein.

Secondo l’ultimo sondaggio dell’Independent, dopo 14 mesi il partito conservatore avrebbe riguadagnato il consenso della maggior parte dei britannici con il 39 per cento delle intenzioni di voto. I laburisti si attesterebbero al 38, mentre i liberaldemocratici sarebbero fermi al 12.

Foto: AP/Jon Super