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  • Giovedì 21 luglio 2011

L’Irlanda attacca il Vaticano

Il premier Enda Kenny ha duramente criticato la Chiesa per non aver preso misure adeguate contro i preti pedofili

Irish Prime Minister Enda Kenny addresses a press conference at the end of a summit of the EU heads of State, on June 24, 2011 in Brussels. European Union leaders gave Croatia the green light on June 24 to join the bloc in 2013 as they endorsed the closure of negotiations with Zagreb. AFP PHOTO / JOHN THYS (Photo credit should read JOHN THYS/AFP/Getty Images)
Irish Prime Minister Enda Kenny addresses a press conference at the end of a summit of the EU heads of State, on June 24, 2011 in Brussels. European Union leaders gave Croatia the green light on June 24 to join the bloc in 2013 as they endorsed the closure of negotiations with Zagreb. AFP PHOTO / JOHN THYS (Photo credit should read JOHN THYS/AFP/Getty Images)

Il premier irlandese Enda Kenny ha attaccato duramente il Vaticano in un discorso al Parlamento, accusandolo di non aver preso misure adeguate per fermare gli abusi sessuali dei preti cattolici sui minori. Kenny si è basato sui risultati di un rapporto pubblicato la scorsa settimana, in cui è emerso che il Vaticano aveva cercato di coprire gli abusi avvenuti nella diocesi di Cloyne dal 1996 al 2009.

Secondo il rapporto il vescovo John Magee, a capo della diocesi di Cloyne dal 1987, non aveva adottato misure sufficienti per risolvere il problema nella propria diocesi esponendo così i bambini a nuovi potenziali abusi. Il suo comportamento era allineato alle richieste del Vaticano che nel 1997 aveva inviato un documento ai vescovi dell’Irlanda per indurli a non denunciare i casi di pedofilia nella Chiesa alle forze di polizia e a gestire internamente i casi di abuso contro i minori, stabilendo punizioni per i possibili colpevoli. Lo scandalo ha portato alle dimissioni di Magee, avvenute lo scorso marzo.

Kenny ha detto che il rapporto tra la Chiesa cattolica e lo stato irlandese non potrà più essere lo stesso e ha accusato il Vaticano di elitismo, narcisismo, e di essere fuori dalla realtà: «Lo stupro e la tortura di bambini venivano minimizzati o gestiti internamente per salvaguardare il primato dell’istituzione, il suo potere, la sua posizione e reputazione». Il premier ha anche ammesso le colpe dello Stato per non aver protetto adeguatamente i bambini e ha aggiunto che il governo proporrà delle nuove misure in cui i «bambini saranno al primo posto» .

Il leader dell’opposizione Michael Martin si è detto d’accordo con il premier e ha ricordato che già nel 2009, dopo la pubblicazione del rapporto Murphy sui tentativi della Chiesa di coprire gli abusi nella diocesi di Dublino, il Vaticano aveva preferito concentrarsi sugli interessi della Chiesa anziché cooperare pienamente nell’indagine del governo.

Il reverendo Federico Lombardi, che dirige l’ufficio stampa della Santa Sede, ha detto che alcune critiche alla Chiesa sono esagerate e che «dimostrano una scarsa consapevolezza di quel che il Vaticano ha fatto per aiutare a risolvere il problema». Il ministro della Giustizia irlandese ha criticato le sue parole definendole «un’uscita infelice e in malafede».

– Tutti gli articoli del Post sugli abusi dei preti in Irlanda

Foto: JOHN THYS/AFP/Getty Images