I numeri dell’ecopass

Linkiesta fa un po' di conti, soprattutto economici

Michele Sasso elenca su Linkiesta un po’ di numeri sul bilancio dell’ecopass – la tasse sull’accesso al centro di Milano – anche se nel conteggio bisognerebbe mettere in conto i benefici indotti dalla riduzione del traffico e del numero delle automobili in centro, con i benefici conseguenti in termini di qualità della vita e risparmi di tempo (e quindi denaro).

Bocciato il ticket antismog. I due candidati sindaci di Milano hanno dichiarato la morte dell’Ecopass. Letizia Moratti affossa un suo provvedimento rivendicato come un successo, mentre Giuliano Pisapia fa un passo indietro rispetto al suo programma per le elezioni che puntava «al pedaggio di congestione».
Ma quanto è costato il provvedimento introdotto dalla Giunta Moratti come «all’avanguardia»? Quali vantaggi in termini di inquinamento e dove sono finiti i soldi raccolti che nelle intenzioni dell’ex-assessore all’ambiente Edoardo Croci occorrevano per migliorare autobus, tram e metropolitana?
Un passo indietro. L’Ecopass dopo mesi di trattative e discussioni è partito ufficialmente il 2 gennaio 2008 e per il solo avvio del sistema di varchi elettronici Palazzo Marino ha messo a bilancio come «Strategia per la mobilità sostenibile e l’ambiente a difesa della salute» 12,7 milioni di euro nel 2007.

Un sistema che permette di controllare gli accessi alla zona dove si paga il ticket grazie a 43 telecamere di accesso alla Cerchia dei Bastioni. Anche se l’area soggetta a controllo è di solo 8,2 chilometri quadrati (il 4,5% del territorio comunale) Ecopass rientrava in un progetto più ampio: il Comune investe quasi 49 milioni di euro per il potenziamento del trasporto pubblico, si incrementano le corsie preferenziali, regolamentazione dei parcheggi, controllo impianti di riscaldamento e incentivo all’uso della bicicletta e con gli introiti del ticket si rientra delle spese.

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