«La Francia ha ragione»

Un professore di Diritto dell’Unione europea ha spiegato a Linkiesta perché Parigi "non viola nessuna regola comunitaria né nessuno spirito europeo"

Ieri la Francia ha interrotto per alcune ore il transito di treni da e per l’Italia dal valico di Mentone, ribaltando la decisione del giorno prima di lasciar passare alcuni dei migranti con permesso di soggiorno temporaneo che stazionano da giorni a Ventimiglia. Linkiesta ha intervistato Bruno Nascimbene, professore di Diritto dell’Unione europea all’Università Statale di Milano e responsabile di Eurojus, che spiega perché, secondo lui, la Francia ha ragione.

La Francia ha mandato al confine di Ventimiglia gli agenti antisommossa della Compagnie républicaine de sécurité, bloccando fino a sera tutti i treni dall’Italia e il possibile ingresso di immigrati. Per Parigi si è trattato di un «provvedimento temporaneo di ordine pubblico» («tanto che uno dei convogli sarebbe stato in realtà fermato dal prefetto di Imperia»), giustificato «dalla presenza di una manifestazione pro immigrati dei centri sociali nelle vicinanze dello scalo» (che però è terminata alle 17.30). Dura l’Italia. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni ha definito «incomprensibile» la scelta di Parigi. Quello degli Esteri, Franco Frattini, ha dato mandato all’ambasciata a Parigi «di svolgere tutti i passi necessari per esprimere la ferma protesta per misure che appaiono illegittime e in chiara violazione con i generali principi europei». Bruno Nascimbene, professore di Diritto dell’Unione europea all’Università Statale di Milano e responsabile di Eurojus spiega perché, il realtà, la Francia ha ragione…

Professor Nascimbene, ha visto quello che sta succedendo al confine? Cosa dice delle reazioni dei ministri Maroni e Frattini?
Dico che la Francia ha ragione. Certo può apparire semplificatorio perché dovrei argomentare con un bel po’ di «a condizione che…». Ma, nel complesso, ha ragione. Quanto ai nostri ministri, sono dichiarazioni politiche, ma che poco hanno a che spartire con il diritto dell’Unione europea.

Sia più chiaro.
Restiamo all’oggi. Il ministero dell’Interno di Parigi ha definito il provvedimento «temporaneo», «eccezionale», «legato a motivi di ordine pubblico». Come dar loro torto? Bisognerebbe esser stati lì e dimostrare che nulla stava succedendo. In punta di diritto tutto è in regola. Ci sono politici molto preparati, in Francia… Non si prendono la responsabilità di atti che violino o forzino la legge. Lo stesso ministro dell’Interno Claude Guéant ha una preparazione da Alto funzionario dello Stato. Sono meno politici e più tecnici, loro…

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