I rendimenti dei titoli italiani restano altissimi

Oggi il Tesoro ha venduto 10 miliardi di BOT con tassi di interesse del 6,50% e del 7,81%, molto più alti del previsto

Fabrizio Goria racconta su Linkiesta che oggi il Tesoro italiano ha messo all’asta circa 10 miliardi di euro di titoli di Stato, con scadenze a sei mesi e a due anni, e ha dovuto promettere tassi di interesse molto più alti del previsto: l’ennesimo brutto segnale che arriva dai mercati finanziari.

Per l’Italia l’accesso ai mercati obbligazionari sta diventando proibitivo. Oggi il Tesoro ha collocato Bot con scadenza semestrale per 8 miliardi di euro a un tasso d’interesse del 6,50 per cento. Nell’asta precedente, gli stessi titoli di Stato erano stati collocati al 3,535 per cento. Peggio è andata per i Ctz 2 anni zero coupon, che hanno toccato un rendimento del 7,81 per cento. Lo spread, cioè il differenziale di rendimento, fra Italia e Germania, torna sopra quota 510 punti base, nonostante i massicci acquisti da parte della Banca centrale europea. Si aggrava la crisi italiana.

Doveva essere un’asta tranquilla. È stata invece più pesante del solito. L’ammontare non era particolarmente rilevante, in totale dieci miliardi di euro. Ma qualcosa è andato storto. Gli investitori hanno chiesto un rendimento più elevato del solito. Sull’asta di Bot il bid/cover è stato di 1,47, contro il precedente 1,57. Su quella di zero coupon è invece stato di 1,59, mentre l’ultimo collocamento aveva registrato un onorevole 2,01. Cala quindi, anche se in via leggera, l’appeal dei titoli di Stato italiani. Un brutto segnale in vista delle prossime aste di titoli. entro fine anno dovrebbe essere collocati ancora circa 18 miliardi di euro, anche se farlo a questi tassi diventa sempre più rischioso. Il primo appuntamento è per il prossimo 29 novembre, quando andranno in asta Btp decennali fino a un massimo di 3,5 miliardi di euro.

Il costo del rifinanziamento italiano cresce sempre di più. Il titolo di Stato a due anni ha un rendimento del 7,796%, mentre quello a 5 anni ne ha uno del 7,809 per cento. La curva dei rendimenti continua quindi a essere invertita, dato che il Btp decennale italiano ha un rendimento sul mercato secondario del 7,32 per cento. A questi livelli, come ha ricordato anche oggi Morgan Stanley, l’entrata dell’Italia sul mercato potrebbe essere compromessa, se non avviene un veloce ridimensionamento dei tassi d’interesse.

(continua a leggere su Linkiesta)