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  • Mercoledì 7 dicembre 2011

Il discorso di Hillary Clinton per i diritti dei gay

Gli Stati Uniti hanno annunciato un impegno senza precedenti per promuovere i diritti delle persone gay, e difenderle da violenze e discriminazioni

US Secretary of State Hillary Clinton adresses the assembly during a speech entitled “Free and Equal in Dignity and Rights” at the United Nations in Geneva on December 6, 2011, ahead of the International Human Rights Day. Hillary Clinton urged an end to discrimination worldwide against lesbians, gays, bisexuals and transgender individuals (LGBT), and announced a fund to advance their cause. AFP PHOTO / SEBASTIEN FEVAL (Photo credit should read SEBASTIEN FEVAL/AFP/Getty Images)

US Secretary of State Hillary Clinton adresses the assembly during a speech entitled “Free and Equal in Dignity and Rights” at the United Nations in Geneva on December 6, 2011, ahead of the International Human Rights Day. Hillary Clinton urged an end to discrimination worldwide against lesbians, gays, bisexuals and transgender individuals (LGBT), and announced a fund to advance their cause. AFP PHOTO / SEBASTIEN FEVAL (Photo credit should read SEBASTIEN FEVAL/AFP/Getty Images)

L’amministrazione Obama ha annunciato un impegno diretto degli Stati Uniti, attraverso tutti gli strumenti diplomatici ed economici a disposizione, per promuovere i diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali nel mondo. La policy è descritta in un promemoria diffuso dal presidente Obama ed è stata spiegata ieri da Hillary Clinton, segretario di Stato, in un discorso tenuto a Ginevra e definito già “storico” dalle associazioni per i diritti civili. Clinton ha detto che l’amministrazione Obama affronterà direttamente – “combattendoli” – gli sforzi delle nazioni che criminalizzano l’omosessualità o ignorano gli abusi nei confronti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transessuali.

«Qualcuno sostiene che i diritti dei gay e i diritti umani siano due cose distinte e separate», ha detto Hillary Clinton parlando al Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, «ma in realtà si tratta della stessa cosa». La decisione, scrive il New York Times, potrebbe irritare alcuni paesi alleati degli Stati Uniti: in Turchia ci sono stati di recente parecchi episodi di intolleranza e omofobia, non adeguatamente sanzionati; in Arabia Saudita l’omosessualità è vietata per legge e i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso sono puniti con la morte o con frustate. Hillary Clinton ha detto di essere consapevole che gli ostacoli alla protezione dei diritti dei gay hanno spesso a che fare con «convinzioni religiose, culturali, personali o politiche», ma ha aggiunto che i diritti dei gay trascendono le frontiere nazionali, politiche o culturali, e sono universali come quelli adottati dopo la Seconda guerra mondiale nella Dichiarazione universale dei Diritti dell’uomo.

Hillary Clinton non aveva anticipato il tema del suo discorso, per evitare plateali manifestazioni di dissenso da parte dei rappresentanti di alcuni paesi nell’assemblea. Alla fine del suo discorso, il segretario di Stato americano ha ricevuto una standing ovation. Da questo momento, i diplomatici americani hanno l’ordine di chiedere conto di ogni abuso arrivi a conoscenza del dipartimento di Stato, che ha stanziato tre milioni di dollari per combattere le discriminazioni in giro per il mondo. Questi soldi potranno essere usati dalle associazioni a difesa dei diritti degli omosessuali, potranno essere usati per pagare avvocati impegnati in cause legali su casi di violenza e discriminazione, per dare strumenti e formazione ai giornalisti che si occupano delle persecuzioni sui gay, per dare asilo e protezione a chi scappa dalle violenze.

La mossa dovrebbe anche aiutare Barack Obama in campagna elettorale. I gruppi per i diritti degli omosessuali hanno apprezzato molto la nuova politica, così come avevano apprezzato l’abolizione del “don’t ask don’t tell”, ed è possibile che questo possa aiutare l’amministrazione a ricucire lo strappo di questi mesi con l’ala sinistra del partito democratico.

foto: SEBASTIEN FEVAL/AFP/Getty Images