Come vive un boss della camorra

La seconda parte del reportage di Roberto Saviano su Repubblica

La prima parte del reportage di Roberto Saviano su Repubblica si può leggere qui. Il testo si basa sul racconto di Maurizio Prestieri, ex capo della camorra a Secondigliano, oggi pentito. Quella che segue è la seconda parte, pubblicata oggi.

L´Italia è un paese per vecchi, la camorra invece investe sui giovani. L´anziano del clan sa di dover dare la propria autorità a qualcun altro: la sua esperienza vivrà non se manterrà il potere ma se saprà scegliere il giovane a cui darlo (e si salverà se lo capirà prima che il giovane lo faccia fuori per prenderselo, quel potere).

Maurizio Prestieri divenne presto il preferito del boss dei secondiglianesi Paolo Di Lauro: lo divenne perché era il fratello di Raffaele, il suo più caro amico ammazzato. E perché era sveglio, determinato, abile. Paolo Di Lauro non aveva mai pianto, o almeno mai davanti a qualcuno. Una volta a Barcellona, luogo di investimento e acquisto di coca di tutti i clan del mondo, stavano passeggiando e guardando un tramonto quando Paolo Di Lauro disse a Prestieri: «A Raffaele sarebbe piaciuto questo tramonto…». E scoppiò in lacrime.

Il boss capace di ordinare l´esecuzione della vecchia madre di un suo nemico, di non vedere per anni i figli per poter meglio gestire i suoi traffici, pianse per 40 minuti di seguito davanti a un tramonto e al pensiero di un amico morto giovane. Oggi Prestieri – che incontro in un luogo protetto dalla mia e sua scorta perché da tre anni è diventato un collaboratore di giustizia – ricorda: «Non avevo mai visto Ciruzzo ‘o milionario così».

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