Il caso Passera

I conflitti di interessi del nuovo ministro, presunti e reali, spiegati bene

La nomina di Corrado Passera a ministro nel nuovo governo Monti è stata molto dibattuta negli ultimi giorni. All’ex consigliere delegato della banca Intesa Sanpaolo sono stati affidati poteri importanti e un ministero strategico, che accorpa in un’unica struttura i ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, e che sarà probabilmente centrale nell’azione del governo. Prima di diventare ministro, Corrado Passera ha avuto una lunga carriera di amministratore in molti ambiti dell’economia italiana, sia nel settore pubblico – è noto per essere l’uomo che ha risanato le Poste – che in quello privato, lavorando come dirigente della CIR di Carlo De Benedetti, di Arnoldo Mondadori Editore, del Gruppo Editoriale L’Espresso, del Gruppo Olivetti, del Banco Ambrosiano Veneto e di Banca Intesa (poi Intesa Sanpaolo). Secondo molti commentatori gli incarichi ricoperti di recente nel settore privato potrebbero innescare dei potenziali conflitti di interessi, ora che Passera è ministro.

Intesa Sanpaolo
Intesa Sanpaolo è la prima banca italiana per capitalizzazione (20,4 miliardi di euro ad agosto 2011), nata dalla fusione nel 2007 tra Banca Intesa e Sanpaolo IMI. È anche la prima banca italiana per numero di clienti, oltre 11 milioni, e detiene il 17 per cento circa dei depositi italiani. Passera iniziò a lavorare per Banca Intesa nel 2002, quando ne divenne amministratore delegato, e nel 2006 fu tra i protagonisti dell’enorme operazione finanziaria che portò all’integrazione di Intesa con Sanpaolo, al termine della quale Passera assunse la guida del gruppo.

Dopo aver accettato la nomina a ministro dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture e Trasporti, il 16 novembre scorso Intesa Sanpaolo ha diffuso una nota annunciando le dimissioni di Passera. Nella comunicazione si legge che il neoministro ha «lasciato il Gruppo», quindi qualsiasi incarico al suo interno, e che fino alla nomina di un suo sostituto i suoi poteri sono esercitati dal Direttore generale della società. Con l’immediato abbandono di Intesa Sanpaolo, Passera ha evitato qualsiasi tipo di conflitto d’interesse diretto, ma secondo alcuni commentatori continuano a esserci motivi di preoccupazione legati alla sua nomina.

I trasporti
Nel 2008, per esempio, Passera fu consulente per la controversa operazione di salvataggio di Alitalia, che di fatto portò a una gestione in regime di monopolio di alcune tratte aeree nazionali. Oggi Intesa Sanpaolo è uno dei principali azionisti della nuova Alitalia, con una quota dell’8,85 per cento. Sempre nell’ambito dei trasporti e delle infrastrutture, Intesa Sanpaolo in questi anni è stata impegnata sul fronte dei treni ad alta velocità. Attraverso la controllata Imi Investimenti, l’istituto di credito ha una quota del 20 per cento in Nuovo Trasporto Viaggiatori, la società fondata da Luca Cordero di Montezemolo con altri imprenditori italiani per fare concorrenza alle Frecce di Trenitalia. Anche in questo caso vale quanto detto prima: lasciando l’incarico di consigliere delegato Corrado Passera ha interrotto i collegamenti diretti con queste imprese. Ma c’è un però.

Le azioni di Intesa Sanpaolo
Stando ai documenti forniti da Intesa Sanpaolo [pdf], alla fine dell’esercizio del 2010, Corrado Passera possedeva 6,4 milioni di azioni della società. Il neoministro ha annunciato le dimissioni dalla direzione della banca, ma non ha ancora fornito informazioni chiare sul destino delle azioni ancora in suo possesso. Per rendere il più trasparente possibile la questione e sgombrare il campo da possibili sospetti di conflitto d’interessi, Passera potrebbe affidare il proprio portafoglio di azioni a un “blind trust”, un affidamento fiduciario del proprio patrimonio a un consiglio direttivo che lo amministri per conto proprio senza subire pressioni dal proprietario. Mario Draghi, ora alla Banca Centrale Europea, scelse questa soluzione quando divenne governatore della Banca d’Italia nel 2006.

Altri incarichi
In questo momento Corrado Passera risulta essere ancora in diversi consigli di amministrazione e organizzazioni, alcuni legati al suo incarico alla guida di Intesa Sanpaolo. Non tutti implicano potenziali conflitti di interessi legati al suo incarico di governo, ma alcuni non vanno trascurati.

Università Bocconi – È un ateneo privato di Milano ed è una delle più importanti università d’Italia nell’insegnamento delle scienze economiche, sociali e giuridiche. Passera è membro del Consiglio di amministrazione, nominato dall’Istituto Javotte Bocconi, la fondazione dell’Università che ne gestisce gli orientamenti e la governance. Mario Monti è a sua volta uno dei membri del Consiglio di amministrazione dell’associazione ed è il presidente del CdA della Bocconi. L’incarico di Passera scadrà formalmente con la scadenza del Consiglio di amministrazione, nel 2014.

Teatro alla Scala – Si trova a Milano ed è uno dei teatri più famosi al mondo per le opere liriche, i balletti e le opere sinfoniche che ospita ogni anno. Passera è uno dei membro del CdA del teatro, presieduto dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia.

Fondazione Cini – Fu fondata nel 1951 in memoria del conte Giorgio Cini con lo scopo di promuovere il recupero e la preservazione dell’isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Corrado Passera è segnalato sul sito ufficiale della fondazione [pdf] come membro del Consiglio generale in veste di “Rappresentante dei sostenitori”, perché uno dei finanziatori del progetto è la banca Intesa Sanpaolo. La sua permanenza nel Consiglio dovrebbe decadere (o essere decaduta) in seguito alla decisione di lasciare il gruppo bancario.

World Economic Forum – Fondata nel 1971, è una fondazione non profit con sede a Ginevra, molto conosciuta perché organizza ogni anno l’incontro di Davos, dove si ritrovano i leader di molti paesi del mondo e importanti economisti per parlare di economia, opportunità di crescita e sviluppo sostenibile. Passera fa parte dell’International Business Council, una divisione del Forum che si occupa di dare consigli e fare consulenze per la corretta amministrazione dell’organizzazione.

Wharton School – Esiste dal 1881 ed è una delle business school più note al mondo, fa parte della University of Pennsylvania (Stati Uniti). La scuola ha un Consiglio di amministrazione per l’area dell’Europa, del Medio Oriente e dell’Africa, che si occupa di coordinare le attività in ambito internazionale dell’istituzione. Corrado Passera ne fa parte come consigliere.

Che ne dice Mario Monti
Dopo aver annunciato la lista dei ministri mercoledì scorso, un giornalista ha chiesto a Mario Monti se la nomina di Corrado Passera fosse opportuna considerata la sua presenza in diversi Consigli di amministrazione e la sua carriera nel più grande gruppo bancario italiano. La risposta di Monti, che di antitrust e leggi sulla concorrenza si è occupato per diversi anni ai massimi livelli in Europa, è stata molto chiara:

Il nuovo ministro per lo Sviluppo economico e per le Infrastrutture e Trasporti ha una lunga storia manageriale che include esperienze nel mondo industriale, dei servizi e da ultimo nel mondo bancario. Ho considerato la sua storia come una importante premessa e promessa di una sua attività proficua e senza che vi siano nelle sue nuove funzioni possibili intralci legati alla sua attività passata.