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  • Mercoledì 11 maggio 2011

Ricominciano gli scontri in Grecia

Oggi il nono sciopero generale in un anno, il paese è ancora travolto dalla crisi economica

(Photo by Milos Bicanski/Getty Images)
(Photo by Milos Bicanski/Getty Images)

Oggi la Grecia è bloccata da un nuovo sciopero generale contro il nuovo piano di tagli previsto dal governo. Lo sciopero è il nono dal marzo dell’anno scorso, quando la devastante crisi economica del paese costrinse Atene a chiedere aiuto all’Unione Europea. Migliaia di persone sono scese in strada a manifestare per le strade della capitale. Nella piazza principale di Atene ci sono anche già stati diversi scontri tra manifestanti e polizia, che è intervenuta lanciando lacrimogeni.

Uffici pubblici, scuole e università sono rimasti chiusi. Bloccata anche tutta la rete di trasporti e i programmi pubblici d’informazione radiotelevisiva. Lo sciopero è stato indetto dai due sindacati principali della Grecia a pochi giorni dalla presentazione del nuovo piano di governo per affrontare la crisi. Si prospettano ulteriori tagli per un valore complessivo di 29 miliardi di euro.

Intanto ad Atene sono iniziati i colloqui tra Fondo Monetario Internazionale, Unione Europea, Banca Centrale Europea e governo greco per decidere se estendere le scadenze sui rimborsi degli aiuti o concedere ulteriori finanziamenti. Anche se il governo dovesse approvare le misure economiche aggiuntive che sono state richieste, non sembra infatti possibile che riuscirà a ridurre il deficit al 7,4 percento entro la fine dell’anno, come era stato previsto dagli accordi iniziali.

Nei giorni scorsi il ministro delle Finanze greco George Papaconstantinou ha spiegato ai suoi colleghi che la Grecia potrebbe avere bisogno di arrivare fino al 2016, invece che al 2014 come deciso finora, per ridurre il suo deficit al 3% del prodotto nazionale lordo. In Germania l’opposizione a nuovi aiuti europei per la Grecia è molto forte, ma l’alternativa è una bancarotta che potrebbe avviare una crisi bancaria internazionale più grande anche di quella seguita al fallimento di Lehman Brothers nel 2008.