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  • Mercoledì 23 marzo 2011

L’arrivo della NATO nell’operazione Libia

La Francia sotto le pressioni di Gran Bretagna e Stati Uniti, il passaggio dovrebbe essere deciso oggi

La NATO prenderà il controllo delle operazioni militari in Libia, ma non è ancora chiaro quando. Dopo giorni di incertezze e rinvii, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti dovrebbero avere trovato un accordo. Il piano sarà sottoposto oggi al Consiglio del Nord Atlantico, l’organismo con l’effettivo potere politico all’interno della NATO, e dovrà essere formalmente approvato da tutti e ventotto i membri. A partire da quel momento l”intervento militare sarà guidato dai paesi membri dell’alleanza, con l’aggiunta di Emirati Arabi e Qatar.

Quello sul comando delle operazioni militari in Libia è stato uno dei punti più dibattuti negli ultimi giorni. Gli Stati Uniti avevano iniziato a premere da subito per passare il comando a una coalizione guidata dalla Francia, dalla Gran Bretagna o dalla NATO. E lunedì, Italia e Norvegia avevano posto il passaggio del comando alla NATO come condizione per proseguire il loro sforzo nell’intervento. La Francia ha cercato di opporsi fino all’ultimo a questa soluzione sperando di poter guidare le operazioni in prima linea e riacquistare maggiore peso a livello internazionale. Il ministro degli Esteri francese, Alain Juppé, ha sottolineato che la NATO non eserciterà alcun controllo politico sulle operazioni ma interverrà solo come «strumento di pianificazione e di condotta operativa»: e questa posizione potrebbe generare ancora attriti.

Decisiva nelle ultime ore è anche la maggiore apertura della Turchia, che finora si era sempre opposta alla possibilità di un intervento guidato dalla NATO. Il Guardian scrive che una telefonata tra Obama e il premier turco Tayyip Recep Erdogan avrebbe ammorbidito la posizione della Turchia. Il governo di Ankara ha criticato molto duramente l’interventismo di Sarkozy, accusandolo di sfruttare la Libia per ridare lustro alla sua leadership in vista delle prossime elezioni presidenziali.

La NATO dovrebbe assicurare il rispetto della no-fly zone appoggiandosi alla sua base militare europea. A guidare le operazioni sarebbe il comandante americano James Stavridis: capo del quartier generale delle forze alleate a Mons, in Belgio. Alcune navi da guerra della NATO hanno già iniziato da questa mattina a pattugliare la costa della Libia per rafforzare l’embargo stabilito dalle Nazioni Unite per impedire l’arrivo di armi. Al momento sono state impiegate due flottiglie composte da nove navi ciascuna.

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