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  • Lunedì 10 ottobre 2011

Tre aggiornamenti sul caso Liam Fox

E un riassunto della storia fin qui, per chi volesse capire oggi cosa sta succedendo attorno al ministro della Difesa britannico

British Secretary of State for Defence Liam Fox addresses delegates during the final day of the Conservative Party Conference in Manchester, north-west England, on October 5, 2011. AFP PHOTO/ANDREW YATES (Photo credit should read ANDREW YATES/AFP/Getty Images)

British Secretary of State for Defence Liam Fox addresses delegates during the final day of the Conservative Party Conference in Manchester, north-west England, on October 5, 2011. AFP PHOTO/ANDREW YATES (Photo credit should read ANDREW YATES/AFP/Getty Images)

Liam Fox è il ministro della Difesa britannico. Da giorni si trova sotto accusa da parte della stampa – soprattutto dal Guardian – per via del ruolo controverso ricoperto dal suo amico e testimone di nozze Adam Werritty negli affari del ministero. Werritty non fa parte dello staff del ministro né è un impiegato del ministero, ma secondo la stampa ha agito più volte come rappresentante del ministero della Difesa, definendosi “consulente” di Liam Fox. Il ministro aveva negato ogni irregolarità ma tra sabato e domenica sono saltati fuori dei video – alcuni di questi raccolti e trovati online dal blog italiano Nomfup – che mostrano Werritty stringere la mano al presidente dello Sri Lanka durante una visita dello scorso luglio (Fox aveva detto che Werritty non aveva avuto ruoli ufficiali).

L’altro episodio rilevante è quello di Dubai. Alcune email recuperate dal Guardian mostrano come Weritty ha partecipato all’organizzazione di un incontro a Dubai tra Liam Fox e un uomo di affari, Harvey Boulter di Porton Group, per l’acquisto da parte del ministero di tecnologie di criptaggio telefonico. L’incontro tra Boulter e il ministro, a cui ha preso parte anche Werritty, ha avuto luogo lo scorso giugno. Si è scoperto poi che Werritty per anni ha utilizzato gratuitamente uffici e un appartamento assegnati dallo Stato al parlamentare e poi ministro Fox (e dunque pagati dai contribuenti) anche a scopo di lucro, come accaduto dal 2007 al 2010 con la sua associazione Atlantic Bridge. Nella serata di ieri Fox ha ammesso che Werritty ha svolto per il ministero compiti e incarichi non ammessi dalla legge e si è scusato col premier Cameron. Oggi il suo destino sarà probabilmente più chiaro, intanto ci sono tre novità di cui dare conto.

I soldi pubblici
Oggi è venuto fuori che Adam Werritty ha ricevuto anche uno stipendio pagato dai contribuenti britannici. Il Telegraph ha trovato traccia dei pagamenti per l’assicurazione sanitaria di Werritty versati dall’ufficio di Fox, allora parlamentare, negli anni 2005 e 2006. In quegli anni Werritty dirigeva un’azienda di nome “UK Health” e non aveva un badge della Camera dei Comuni, e quindi non è chiaro per quale ragione la Camera dei Comuni pagava lui e la sua assistenza sanitaria come se fosse stato assistente parlamentare di Fox.

L’incontro di Dubai non fu casuale
In relazione all’incontro di Dubai, il Guardian racconta di come molti lobbisti furono pagati migliaia di sterline per organizzare quell’incontro, che secondo Fox invece era stato praticamente improvvisato dopo un incontro casuale in un ristorante. Boulter, l’uomo d’affari al centro della vicenda, spendeva da parecchio tempo 10.000 sterline al mese in lobbisti pur di ottenere un incontro con Fox attraverso lo stesso Werritty, che si spacciava per consulente del ministro.

La giornata
Oggi David Cameron riceverà i risultati dell’inchiesta interna avviata dallo stesso ministro Fox. Ieri Cameron ha rinnovato il suo sostegno al ministro Fox, che oggi pomeriggio sarà ascoltato – e probabilmente torchiato – dalla Camera dei Comuni. Stando a quanto ricostruisce il Guardian, Fox dovrebbe sopravvivere a questa giornata anche se la sua posizione si fa sempre più fragile: Cameron avrebbe deciso di prendersi la giornata per prendere una decisione definitiva sul suo conto.

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foto: ANDREW YATES/AFP/Getty Images