ll governo del Libano è caduto

Decisivo il ritiro dei ministri di Hezbollah, in polemica con l'inchiesta internazionale sull'omicidio di Rafiq Hariri

Con le dimissioni di Adnan Hussein sono undici i Ministri del governo libanese guidato da Saad Hariri che hanno abbandonato l’incarico, il che condanna l’esecutivo allo scioglimento: in base alla Costituzione infatti il governo – che consta di trenta dicasteri – viene considerato decaduto se più di un terzo dei Ministri presenta la propria rinuncia.
Il nodo del contendere è il Tribunale Internazionale dell’Onu che indaga sulla morte dell’ex premier Rafiq Hariri, padre dell’attuale Primo ministro Saad: nelle richieste di incriminazione della Procura, la cui diffusione è prossima, si attende infatti che possano essere compresi i nomi di dirigenti di Hezbollah e forse anche della stessa Siria, come mandanti o esecutori dell’attentato commesso il 14 febbraio de 2005.

Il movimento sciita pretende che il governo di Beirut prenda le distanze dal tribunale e ne ignori le decisioni, ritenendo la corte dell’Onu “al soldo di Israele e degli Stati Uniti”; fino ad oggi Hariri si è tuttavia rifiutato di accedere alle richieste dell’opposizione sciita.

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