Che cos’è il “Btp Day”

Sandra Riccio spiega sulla Stampa come funzionerà la controversa iniziativa "patriottica" per comprare il debito italiano

Nella rubrica “Domande e Risposte” della Stampa di oggi, Sandra Riccio spiega che cos’è il “Btp Day” e cerca di capire se possa davvero servire a qualcosa per attenuare gli effetti della crisi economica. Un libero professionista toscano aveva avanzato la proposta nei primi giorni di novembre, acquistando una pagina pubblicitaria del Corriere della Sera per diffondere la propria idea. Da allora economisti e analisti si sono divisi sull’opportunità di una simile operazione di acquisto del debito italiano: Franco Debenedetti l’ha definita inutile e dannosa sul Foglio, mentre Corrado Passera (all’epoca era ancora consigliere delegato di Intesa Sanpaolo e non ministro) ha accolto positivamente l’iniziativa.

Compriamo i nostri titoli di Stato e la crisi sarà solo un ricordo. E’ un po’ questo lo spirito del Btp-day, la giornata dedicata ai Buoni del Tesoro sostenuta anche dall’Associazione bancaria italiana (Abi). Di cosa si tratta e quali vantaggi ci sono per gli investitori?
Il 28 novembre ed il 12 dicembre le famiglie, gli imprenditori e qualsiasi cittadino italiano potranno acquistare i titoli di Stato del nostro Paese senza pagare commissioni di acquisto. La prima giornata, il 28 novembre, è dedicata agli acquisti sul mercato secondario, vale a dire su quello dei Btp già emessi, mentre la seconda giornata, il 12 dicembre, è per la nuova emissione di titoli. Chi aderirà al Btp-day risparmierà l’importo della commissioni di acquisto da pagare alla banca ogni volta che si decide di acquistare titoli del Tesoro, in media tra lo 0,2 e lo 0,5% del capitale.

Qual è l’obiettivo di questa iniziativa?
E’ un segno importante da dare ai mercati. In questo momento di forte tensione un massiccio investimento in titoli di Stato da parte dei cittadini è un segnale chiaro indirizzato alla speculazione e, più in generale, ai mercati. Lo shopping da parte delle famiglie e delle imprese può rappresentare un contributo rilevante per dimostrare la fiducia che gli italiani hanno nel proprio Paese e può così aiutare a migliorare l’aspettativa complessiva che i mercati hanno nei confronti dell’Italia. La speranza è che l’iniziativa si traduca in un allentamento delle tensioni sul nostro debito. Il nervosismo è iniziato nel luglio scorso e non accenna a calare: ieri lo spread sui Btp con scadenza a 2 anni si è arrampicato a livelli record di 700 punti, massimo storico raggiunto dal 1990, mentre il rendimento è salito al 7,2%. Il differenziale tra il decennale italiano e il Bund tedesco a 10 anni si è invece portato sopra i 490 punti con il rendimento al 6,97%.

Per gli investitori può essere un’opportunità?
In questi giorni qualche analista ha già espresso la sua opinione su questo tipo di operazione, rilevando che i Btp a questi prezzi e con questi rendimenti sono davvero interessanti. E in effetti chi aderirà all’asta del 28 novembre e a quella del 12 dicembre rischia di portare a casa rendimenti sopra al 6% lordo. Da mettere sul conto finale c’è poi l’aliquota fiscale fissata al 12,5% per questo tipo di strumento d’investimento. C’è, inoltre, il costo annuale per il conto titoli che è pari a circa 20 euro, a cui si deve aggiungere anche l’imposta di bollo sulle comunicazioni periodiche che fino ai 50 mila euro è di 34,20 euro l’anno. Significa che detenere titoli di Stato sotto i 50 mila euro costa poco più di 50 euro l’anno.

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