Chi era Syed Saleem Shahzad

Mario Calabresi ricorda e descrive il giornalista pakistano trovato morto ieri, collaboratore della Stampa

Syed Saleem Shahzad era un giornalista pakistano, responsabile per l’Asia meridionale di Asia Times e corrispondente di Adnkronos e della Stampa. Scomparso domenica scorsa in Pakistan, è stato ritrovato morto ieri. Il suo cadavere avrebbe evidenti tracce di tortura. Per il momento, si ipotizza che Shahzad sia stato ucciso per via di quanto scritto nel suo ultimo articolo, che accusava parte dei servizi segreti pakistani di avere rapporti diretti con Al Qaida. Oggi Mario Calabresi ricorda così Shahzad sulla Stampa.

Ogni volta che la situazione in Pakistan si incendiava, che Al Qaeda o i taleban alzavano il livello della sfida, che un attentato o un rapimento sconvolgevano quell’area immensa che va da Mumbai a Kabul, in riunione qui alla Stampa usciva sempre la stessa domanda: «Cosa dice Saleem?».

Questo giovane giornalista laico e coraggioso era la nostra bussola, ci aiutava a capire qualcosa delle trame politiche, militari e spionistiche pachistane.

Orientarsi in quel mondo complesso dove si mescolano interessi economici, politici e religiosi è esercizio quasi impossibile per un occidentale, come è impossibile capire qualcosa delle zone grigie che coprono o sponsorizzano il terrorismo islamico. Per questo contattavamo Saleem cercando di parlargli con Skype o, quando era in giro per i suoi reportage, lasciandogli una mail nella speranza che la vedesse prima della chiusura del giornale.

(continua a leggere sulla Stampa)