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  • Giovedì 29 settembre 2011

Le foto di un Parlamento normale

Nel dibattito al Bundestag niente striscioni, niente magliette, niente strepiti: bisogna essere tedeschi o si potrebbe anche qui?

Oggi il Parlamento tedesco ha approvato il piano per aumentare le risorse e i poteri dell’European Financial Stability Facility, il fondo di emergenza europeo per gestire la crisi economica. Il voto era molto importante per testare la tenuta del governo di Angela Merkel, che deve fare i conti con i malumori di diverse correnti nella sua coalizione, e per l’intera Unione Europea che non può fare a meno del sostegno tedesco per mantenere stabile l’euro e aiutare la Grecia ad evitare lo stato di insolvenza.

Il provvedimento è stato approvato dal Bundestag con una larga maggioranza, ma nel dibattito che ha preceduto il voto sono comunque emerse le differenze e le prese di distanze dei partiti che sono all’opposizione. Tutto si è svolto con gran calma e sobrietà, non ci sono state urla o interruzioni e la discussione è stata estremamente civile, specie se confrontata con lo spettacolo infantile dato ieri dai deputati italiani nell’aula di Montecitorio. E non si tratta di tirare in ballo i soliti stereotipi sui popoli, quelli che descrivono i tedeschi come ordinati e precisi e gli italiani come i soliti casinisti un po’ cafoni.

Basta osservare le fotografie di oggi per capire che 600 parlamentari che discutono civilmente del futuro di un intero paese devono essere la normalità, non l’eccezione, e possono essere una sicurezza in più in momenti difficili. Le immagini del Bundestag ci ricordano che in Parlamento si possono fare le cose con la giusta serietà, senza le interruzioni continue di chi sta parlando, le magliette con scritte creative, la ricerca continua delle telecamere, degli obiettivi e delle frasi a effetto con cui uscire sulle agenzie. C’è chi dice che debbano cominciare gli elettori a votare persone con maggior senso del ruolo, e chi pensa invece che da grandi poteri derivi anche la missione di dare il buon esempio. Il parlamento italiano potrà funzionare così, un giorno?