Il dopo Berlusconi che non c’è

La crisi di leadership nel centrodestra è persino più grave di quella del centrosinistra, scrive Polito

Il tema della mancanza di una leadership chiara, forte ed efficace nel centrosinistra è vecchio e tuttavia ancora attuale, e questo forse negli anni ha impedito che ci si potesse concentrare sul problema che gli è speculare, cioè la mancanza di una persona che – finita l’era dominata da Berlusconi – potesse avere una leadership chiara, forte ed efficace nel centrodestra. Nel corso degli anni, il premier ha sempre litigato con i suoi aspiranti successori: prima Casini, poi Fini, adesso forse Tremonti. Secondo Antonio Polito, sul Corriere della Sera di oggi, il problema del centrodestra è persino più grave di quello del centrosinistra.

Se la situazione politica si stabilizza, mia figlia voterà per la prima volta alle prossime elezioni, nel 2013, e troverà sulla scheda il nome di Silvio Berlusconi. Il giorno del ’ 94 in cui seppi che era stata concepita, un Silvio Berlusconi più giovane ma con meno capelli leggeva al Quirinale la lista del suo primo governo. Quando entrò per la prima volta a Palazzo Chigi, l’attuale premier aveva tre figli piccoli e una famiglia, come Blair, come Zapatero, come Cameron. Era un leader sociologicamente giovane, se non anagraficamente. Ora i ragazzi sono cresciuti, la moglie se n’è andata e le minorenni che entrano in casa non sono più le compagne di scuola dei figli. Se anche volesse raccogliere il grido di dolore di Ferrara («Torna quello del ’ 94!» ), proprio non può. L’era del Cavaliere è già durata una generazione, molto di più dell’era Thatcher e dell’era Kohl, e se baciata dal successo anche alle prossime elezioni potrebbe prolungarsi al Quirinale in un quarto di secolo di storia patria. È tanto, forse troppo. Ma ogni leader politico prova a campare il più a lungo possibile, e non è colpa sua se gli riesce. Colpa sua, invece, è se durante il suo regno porta a termine una vera e propria mattanza di delfini, se uno a uno fa fuori tutti i suoi potenziali eredi, lasciando dietro di sé il diluvio e mettendo così in forse la sopravvivenza del suo stesso movimento politico. È ciò che ha fatto in tutti questi anni Silvio Berlusconi.

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