• Mondo
  • Domenica 8 maggio 2011

Un giorno come un altro a Bengasi

La vita quotidiana nel posto in cui la Libia senza Gheddafi esiste già

An elderly Libyanman, wearingin his country's national costume, walks through a market in the rebel stronghold city Benghazi on April 26, 2011. AFP PHOTO/MARWAN NAAMANI (Photo credit should read MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images)
An elderly Libyanman, wearingin his country's national costume, walks through a market in the rebel stronghold city Benghazi on April 26, 2011. AFP PHOTO/MARWAN NAAMANI (Photo credit should read MARWAN NAAMANI/AFP/Getty Images)

Le città libiche al centro delle vicende di questi mesi sono tre. Una è Tripoli, è la capitale del paese ed è tutt’ora la roccaforte del regime: il posto in cui Gheddafi può ancora andare in giro accolto da ali di folla, il posto in cui si è fermata la prima offensiva dei ribelli. Un’altra è Misurata, la città dei combattimenti più duraturi e sanguinosi: in mano ai ribelli ma con le truppe del regime in giro per la città. Un’altra è Bengasi, capitale della Libia liberata, sede del governo dei ribelli: il posto in cui riaprono i giornali chiusi dal regime e in cui si sta formando una nuova classe dirigente e politica di cui il mondo conosce ancora poco. Il posto in cui la Libia senza Gheddafi esiste già.