Il caso delle intercettazioni sbagliate a Pavia

La difesa ha dimostrato la scorrettezza di una serie di trascrizioni degli audio che avevano portato all'accusa di corruzione elettorale

Luigi Ferrarella racconta sul Corriere della Sera di oggi la storia di un supposto caso di corruzione elettorale a Pavia, falsato da diversi errori nelle trascrizioni delle intercettazioni, dove «ho contato i suoi voti» è diventato «ho comprato i suoi voti», per esempio.

L’innocua frase «adesso chiamo Luca Tronconi» è diventata, chissà come, «rischiamo un po’ troppo» . E sempre nella trascrizione delle intercettazioni fatta dal perito del Tribunale di Pavia su un caso di supposta corruzione elettorale di ‘ndrangheta, «ho contato i suoi voti» è stato malinteso in un ben più compromettente «ho comprato i due voti». L’aplomb dei giudici le chiama «qualche differenza di non poco conto tra quanto riportato dal perito del Tribunale e quanto sostenuto dal consulente della difesa»: «discrepanze» risolte dai giudici Beretta-Riganti-Balduzzi solo con l’«ascolto diretto» dell’audio, fino a concludere che «l’interpretazione decisamente più corretta» è «quella della difesa». E ora con questo motivano, oltre che con un mancato accertamento anagrafico da parte degli inquirenti, l’assoluzione il 12 ottobre dall’accusa di voto di scambio dell’ex direttore sanitario dell’Asl di Pavia, Carlo Chiriaco, e dell’ex assessore comunale Pdl al Commercio, Pietro Trivi, nel blitz «Infinito» istruito nel 2010 dal procuratore aggiunto milanese Ilda Boccassini e dai pm Alessandra Dolci e Paolo Storari.

Mentre a Milano è in corso il processo principale a Chiriaco per concorso esterno in associazione mafiosa, a Pavia la Dda milanese chiedeva 2 anni per lui e Trivi accusati d’aver dato 2.000 euro il 20 maggio 2009 a un infermiere e sindacalista dell’ospedale San Matteo «per ottenere il suo voto e quello di altri soggetti non identificati» nelle comunali a Pavia del giugno 2009», con l’aggravante d’aver con ciò favorito la ‘ndrangheta. I due replicavano d’aver solo finanziato un attivista per la campagna elettorale, e l’infermiere (pur spiegando d’aver fatto un po’ la cresta) lo confermava.

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